Acquistata nel 2005 da Microsoft, Rare non sembra oggi rispecchiare la società che negli anni ’90 ha fatto la fortuna di Nintendo. Colpa sua che ha perso il suo talento o di Microsoft, che la impiega in progetti che non le permettono di esprimerlo?
[img alt='Il nuovo set di loghi Rare testimonia il cambio di rotta della software house inglese.']/immagini/Articoli/category1505/picture112168.aspx[/img]
A giudicare da come sono andate le cose dall’ingresso di Rare nei Microsoft Game Studios, potremmo dire che la verità si posiziona esattamente in mezzo. Analizzando i titoli sviluppati da Rare dal 2005 ad oggi troviamo una serie di prodotti che, pur mantenendosi su un buon livello qualitativo, fanno rimpiangere i capolavori che la software house inglese ha regalato ai possessori del Nintendo 64, giusto per citare una console e scongiurare il pericolo di andare troppo indietro con gli anni.
Nonostante questa presunta perdita di talento, c’è da dire che Microsoft non ha fatto molto per cercare di riportare Rare ai fasti di un tempo che appare ormai troppo lontano. Affidare alla casa di Conker la creazione della New Xbox Experience, degli Avatar e, per finire, di Kinect Sports non rende certo giustizia al passato glorioso della software house che sembra non essere stata valorizzata a dovere, anche dal punto di vista degli investimenti, via via sempre minori.
Tagliare i seguiti di Kameo e Perfect Dark, già a sviluppo iniziato, e non riprendere in mano brand storici come Conker e Killer instinct, in favore dei progetti sopra citati, sono azioni che rispecchiano una certa incapacità dirigenziale da parte di Microsoft che, probabilmente, avrebbe potuto (e forse dovuto) affidare questi "progetti minori" a gente dotata di meno esperienza o, per essere più precisi, della giusta esperienza necessaria.
[img alt='Kinect Sports' align='center' width='400']/immagini/Articoli/category1505/picture112991.aspx[/img]
La situazione attuale di Rare, di conseguenza, non rende felici i suoi storici fan, che sembrano aver voltato le spalle all’azienda, come dimostra la chiusura di MundoRare.com, storico fan-site ad essa dedicato, aperto oltre 10 anni fa.
Nella lettera mandata dal sito ai piani alti di Rare si legge quanto segue:
"E’ veramente difficile pensare che una palese copia di un gioco Wii di quattro anni fa sia la migliore idea che Rare abbia avuto trovandosi di fronte un dispositivo con così tanto potenziale come Kinect. Purtroppo, vediamo Kinect Sports non solo come una risposta banale al successo di Nintendo, ma anche come una svolta importante che si scontra con gli interessi del nostro sito. Essendo un gioco mirato a giocatori occasionali, il suo pubblico non comprende i nostri lettori o noi. Naturalmente, se è questo il percorso che Rare vuole seguire, da ora in poi non possiamo andare con loro".
La risposta di Rare, com’era lecito aspettarsi, non ha fornito spiegazioni o giustificazioni su questo "cambio di rotta" ma si è limitata ad accettare la decisione di MundoRare, seppur con comprensibile dispiacere.
A questo punto, quello che tutti si chiedono è se un giorno vedremo tornare i seguiti dei giochi che hanno contribuire a far diventare grande Rare, o se dovremmo accontentarci di queste nuove esperienze che, a prescindere dal valore che possano avere, non richiedono certo il talento e l’originalità che Rare sembra aver perso o, come tutti ci auguriamo, abbia solo messo da parte in attesa di un ritorno in grande stile.