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Che Metal Gear sia ormai entrato nella cultura di ogni giocatore è innegabile, come è innegabile il fatto che Kojima sia uno degli sviluppatori più introversi degli ultimi anni. Fatto sta che con il suo genio ha saputo creare un prodotto che è un perfetto mix tra finzione e realtà, tra temi adulti e situazioni goliardiche, che permettono di non confondere mai quello che è vero con quello che non lo è.

La storia di Snake si è conclusa nel 2008 con il capitolo Guns of Patriots, e da allora i fan hanno chiesto a gran voce un nuovo capitolo che lo rivedesse come protagonista. Bene, Hideo li ha accontentati, ha sfornato non uno ma ben due capitoli: il primo, Ground Zeroes, un prologo a quello che sarà il vero e proprio capitolo principale, The Phantom Pain.

L’incipit del titolo è molto semplice, ma serve per costruire una situazione credibile in cui far agire Big Boss – sì, avete letto bene. Sarà proprio Naked Snake il protagonista di questo nuovo capitolo ambientato nel 1975 a Cuba, che vedrà la nostra spia impegnata in un’operazione di salvataggio di due ostaggi.

Dopo tanti capitoli in cui siamo stati abituati ad affrontare le missioni procedendo da un punto A a un punto B, che ci costringevano in sostanza a correre lungo dei corridoi, eliminando o non allertando le guardie che si frapponevano tra noi e il nostro obiettivo, Ground Zeroes introduce nella serie una ventata di aria fresca grazie alla formula open world.

Proprio questa formula, unita al ciclo giorno-notte, è il punto cardine del nuovo filone di episodi made in Kojima Productions. Sarà infatti possibile affrontare ogni missione in un qualsiasi momento del giorno, con i pro e i contro del caso dovuti al loro orario di avvio. Si potrà optare per un’ora della giornata in cui vi sarà la presenza della luce, avvantaggiandosi cosi nell’individuazione dei nemici, ma al tempo stesso anche i nemici avranno più possibilità di individuarci; oppure si potrà scegliere orari notturni in cui sarà sì più difficile scovare i nemici ma anche più difficile per i nemici stessi individuarci. È comunque bene specificare che questa caratteristica sarà propria del capitolo quinto, anche se Kojima promette che, per cominciare ad abituarci a questa meccanica, le missioni verranno svolte in diversi orari della giornata senza possibilità di scelta.

Una novità di spicco di questo nuovo capitolo è l’introduzione dei mezzi di trasporto, assenti in quelli precedenti. Vedremo la presenza di mezzi di trasporto di terra, di aria e di mare; oltre ai mezzi motorizzati ci sarà anche la presenza del tanto pubblicizzato cavallo, che darà quel tocco di classe e quella piacevole variante al gameplay che solo ad un folle come Hideo poteva venire in mente.

Torneranno anche i cosiddetti CQC (Close Quarter Combat) o più semplicemente combattimenti ravvicinati, grazie ai quali Snake sarà in grado di stordire o ammazzare i nemici semplicemente con la pressione di un tasto. Nel caso qualcosa dovesse andare storto e le guardie dovessero scoprirci, verrà in nostro aiuto una funzione, disattivabile, chiamata Reflex: similmente al Bullet Time di Max Payne, questa rallenterà il tempo permettendoci di stordire il nemico e non far scattare alcun allarme.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Mr. Kojima infatti ha introdotto una rigenerazione della salute come quella vista in Call of Duty, eliminando inspiegabilmente la possibilità di rigenerarla con le razioni, elemento che dava quel pizzico di tensione in più e che costringeva a scegliere l’approccio migliore in ogni situazione – una mossa falsa ed il nostro eroe andava incontro a morte certa.

Hideo, dopo aver provato le console di nuova generazione, si è detto entusiasta delle potenzialità che possono esprimere, al punto da aver già previsto l’utilizzo di SmartGlass per la visualizzazione della mappa su tablet e smartphone. In ballo anche l’implementazione di Kinect.

Apprezziamo il lavoro che Kojima sta portando avanti con questo capitolo e le novità che sta introducendo, e in definitiva siamo più che sicuri che in The Phantom Pain vedremo quello che realmente ha in mente. Al contempo, ci sentiamo di esprimere un giudizio neutro su quanto visto finora in Ground Zeroes perché, se da un lato apprezziamo il voler rendere felici i fan deliziandoli con un titolo nell’attesa di quello completo, dall’altro ci sentiamo offesi dalla politica adottata per la vendita di un gioco che offre solo 4/5 ore di missioni.

Commenti A te la parola, boxaro... Ehm, lettore, pardon.