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Call of Duty: Ghosts, la recensione di XboxWay

di • 8 novembre 2013 • RecensioneCommenti (0)5221

Il nostro consueto appuntamento annuale con la serie di Call of Duty riparte con un nuovo capitolo sviluppato da Infinity Ward, il team di sviluppo che ha dato i natali a Modern Warfare e che ha deciso di cimentarsi in qualcosa del tutto nuovo. O quasi. Una nuova storia da raccontare, un comparto multigiocatore rinnovato sotto ogni punto di vista e un’inedita modalità co-op che promette di lasciare il segno. Tutto questo è Call of Duty: Ghosts.

Iniziamo subito parlando della modalità che da anni ha distinto i titoli di questa serie dagli altri sparatutto, la Campagna singleplayer. Con Modern Warfare, Infinity Ward ha dimostrato di saper raccontare storie appassionanti e coinvolgenti, con personaggi originali e spettacolari ambientazioni. Purtroppo per noi, COD: Ghosts non sembra aver ereditato nulla di tutto ciò, assestandosi su un livello qualitativo inferiore a causa di una narrazione con poco mordente, essenzialmente priva di memorabili colpi di scena e che non riesce a coinvolgerci quanto basta sul lato emotivo.

La campagna ci terrà occupati per almeno 5-6 ore (se giocata a difficoltà Soldato) per raccontarci una storia che si basa su forti premesse. Tutto ha inizio quando il Sud America riunisce le proprie forze per formare un unico grande esercito, la Federazione, con l’unico scopo di piegare gli USA. Dopo aver conquistato gran parte dei territori del Medio Oriente, acquisendo il totale controllo dei pozzi petroliferi, la Federazione fa la sua prima grande mossa ai danni degli Stati Uniti, scagliandogli contro la sua stessa arma più potente: il satellite Odin.

In Ghosts saremo spettatori di un'America devastata, ma non messa in ginocchio.

In Ghosts saremo spettatori di un’America devastata, ma che non si arrenderà tanto facilmente.

Gli effetti sono devastanti, ma gli States non si arrendono. Intanto fa la sua comparsa una squadra speciale formata dai soldati americani più esperti di sempre, loro sono i Ghosts. Fronteggiando duramente la Federazione, i Fantasmi dovranno presto fare i conti con una minaccia ancora più grande: qualcuno sta dando la caccia ai Ghosts, eliminando uno ad uno i membri del team.

Questi eventi verranno raccontati attraverso 18 missioni e con le cut-scenes che le intervalleranno. Queste ultime hanno un particolare stile visivo che colpisce per la cura delle illustrazioni, che seguono spesso linee e forme astratte, e prediligendo una tinta monocromatica.

Una delle novità introdotte in COD: Ghosts è Riley, il pastore tedesco che ci seguirà in alcune missioni della Campagna e che si rivelerà essere un letale compagno d’armi. Da notare che il nome del segugio è un chiaro tributo a Simon Riley, il leggendario “Ghost” di Modern Warfare 2. A nostro malincuore, però, i frangenti in cui controlleremo Riley sono davvero pochi e non aggiungono nulla di esaltante alle missioni, rivelandosi poco più utile di un normale drone di supporto.

Ciò che manca alla trama di Ghosts è qualcosa che riesca a rimanere impressa nella mente del giocatore e che sia capace di far leva sulle sue emozioni. Nonostante il promettente incipit, procedendo nella storia ci troveremo di fronte a situazioni prevedibili, e spesso banali, che non sono riuscite a stupirci con particolari trovate scenografiche (e se gli altri COD ci avessero un tantino viziato?). A contribuire a questa “piattezza” ci sono i personaggi, per nulla paragonabili agli emblematici protagonisti di Modern Warfare e Black Ops, a causa di una carenza di carisma e di un’insufficiente caratterizzazione.

Abbiamo colto l’occasione della Campagna per poter dare un’occhiata più approfondita al comparto tecnico del gioco, dopotutto ricordiamo che si tratta del primo Call of Duty “cross-gen”. Come si comporta dunque Ghosts su Xbox 360? Il motore di gioco è stato rinnovato anche quest’anno per garantire nuovi effetti grafici e una migliore gestione delle textures. Come era lecito aspettarsi, però, tutto ciò è limitato sulla versione current-gen, che reagisce bene sugli effetti di luce, ma che lascia a desiderare su alcune textures poco ottimizzate e rivelando una scarsa pulizia generale.

Ma passiamo ora al vero punto forte di Call of Duty: Ghosts, il comparto multigiocatore. Avevamo già potuto mettere le mani sul multiplayer in occasione della GamesWeek giocando qualche partita su Xbox One; ne eravamo rimasti decisamente soddisfatti.

Ora che abbiamo potuto familiarizzare con il multigiocatore abbiamo approfondito alcuni importanti aspetti che cambiano sensibilmente le basi dell’intera modalità. Uno dei principali cambiamenti che Infinity Ward ha voluto apportare è stato un aumento della soglia dei danni inferti a ogni giocatore. In tal modo basteranno pochi colpi per finire abbattuti per mano dei giocatori più abili: mai come adesso i nostri riflessi verranno messi alla prova.

Sono state introdotte alcune novità anche per quanto concerne la personalizzazione del nostro soldato. Oltre a poter customizzare il nostro abbigliamento con centinaia di nuove combinazioni, avremo finalmente la possibilità di cambiare il sesso del personaggio, una novità che renderà sicuramente felici le videogiocatrici o i ragazzoni che vogliono provare l’ebrezza di scendere sul campo di battaglia equipaggiando fucile d’assalto e reggiseno.

Le donne debuttano finalmente in Call of Duty, preparatevi ad essere umiliati uomini!

Le donne debuttano finalmente in Call of Duty, preparatevi ad essere umiliati uomini!

Non dimentichiamoci della presenza dei perks, che possiamo affibbiare alla nostra classe per avere un vantaggio strategico in campo, senza contare le utilissime killstreaks. In merito a queste ultime, proprio come in MW3 dovremo scegliere tra tre specializzazioni che influenzeranno le nostre Serie di uccisioni: Assalto, che richiederà la classica scia di sangue per attivare le killstreaks più letali; Supporto, l’ideale per chi gioca di squadra; infine c’è Specialista, che rimpiazzerà le killstreaks con il guadagno di diversi perks durante il corso della partita.

Sono state introdotte nuove Serie di uccisioni, molte delle quali sono semplici reinterpretazioni di quelle già conosciute nei prequel. Tuttavia, alcune delle nuove killstreaks svelano qualche deficit che potrebbe influenzare negativamente il bilanciamento del multiplayer, a cominciare dall’introduzione del Cane, che il giocatore potrà chiamare a sé dopo aver raggiunto 5 uccisioni di fila. Apparentemente innocuo, questa bestiola vi renderà la vita un inferno dal momento che gli basterà il semplice tocco per farvi ripartire dal respawn.

Per quanto riguarda l’equipaggiamento, per sbloccare le numerose armi che il comparto multiplayer mette a disposizione dovremo spendere i cosiddetti Punti Squadra, dei “gettoni” che guadagneremo avanzando di livello nella modalità competitiva o nella modalità Squads, di cui vi parleremo a breve.

Le modalità di gioco del multiplayer online sono meno numerose rispetto a quelle incluse nei precedenti COD, ma alcune di queste sono del tutto nuove e, lo ammettiamo, piuttosto divertenti da giocare. Si comincia dall’inedita modalità Frenesia, che inizierà come un tipico Deathmatch a squadre e si tramuterà presto in un massacro all’insegna dell’adrenalina. Compiuta la prima uccisione, infatti, i nostri sensi e i nostri movimenti saranno notevolmente migliorati, permettendoci di correre e di mirare più velocemente, guadagnando così un vantaggio sugli avversari.

Se le classiche Team Deathmatch e Search & Destroy (che trova in Ghosts una particolare alternativa denominata Search & Rescue) alla lunga vi annoiano, potremo sbizzarrirci giocando a Blitz, in cui dovremo correre verso la metà-campo avversaria della mappa e raggiungere un determinato obiettivo; ovviamente la nostra corsa verrà intralciata da una pioggia di proiettili, pensateci due volte prima di correre a vuoto se non volete diventare dei scolapasta.

Il design delle mappe ci ha lasciato piuttosto compiaciuti, con ambientazioni riprese dalla Campagna singleplayer e adattate all’azione frenetica della modalità multigiocatore.

Troviamo un totale di 14 mappe, alternandosi fra livelli più adatti al combattimento ravvicinato e spazi più ampi prediletti dai tiratori scelti. Una novità riguardante è la loro dinamicità, l’azione verrà infatti interrotta da eventi come terremoti, inondazioni e palazzi che crollano, insomma, quel che basta per aggiungere un pizzico di sfida in più ai giocatori. Abbiamo particolarmente apprezzato Whiteout, in cui si passa da un semplice villaggio di pescatori a colline innevate e grotte, e Flooded, una città soppressa dalle violente e continue inondazioni.

Squads è un'ottima modalità per familiarizzare con il multiplayer, ma sa essere anche molto competitivo.

Squads è un’ottima modalità per familiarizzare con il multiplayer, ma sa essere anche molto competitivo.

Per fare un po’ di pratica prima di buttarsi nella mischia della modalità competitiva, potremmo esercitarci in Squads. Si tratta di una sorta di multiplayer asincrono in cui ritroveremo la maggior parte delle modalità di gioco incluse nel multigiocatore online, ma che affronteremo con una squadra comandata dalla CPU (fatta esclusione per il nostro soldato). Anche la squadra avversaria sarà controllata dall’intelligenza artificiale, ma potremo anche scegliere di sfidare la squadra di un altro giocatore online. Potrebbe sembrare una naturale evoluzione della classica Pratica presente anche in Black Ops, un’aggiunta più che piacevole dal momento che con Squads potremo sbloccare eventuali Punti Squadra da spendere nella modalità stessa o nel multiplayer online.

Sappiamo che molti di voi erano curiosi di scoprire di che si trattasse e noi vi accontentiamo: parliamo di Extinction, la nuovissima modalità cooperativa introdotta in Call of Duty: Ghosts. Se Treyarch ha gli zombie, Infinity Ward ha gli alieni, alieni molto cattivi e assetati di sangue… E trivelle. Avviata una partita in Extinction dovremo infatti girovagare per una città deserta con lo scopo di distruggere gli Alveari, i nidi in cui si insidiano i mostruosi alieni che hanno deciso di invadere il nostro pianeta, al fine di estinguere la razza umana. Porteremo a termine tale compito con una trivella, che dovremo proteggere dagli alieni mentre è in funzione.

A dispetto di chi pensa che Extinction sia una mera controparte della modalità Zombi di Black Ops, troviamo a nostra piacevole sorpresa delle interessanti meccaniche che ne rivoluzionano la struttura, a partire dalla possibilità di progredire di grado durante la sessione di gioco, in modo tale da guadagnare Punti abilità da spendere in potenziamenti per il nostro equipaggiamento. Quest’ultimo sarà personalizzabile nella lobby prima di avviare la partita e verrà distribuito in quattro classi che vanteranno di bonus unici. Si parte dall’unità di Assalto per arrivare fino al Medico, per poter avere un’elevata potenza di fuoco e allo stesso tempo un vitale supporto strategico.

Mostruosi e letali, gli alieni di Extinction saranno dei temibili avversari.

Mostruosi e letali, gli alieni di Extinction saranno dei temibili avversari.

La modalità Extinction rivela sin da subito la sua natura frenetica e il suo livello di difficoltà, che sarà sempre più elevato progredendo nell’annientamento degli Alveari. Se con i Punti abilità potremo fortificarci, gli alieni, d’altro canto, possono contare su tipi differenti di unità, come ad esempio i letali Scorpions o i resistenti Rhino. Saranno sempre più numerosi e duri da uccidere.

Adottare nuove strategie sarà necessario per sopravvivere, vi consigliamo inoltre di prestare attenzione a quello che calpestate, a terra potreste trovare dei potenziamenti per le vostre armi o qualche caricatore extra, sempre utile in tempi di crisi.

Extinction è la cosa che più abbiamo apprezzato in questa ultima incarnazione di Call of Duty, sarà per l’innovativa componente ruolistica che porta un po’ di aria fresca, sarà che abbattere i famelici alieni, ed evitare l’estinzione della nostra razza, è terribilmente appagante. La tradizione, ormai, vuole che con i futuri DLC queste modalità vengano arricchite con nuovi contenuti e stavolta non vediamo l’ora di vedere cosa ci riserva Activision per Extinction.

Tirando le somme, come avrete potuto constatare, Call of Duty: Ghosts è uno sparatutto che ha i suoi Pro e i suoi molti Contro, questi ultimi rappresentati principalmente da una campagna piuttosto monotona e che non raggiunge picchi emozionali e la spettacolarità a cui ci ha abituati questa serie. La modalità multiplayer è andata incontro a un processo di svecchiamento che sembra essere andato a buon fine. Unica nota dolente è il bilanciamento, che va adesso incontro ad alcuni squilibri dovuti ad una modifica sostanziale dei danni e a causa del sistema di killstreaks non perfezionato.

Nonostante ciò, grazie anche alle divertenti modalità di gioco, il multiplayer online risulta anche quest’anno una piacevole occasione per immergersi in frenetiche partite in compagnia di amici o di compagni di clan. Ancora più divertente è Extinction, la vera rivelazione di questo COD: Ghosts, che introduce delle interessanti meccaniche da GdR all’interno di un FPS che non avrebbe fatto altro che proporre l’ennesima e ripetitiva modalità co-op per riempire l’offerta del pacchetto. Fortunatamente non è stato così e siamo rimasti piacevolmente soddisfatti da questa nuova aggiunta, che speriamo verrà supportata in futuro da Infinity Ward.

Dunque perchè vi dovremmo consigliare Call of Duty: Ghosts e perché dovremmo sconsigliarvelo? Se siete alla ricerca di una storia coinvolgente e capace di tenervi incollati allo schermo della vostra TV, avete sbagliato gioco e vi consigliamo di indirizzarvi verso altri lidi. Se invece cercate un titolo divertente da giocare in compagnia dei vostri amici o siete in cerca di nuove e interessanti sfide, COD: Ghosts rappresenta un altro centro per il team di Infinity Ward.

In generale questo Call of Duty è più che sufficiente, ma non è riuscito a superare le nostre vere aspettative, non quando un Black Ops II o un Modern Warfare 3 sono riusciti ad offrire una migliore esperienza anche e soprattutto con il loro comparto narrativo.


Call of Duty: Ghosts è disponibile dal 5 novembre per Xbox 360, PlayStation 3, Wii U e PC, le versioni per Xbox One e PlayStation 4 arriveranno rispettivamente il 22 e il 29 novembre.

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