Chiunque abbia una sana passione per il mondo dei videogiochi, magari con qualche annetto sulle spalle di spolliciate su tastiere o gamepad come me, almeno una volta nella vita avrà avuto il desiderio di diventare uno sviluppatore. Se come me quando vi parlano del linguaggio di programmazione C++ rispondete “salute!”, Project Spark è quello che avremmo voluto avere un paio di decine di anni fa.
Premetto che inizialmente ero piuttosto scettico, dopo Little Big Planet e il successo strepitoso di Minecraft, per non parlare dei tanti indie sandbox come Terraria, avevo l’impressione che il prodotto di Team Dakota fosse la proverbiale minestra riscaldata. Mi sono dovuto ricredere: Project Spark ha una sua identità, un proprio “ecosistema” diviso tra gioco e creazione che si intersecano in continuazione con un’immediatezza sorprendente, che sa regalare tante emozioni a chi ci investe del tempo.
La beta che abbiamo provato gira su Windows 8.1, una volta scaricata l’app dallo store ed inserito il codice fornitoci parte un breve filmato di presentazione, al termine del quale siamo pronti a dare la “spark”, la nostra scintilla vitale. Si parte subito con un tutorial della creazione che, come il resto dei menù e dell’interfaccia, è essenziale ed “accogliente” ma esaustivo nell’illustrarci tutte le possibilità a nostra disposizione. Abbiamo un mondo vuoto che possiamo scolpire e modellare come più ci aggrada, possiamo creare montagne o fiumi per poi disegnarci sopra alberi o magari uno scenario innevato con un pennello, regolabile in dimensione e forma. Una volta finita la parte geografica passiamo ad inserire degli oggetti o “prop” nel nostro mondo, e da ora Project Spark ci apre un oceano di possibilità.
Non menzionerò ogni opzione sia perché ci vorrebbe troppo sia per non togliervi il piacere di scoprirlo da soli, qualora riceviate la beta per PC o per Xbox One che ricordiamo dovrebbe partire da Febbraio. Sappiate che è possibile inserire davvero di tutto nel mondo: il vostro eroe ovviamente, i nemici, oggetti da raccogliere come monete o armi, personaggi con cui interagire, edifici e strutture di vario tipo, nonché effetti grafici come vapore o nuvolette varie che svolazzano qua e là. Ognuno di questi prop può reagire a delle interazioni o essere programmato per fare qualcosa. Ad esempio ai personaggi possono essere assegnati ogni genere di comandi, per tastiera o gamepad, dagli attacchi di vario tipo fino a capriole o salti, agli oggetti può succedere qualcosa se ci si interagisce e tanto altro, con la differenza che non servono lunghe stringhe di codice ma solamente qualche click.
Alla fine del tutorial abbiamo un eroe, un temibile goblin, alcune monetine da raccogliere e un prop, e possiamo finalmente sbizzarrirci. Da qui in poi con i comandi e le possibilità offerte possiamo creare una vera e propria avventura. La cosa notevole è che è possibile creare quasi ogni genere di gioco: spostando la visuale della telecamera si può arrivare a creare un gioco in prima persona o un platform 2D, si possono creare delle quest con tanto di dialoghi e piccole cut-scene e tutto quello che vi verrà in mente, l’unico limite è la fantasia.
Oltre alla versione meticolosa del tutorial c’è la modalità “Crossroads”, con la quale è possibile creare un’avventura velocemente scegliendo di volta in volta gli elementi dello scenario e dell’avventura tra diverse opzioni. Partendo dallo scenario possiamo scegliere se ci siano canyon o foreste, la presenza o meno di acqua, poi passando per il gioco vero e proprio possiamo scegliere come sarà il nostro eroe, la composizione degli elementi della cittadina di partenza, fino ai nemici e all’obbiettivo della missione. Una volta finita si può salvare e/o condividere con la community, per poi riprenderla in seguito e modificarla come più ci aggrada. Se volete vedere cosa abbiamo prodotto in letteralmente 5 minuti, cercate “XboxWay Epic Quest” nel motore di ricerca del gioco.
Project Spark, come dicevo, può essere affrontato come semplice gioco. Nella sezione Play del menù iniziale potrete sfogliare le creazioni dei giocatori della community, cercando tra le ultime creazioni, le migliori di sempre o tramite il semplice motore di ricerca e giocarle. Potrete anche salvarle tra i preferiti e andarle a modificare secondo i vostri gusti. Anche nella sezione Play è presente la modalità Crossroads, che è il simbolo della natura biunivoca di Project Spark: gioco e creazione.
La formula di Project Spark è quella dei “free to play” con micro-transazioni interne (di qualcosa devono pur campare i ragazzi del Team Dakota), pertanto è bene spendere due parole sulla sezione Marketplace.
Nel Marketplace è possibile acquistare di tutto con i Credit Price, l’equivalente della valuta reale, o i Token Price che è la valuta di gioco. Mentre si gioca o si crea e in generale con moltissime azioni si guadagnano punti esperienza e Token Price. Nel Marketplace sono presenti nuovi livelli interi da poter giocare direttamente, nuovi prop per l’editor, Token e Credit Price da acquistare in blocco e gli Spark Power, dei boost temporanei per aumentare il guadagno di valuta ed esperienza.
È decisamente presto per fare una valutazione sul rapporto tra Token e Credit Price, per ora possiamo dirvi che il livello completo più costoso creato dagli sviluppatori costa 8,49€, con la relativa controparte in Token Price. L’impressione è che ci voglia solo molta pazienza e dedizione nel giocare, niente sembra raggiungibile esclusivamente con il denaro reale.
Project Spark è uno dei progetti più interessanti di questa generazione, finora. Prende il concept di titoli come Little Big Planet e Minecraft, portandolo ad un nuovo livello creandosi una sua identità specifica. E’ la possibilità di creare il proprio videogioco senza dover conoscere dei linguaggi di programmazione.
Il titolo è in fase beta e ci sono molte altre possibilità per ora bloccate che tra editor e gioco non abbiamo menzionato, crediamo che con la beta per Xbox One saranno sbloccate tutte quante.
Il gioco ha un grande potenziale: nella versione finale le creazioni potranno essere condivise tra Xbox One e PC, dando una longevità potenzialmente infinita al titolo. L’esperienza di gioco stessa sembra essere strutturata per essere complementare tra le piattaforme: l’editor seppur godibile con il gamepad è molto più fluido con mouse e tastiera, dall’altra parte con Kinect sarà possibile doppiare i propri personaggi e dialoghi dando loro la nostra mimica facciale col motion capture.
Ricordiamo che su Xbox One la beta sarà lanciata nei prossimi mesi. A noi è piaciuta la scintilla di Team Dakota, fateci sapere cosa ne pensate voi di Project Spark.