Data l’espansione del fenomeno, anche chi di videogiochi ne mastica poco sa a cosa ci si riferisce quando si dice “indie games”. Per Peter Molyneux, la mente di Fable e Godus, però tra qualche tempo non sarà così.
Parlando con CVG, Molyneux si è espresso sull’espansione degli indie games e sul loro futuro: “Queste cose sono cicliche. Quello che ho da dire è: godetevi questo momento finché dura.”
“Non penso che nei prossimi cinque anni ci saranno così tanti giochi indie – queste cose sono cicliche, come nell’industria musicale. C’è un periodo in cui il punk va forte, e poi hai momenti in cui tutto è fatto per seguire i gusti delle masse, come adesso. Godetevi questo momento, perché sarà inevitabilmente solo un breve periodo.”
“E’ molto simile agli anni 80″, ha spiegato Molyneux, “all’epoca chiunque poteva creare un gioco di successo, non c’erano formule ben precise. Qualche anno fa eravamo tutti in una situazione di paura, si parlava di budget enormi e di lotta fra grandi franchise, tutti a cercare di creare il prossimo Call of Duty”, ha spiegato il game designer, “ora si parla solo di innovazione, creatività e di lanciarsi senza paura”. Per Molyneux è un ottimo momento per dedicarsi allo sviluppo indie, essendo d’altra parte una scelta che lui stesso ha attuato, passando da Lionhead alla fondazione di 22 Cans, e una decisione che non rinnega assolutamente, solo che si dice sicuro che il panorama sia destinato a cambiare presto.
Questo perché sempre più piccoli team verranno acquistati da compagnie maggiori, “ma questi indie non realizzano ora che presto dovranno prender parte a dei meeting con gli amministratori, nei quali verrà detto loro che certe cose non si possono fare e che si deve seguire i modelli dei giochi che stanno facendo soldi” e da lì si tornerà al momento delle major, fino a ulteriore evoluzione.
Voi che ne pensate?