Fable

Quando si parla di Fable è inevitabile pensare al marchio Xbox. Un po’ come Forza Motorsport, Halo e Gears of War, la sognante (e forse mai realmente realizzata nel suo obiettivo iniziale – l’incredibile Project Ego, ndr.) serie ideata da Peter Molyneux è sicuramente una di quelle che rappresentano la console Microsoft, alla stregua dei vari Gran Turismo, Crash o chicchessia per PlayStation o dei vari Mario e Zelda per le macchine Nintendo. È inevitabile anche guardare con un occhio di nostalgia quello che dieci anni fa fu il mio primo gioco per Xbox, testimone quindi del mio (oserei dire epocale) passaggio al mondo multipiattaforma e, più in generale, a quello boxaro.

Ma è con un filo di presunzione e la giusta dose dello stesso fattore lacrimuccia che mi appresto a spiegarvi perché, diversamente da quanto fatto dalla maggior parte della critica, ogni possessore di Xbox 360, che sia esso novizio o veterano non importa, dovrebbe possedere una copia di Fable Anniversary.

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Una favola in alta definizione

Nel 2004 il ruolo della storia e delle meccaniche di Fable era davvero next-gen: essere un eroe nella sconfinata Albion non voleva dire essere necessariamente buono, anzi, poteva benissimo corrispondere a compiere delle azioni malvagie e fastidiose. E aveva il suo dannato fascino. Ecco, insieme al suo primordiale sistema di scelte, Fable era un precursore del gameplay che è ormai caro alle più blasonate produzioni ruolistiche occidentali. Essere o meno un bravo marito (era qualcosa di incredibile avere la possibilità di sposarsi), mantenere un profilo rispettabile o mandare a quel paese le buone maniere, rubare o semplicemente comprare qualcosa erano tutte azioni con delle (seppur limitate) conseguenze, anche estetiche. E credetemi, all’epoca era davvero qualcosa di straordinario.

Nel bene e nel male Fable Anniversary, altresì conosciuto come il remake di Fable: The Lost Chapters (la versione completa della prima favola di Lionhead), è sempre quello. Ed è sempre il miglior modo per cominciare a giocare la serie o rivivere quei fasti. Non ci interessa quanto siano invecchiate le meccaniche, non ci interessa quanto sia rudimentale il sistema di combattimento: Anniversary è retrogaming nudo e crudo, rinfrescato da una bella sciacquata di faccia, ma pur sempre puro come il capitolo originale.

Le aggiunte poi sono diverse e sostanziali, a partire dal motore grafico, completamente rinnovato grazie all’utilizzo dell’Unreal Engine 3, lo stesso battagliero protagonista del successo incontrastato di Gears of War. Certo, posso confermarvi che non siamo di fronte al certosino e quasi perfetto lavoro svolto da Certain Affinity e Saber Interactive con l’altro festoso anniversario, quello dedicato a Halo: Combat Evolved, ma si tratta pur sempre di una rivisitazione completa e ringiovanita di una veste grafica altrimenti obsoleta. I rallentamenti sono all’ordine del giorno, i crash non mancano e alcuni filmati in bassa definizione proprio non si possono vedere, ma che diavolo: avete accettato delle vere e proprie “spalmate di nutella” con alcuni revamp in HD della scorsa generazione e volete proprio farmi credere che non accettereste un completo rifacimento dell’engine grafico con qualche pecca?

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Per il resto l’infornata di novità è succosa come un succo d’arancia di prima mattina: il supporto a Smartglass per l’interazione con la mappa, gli obiettivi (tra cui diversi che, lasciatemelo dire, sono proprio fighi) e l’opzione di scegliere un sistema di controllo simile a quello di Fable II. Chiude il cerchio la possibilità di salvare e caricare la partita in qualsiasi momento, una vera e propria chicca che potrebbe (o poteva, punti di vista) cambiare completamente l’approccio con la serie in favore di una più spensierata e semplice avventura.

In conclusione

Insomma ragazzi, Fable Anniversary è un prodotto che tutti i possessori di Xbox 360 dovrebbero acquistare perché ad un prezzo budget propone, senza stravolgerla, la medesima favola che fischiettava soave i primi gloriosi passi di Xbox nel mondo dei videogiochi che contano. Albion è la stessa incantevole valle di una decade fa, e non importa quanto Lionhead e Pietro Mulinello siano stati dei cantastorie ingannevoli nel corso degli anni: il primo Fable è e resterà sempre una delle numerose vene portanti del pulsante cuore di Xbox. Il motivo per cui siamo ancora qui a battagliare tra kit di sviluppo penosi e guerre a suon di 792p.

Commenti A te la parola, boxaro... Ehm, lettore, pardon.