Acinque mesi dal lancio di Xbox One è il momento di capire come si sta comportando la nuova ammiraglia di Microsoft. Con l’aiuto dei dati di Febbraio del NPD Group e una nostra personalissima analisi cercheremo di fare un punto della situazione, guardando al passato seppur giovane della console con un occhio al probabile futuro.
Non è necessario essere degli analisti per capire che Microsoft non abbia gestito al meglio le potenzialità della console. Xbox One è stata rivelata al mondo quasi un anno fa al centro congressi di Redmond e già da quell’occasione sono stati commessi degli errori. Una conferenza dedicata solamente alla stampa specializzata, e neanche da tutto il mondo, con contenuti indirizzati principalmente al pubblico statunitense come le miriadi di feature dedicate alla TV e allo sport, e il fin troppo corposo focus su Call of Duty: Ghosts, cosa per cui la casa di Redmond si è guadagnata un video parodia.
Non è questo il mondo per convincere ed emozionare pubblico e critica.
Inoltre, la prima versione di Xbox One aveva come sappiamo una serie feature che hanno fatto storcere il naso a molti, me compreso. DRM, “always online”, blocco dell’usato, Kinect obbligatori e non ultimo il prezzo della console, sono argomenti che per mesi hanno rimbalzato tra le testate giornalistiche di tutto il mondo e sono stati l’oggetto di discussione tra i giocatori. Discussioni che portavano puntualmente in svantaggio Xbox One ogni volta, con il colpo di grazia dato da Sony con la presentazione di Playstation 4 all’E3 dello scorso anno, risultato di un marketing aggressivo per contrastare Xbox One e, visti i dati di vendita attuali, senza dubbio vincente. Fortunatamente Microsoft ascoltò le richieste del pubblico togliendo molte di quelle feature, ma dimostrando una inevitabile debolezza, a mio modesto parere.
Ci si aspettava molto da Xbox One, Microsoft fece molte promesse per la next-gen che purtroppo non sono state tutte mantenute a partire dai titoli di lancio.
Se è vero che Microsoft può vantare una line-up di titoli oggettivamente più vasta e qualitativamente migliore delle concorrenti, bisogna dire che anche rispetto al passato c’è stato un calo notevole. I “big three” del lancio – Dead Rising 3, Forza Motorsport 5 e Ryse: Son of Rome – hanno fatto il loro lavoro garantendo le vendite della console, ma ognuno di essi ha deluso le aspettative in qualche modo.
Ryse: Son of Rome, il cui embargo fu sospettosamente piazzato non prima del lancio di Xbox One, si è dimostrato poco più che una tech demo di Crytek, con una modalità single-player scarna di contenuti; Forza Motorsport 5 ha avuto il grande pregio di alzare l’asticella dell’intelligenza artificiale dei racing game con l’introduzione dei Drivatar – grazie alla tecnologia del cloud computing – ma il parco vetture ridotto e i costosi e numerosi DLC hanno generato malcontento tra gli utenti; Dead Rising 3 è un titolo a livello tecnico decisamente inferiore agli altri due predecessori, ma se non altro ha garantito svariate decide di ore di gioco, cosa che per un titolo di lancio è una qualità notevole.
Dopo il lancio poi nessun titolo di rilievo per mesi.
A questo va ad aggiungersi la serie di fastidiosi problemi riscontrati con un sistema operativo che si è dimostrato incompleto che ha costretto Microsoft a lavorare sodo al riguardo, con una serie di aggiornamenti in arrivo nel mese di marzo che dovrebbero sistemare ogni problema. Nuove promesse, nuove aspettative da deludere?
Col tempo poi Xbox One si è rivelata una console inferiore a livello tecnico rispetto a Playstation 4. Che la diceria per cui ci siano delle fantomatiche “risorse bloccate” nell’hardware della console siano vere o meno, la realtà dei fatti è che la quasi totalità dei titoli multipiattaforma girano sulla console Microsoft a risoluzione inferiore, con l’inevitabile conseguenza in vendite e crollo di reputazione.
Nonostante la digressione che abbiamo fatto finora, si può definire Xbox One un fallimento? Assolutamente no.
Cinque mesi è un periodo fin troppo esiguo per decretare il risultato di una generazione di console war, sarebbe come giudicare l’andamento di una squadra di calcio alla seconda giornata di campionato. Inoltre Microsoft ha in serbo alcuni proverbiali assi nella manica da giocare che potrebbero risultare vincenti.
Marzo ha visto l’ingresso trionfale di Titanfall nel mercato videoludico che darà una inevitabile impennata alle vendite di Xbox One, soddisfando al contempo gli utenti che aspettavano un titolo di spessore da giocare. Lo shooter di Respawn Entertainment è piaciuto: la critica lo ha accolto positivamente con una media voti internazionale di 9, così come il pubblico che attendeva il titolo con calore.
Guardando ai dati del NPD Group di Febbraio, relativi ai soli Stati Uniti, la primavera potrebbe essere il periodo di riscatto per Xbox One.
Xbox One ha venduto 258mila unità negli Stati Uniti nel mese di Febbraio, superando Xbox 360 nelle vendite del 61% nello stesso periodo che nel frattempo continua ad allargare al sua base installata – 114mila unità vendute a Febbraio. Combinando Xbox One e Xbox 360, la piattaforma Xbox è quella che ha venduto più hardware di ogni altro, con il 43% del mercato delle home console negli Stati Uniti.
Altri dati dal rapporto NPD per Febbraio 2014:
- Xbox One ha la migliore media di giochi acquistati per console, con 2.75 titoli.
- Xbox One ha venduto 772mila titoli e Xbox 360 2,46 milioni, totalizzando il 48% delle vendite totali di software.
- Nel mese di Febbraio, i titoli più venduti per Xbox One sono stati NBA 2K14, Battlefield 4, Thief, Call of Duty: Ghosts, Plants vs. Zombies: Garden Warfare; mentre per Xbox 360 i titoli più richiesti sono stati NBA 2K14, Call of Duty: Ghosts, Fable Anniversary, Grand Theft Auto V, Minecraft, The LEGO Movie Videogame.
Va detto che in Italia, per la relativa gioventù del media nel Bel Paese e i forti campanilismi vari ed eventuali, non è possibile avere dei dati realmente attendibili di vendita. Volendo considerare però le valutazioni dei negozi e delle grandi catene come Gamestop, Xbox One risulterebbe sconfitta 4 a 1 contro Playstation 4 in termini di hardware venduto.
Le vendite di Xbox One considerando i soli 13 mercati raggiunti finora – i restanti verranno coperti nel corso del 2014 – non possono definirsi del tutto disastrosi, anche se l’entusiasmo di Microsoft non è giustificabile se non come “supercazzola” da rifilare agli investitori.
Considerando il grande successo statunitense e i dati di vendita nel mercato UK – 14.4 milioni di titoli contro gli 11.4 di Playstation 4 – da sempre importante roccaforte della casa nipponica, Xbox One ha ancora uno spiraglio positivo di rilancio.
Come si fa quindi ad uscire dal vortice negativo? Non sono Micheal Patcher, quindi prendete le mie idee come quelle di un semplice giocatore che di generazioni videoludiche ne ha viste più di un paio.
Innanzitutto sarà a dir poco fondamentale fare il botto come si suol dire all’Electronic Entertainment Expo 2014. La presentazione Microsoft dovrà essere al fulmicotone, piena di annunci di grosso calibro perché non basta il seppure interessantissimo Quantum Break – di cui peraltro si sa molto poco e il trailer mostrato non fa gridare al miracolo onestamente – e la promessa di un Halo o un Gears of War, gli utenti vogliono certezze. Microsoft deve trasformare i “mah, non so” del fine 2013-inizio 2014 in giocatori in fila in negozio per comprare la console.
Entro breve tempo poi è necessario sistemare ogni problema del sistema operativo. Xbox One è una console nata per essere “diversa”, Microsoft ha sperimentato molto per rendere Kinect più che un orpello da mettere sul davanzale e questo è da apprezzare rispetto all’immobilismo storico di Sony. A cinque mesi dal lancio però è tempo di rendere l’interfaccia della console completamente funzionante e snella, un punto di riferimento in termini di progettazione così come lo fu quella di Xbox 360.
Infine, ultimo ma non per importanza, un marketing coraggioso e una politica dei prezzi aggressiva. Tagli, offerte, bundle – come quello di Titanfall – sono tutte cose che all’utente fa piacere vedere e che potrebbero invertire la tendenza per cui, vedi i motivi elencati finora, visti i cento euro di differenza fa rivolgere lo sguardo degli acquirenti verso gli scaffali Sony.
Microsoft ha dimostrato più volte, soprattutto negli ultimi anni, di essere un’azienda attenta ai feedback dei propri utenti, speriamo che continui a farlo e il 2014 sia l’anno di Xbox One.