La serie NBA 2K ha regnato incontrastata sul mercato delle simulazioni di pallacanestro videoludiche per diversi anni, complici i continui buchi nell’acqua da parte di Electronic Arts e NBA Live, ma soprattutto per la qualità delle produzioni made in Visual Concepts. Dopo un’ennesima versione per console current-gen da Re indiscusso, NBA 2K14 si affaccia alla sponda next-gen con una veste tecnica ancor più sbalorditiva e un “giovane” avversario, quel NBA Live 14 su cui dubito si possa fare molto affidamento alla prima uscita.
Sostanzialmente NBA 2K14 si presenta su Xbox One esattamente come su Xbox 360, escludendo però qualche mancanza nell’offerta delle modalità e aggiungendo, lo ribadiamo ancora una volta perché è giusto farlo, un comparto visivo che ha dello straordinario. Tutto merito del nuovo engine Eco-Motion della software house americana mosso a 1080p e 60fps dalla fiammante console Microsoft. Certo, c’è da precisare che i modelli poligonali degli arbitri e della folla che occupa gli spalti non sono all’altezza del resto di quello che viene mosso su schermo, ma i giocatori, il parquet e gli stadi in generale rappresentano il meglio del meglio. C’è talmente tanta attenzione per i dettagli e una resa fotorealistica tale che agli occhi di un passante potrebbe facilmente sembrare una vera partita di basket. E attenzione, non stiamo parlando del comparto tecnico semplicemente dal punto di vista visivo, ma anche da quello delle animazioni, facciali e del corpo, che risultano semplicemente inconcepibili prima d’ora.
La versione next-gen di NBA 2K14 accantona la novità rappresentata dalla game mode LeBron: Path to Greatness, una sorta di carriera in cui, nei panni del campione dei Miami Heat, bisogna inventare e vivere un futuro immaginario dell’atleta, e Association, la storica modalità firmata 2K che sta a NBA come la Carriera sta a FIFA, per aggiungere MyGM.
MyGM permette una completa gestione di una squadra di basket, dalla vendita e il prezzo dei biglietti per una partita, alla sottoscrizione dei contratti con i giocatori, fino, e qui c’è davvero da impazzire per la minuziosità degli aspetti gestibili, alla scelta dei prezzi per il parcheggio per auto nelle prossimità dello stadio. Una modalità manageriale che sottopone con un’attenzione certosina ogni singolo aspetto della gestione di un brand cestistico, fruibile anche in una più leggera e semplicistica controparte dalla durata di una sola stagione. È chiaro che una modalità così articolata porti alle dovute conseguenze ad ogni minimo passo e che possa rivelarsi fin troppo tediosa per alcune tipologie di giocatori che sicuramente preferiranno una partita veloce alla più impegnativa (in termini di tempo e approccio mentale) MyGM.
Altra introduzione fresca di next-gen è la rinnovata MyCarreer, la classica scalata verso il successo del cestista che parte dal nulla per arrivare nel mondo del basket che conta, questa volta condita da una serie di filmati e interazioni con le stelle dell’amato sport americano.
C’è poi Park, la street mode che scimmiotta i fasti dei simpaticissimi e riuscitissimi NBA Street con sfide 2 vs. 2, 3 vs. 3 e 5 vs. 5, sia online che offline, con la simpaticissima chicca del poter scegliere Michael Jordan tra le proprie file, previo un lungo e sudato “sbloccaggio”.
Non manca all’appello la stregante variante dell’Ultimate Team di FIFA, qui nominata MyTeam. Una modalità di cui, una volta rapiti dal vizioso e appagante circolo che impietosamente si abbatte sui giocatori, è impossibile fare a meno.
Chiude il cerchio e riassume tutte le potenzialità e il divertimento possibile con la simulazione firmata Visual Concepts il sistema di controllo, dalla scorsa iterazione ancorato all’utilizzo dei due stick analogici. Ogni azione e movimento possibile durante le partite possono essere messi in atto con l’utilizzo della levetta destra, anche con l’aggiunta dei tasti modificatori per passaggi più spettacolari. Tutto sommato dei controlli veloci da assimilare che riescono a far divertire anche un neofita della serie e a rendere fluida l’azione in qualsiasi momento, senza dimenticare l’effetto wow dettato dall’utilizzo più esperto e navigato di alcune movenze.
Senza stupore alcuno, NBA 2K14 pone delle solide e collaudate basi per un nuovo inizio su console next-gen. Il gioco è quello perfezionista e stacanovista che abbiamo imparato a conoscere durante gli splendidi anni di Xbox 360, ma con una veste grafica ancor più spacca-mascella e sempre più vicina ad un impressionate fotorealismo. La qualità visiva, oltre che al divertimento, di questo titolo è talmente alta che mi sentirei di consigliare l’acquisto anche a chi con la pallacanestro non ha nulla da spartire. Immaginate un po’ che razza di titolone è, questo NBA 2K14.
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