Xbox 360 – Scott Henson: da Microsoft a Rare, e parla del futuro

di • 28 ottobre 2010 • NewsCommenti (0)319

Dall’America con furore, ci verrebbe da dire. Una spedizione internazionale che vede protagonista Scott Henson, uomo di punta dietro il successo di Xbox, in Microsoft da ben 16 anni, e che da oggi ricopre il ruolo di Studio Manager presso Rare, in Inghilterra, sostituendo Mark Betteridge, che rimarrà comunque nell’azienda ma con un ruolo più pratico.

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Il trasferimento, manco si trattasse di un acquisto calcistico (ma poco ci manca), lo ha annunciato Microsoft questa mattina e al suo arrivo in Inghilterra, Henson ha già concesso un’intervista a Eurogamer in cui parla del futuro della storica azienda. Si sbilancia: "Kinect sarà un punto essenziale nel futuro dello studio. Non sto dicendo che sarà l’unico, ma di sicuro sarà il centro della nostra strategia, è una grande opportunità".

Come saprete, negli ultimi mesi Rare è stata impegnata nello sviluppo di Kinect Sports (disponibile dal 10 novembre in Europa, insieme al relativo accessorio Kinect) e nella rimodellazione degli Avatar Xbox. Ma nel suo catalogo si annoverano franchise storici come (tra gli altri) Conker e Killer Instinct. Henson ne è pienamente consapevole e si dichiara interessato a riportarli in vita, rinfrescandoli per un arrivo sulla piattaforma Xbox Live Arcade (come già accaduto lo scorso marzo, ricorderete, con Perfect Dark).

"Continueremo a valutare questo tipo di possibilità", dice Henson, "ma continueremo a focalizzarci su ciò che gli sviluppatori first party sanno fare meglio, ovvero innovare e valutare nuove esperienze e opportunità con prodotti come Kinect, spingendoci con essi al limite. Questo è il nostro ruolo e Rare continuerà a condurre il cambiamento intorno a tutto ciò".

Rare, una delle software house più prestigiose al mondo, è stata acquistata da Microsoft nel 2002. Da allora, bisogna ammetterlo, l’azienda non ha più prodotto titoli degni del suo nome e l’arrivo di Scott Henson, probabilmente, cambierà poco da questo punto di vista. Ma, si sa, la speranza è l’ultima a morire.

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