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Il primo amore non si scorda mai, recita il vecchio adagio. Così come non dimenticherò mai il primo impatto con la mia Xbox 360, dettato da uno straordinario Gears of War, allo stesso modo non potrò fare a meno di allargare il sorriso ricordando, negli anni a venire, la notte del 22 novembre 2013 e quel Barcellona 2 – 0 Real Madrid. Quella partita next-gen, che decide una Liga nell’introduzione quasi cinematografica voluta da EA Sports, giocabile solo ed esclusivamente su FIFA 14.

Ebbene sì: il primo titolo per Xbox One del sottoscritto è proprio lo sportivo di Electronic Arts, per molti un porting tirato a lucido della versione già pubblicata sulle console current-gen, per altri un assaggio iniziale delle potenzialità di questa macchina. Checché se ne dica, mi è stato regalato da Microsoft all’interno del bundle svelato alla Gamescom di Colonia e posso dire che questo, il particolare che ognuno di voi può averlo senza costi aggiuntivi, avrà un suo impatto nel giudizio complessivo.

FIFA Ultimate Team si evolve in Legends, introducendo i più grandi calciatori che il calcio abbia mai conosciuto.

FIFA Ultimate Team si evolve in Legends, introducendo i più grandi calciatori che il calcio abbia mai conosciuto.

Parliamoci chiaro: è palese, già buttando l’occhio su qualche screen o video di gameplay, che FIFA 14 non sia l’esponente dal quale trarre le prime conclusioni sulla nuova generazione di console. Se cercate qualcosa del genere, optate per Ryse: Son of Rome o Forza Motorsport 5, per le loro stesse attitudini molto propensi alla spettacolarità di un ciclo nascente. Se invece volete rifinitura, dettaglio, divertimento appassionato eppure semplice, beh, forse siete nel posto giusto.

Al di là della maggiore pienezza visiva dei 1080p e di qualche trucchetto che avevamo già intravisto in FIFA 06 Road to FIFA World Cup (il primo esponente della serie calcistica su Xbox 360), poi prontamente diluito forse perché troppo scenico, saltano all’occhio finezze come il maggior movimento senza palla dei calciatori avversari o non e una scenografia – ancor di più – da urlo. La prima porta a casa un ritorno di realismo e utilità, come in quei casi che vedono il regista abbassarsi a pendolo tra i due centrali difensivi, mentre la seconda si pregia di inquadrature dall’esterno dello stadio, dal suo interno con ogni ordine di posto esaurito e qualche chicca come l’erba volumetrica.

Non stiamo qui ad urlare il miracolo perché, come già ricordato, saranno altre le produzioni a spingervi a farlo, ma di certo non resterete sempre e comunque digiuni di innovazione tecnica: chiaramente, un titolo appena approdato su una piattaforma completamente diversa può dare del suo meglio nelle scene d’intermezzo – dove maggiore potenza corrisponde a colpi d’illuminazione, finezze sottili come fili d’erba che volano via o grande affollamento a bordo campo – ma per sua stessa definizione ad esse si presta poco, quindi potreste non notare troppo la differenza con l’edizione Xbox 360 limitandovi al “compitino” di mettere palla a terra e giocare.

Continuando sul filone delle novità next-gen, posso confermarvi che la copia digitale del gioco è grande poco più della patch del D1 di Forza Motorsport 5 ed il download è filato piuttosto liscio anche nel giorno del debutto del sistema. FIFA 14 è, come tanti altri titoli, giocabile fin dal momento in cui la percentuale dello scaricamento arriva al 50%: da allora e fino alla conclusione del processo, potrete mettere le mani sulla partita singola, con un numero molto ristretto di squadre e un unico campo da calcare – sostanzialmente, avrete accesso alla demo con le rose aggiornate; non esaltante ma potrete quanto meno smetterla di rigirarvi i pollici.

FIFA 14 - Barcellona

L’integrazione con Kinect non si discosta troppo da quella apprezzata su Xbox 360. Potrete inveire contro l’arbitro – senza aspettarvi, però, particolarissime reazioni – o invocare un cambio di modulo attraverso la pronuncia di frasi pre-registrate: il sistema funziona alquanto bene, è utilissimo se volete cambiare l’atteggiamento della squadra senza ricorrere alla croce direzionale, ma in preda all’adrenalina calcistica non è il massimo dell’intuitività. In qualche caso mi sono persino ritrovato a prendere gol per l’apertura accidentale di processi extra-gioco “dettati” dalla periferica.

Mi avvio al termine di questa prima sgambata su Xbox One ricordandovi che, d’altronde, l’ossatura del gioco è quella che conoscete da fine settembre: tornei solitari o con gli amici, stagioni con la rifinita IA e online, Ultimate Team spinto all’ennesima potenza con un pack in regalo per gli early adopter e l’esclusività delle Legende del calcio moderno. Una particolarità, questa, che in tanti temono possa mischiare fin troppo le carte – scusate il gioco di parole – e creare degli squilibri notevoli tra le varie squadre. Vedremo soltanto alla lunga se questo timore si tradurrà in sentenza.

FIFA 14 dovrebbe spingervi, allora, verso il baratro (economico) della next-generation? Mi hanno insegnato che a caval donato non si guarda in bocca, che un regalo è un regalo e un Diamanti è per sempre, ma anche che di fronte ad una nuova console è bene darsi delle priorità: la vostra dovrebbe essere un’IP inedita o comunque una meno stagionata.

Commenti A te la parola, boxaro... Ehm, lettore, pardon.