MotoGP 13

MotoGP 13 parte dalla seconda fila

di • 30 luglio 2013 • RecensioneCommenti (1)3637

La storia del franchise MotoGP non ha vissuto dei momenti del tutto esaltanti in questa generazione che si avvia verso la sua stanca conclusione. Dopo aver sviluppato un discreto MotoGP 08 sotto l’insoddisfacente gestione Capcom – dalla quale sono nati anche due capitoli targati 09/10 e 10/11 curati da Monumental Games – le redini del titolo dedicato al Motomondiale ritornano agli italianissimi di Milestone, questa volta per un MotoGP 13 con licenza Dorna tra le mani e non con un lavoro commissionato da un publisher più grande.

C’è la voglia di tracciare un cammino importante, è questa la sensazione che si ha sviscerando il racing in esame. Qualcosa che però non è partita a razzo come si sperava. Certo, gli intoppi e i problemi sono normalissimi, ma (almeno da queste parti) ci si aspettava qualcosa di più rifinito, di più vicino al gioco di corse imprescindibile.

Fatte le doverose premesse, MotoGP 13 si presenta come un racing game godibilissimo, adatto sopratutto agli amanti della simulazione. L’offerta del menù principale è varia e completa: c’è la gara veloce, il Gran Premio, il Campionato, la Carriera e il comparto multigiocatore offline e online. Inutile dire che la portata principale e più ricca è quella rappresentata dalla modalità Carriera, l’immancabile scalata del vostro pilota personalizzato dalla Moto 3 alla classe regina alla ricerca di fan, sponsor e team prestigiosi. Insomma, una struttura standard con tanto di vita da paddock e possibilità di personalizzazione, dall’alter ego agli più svariati setting di gara.

Adatto sopratutto agli amanti della simulazione, si diceva. Sì, perché, anche a livelli di difficoltà più bassi e con tutti gli aiuti attivati, siamo di fronte ad un racing che prende il controllo e la pazienza e li rende fondamentali per il suo gameplay. Scordatevi le curve senza freno o quelle eccessivamente aggressive: gli angoli della pista (soprattutto nelle classi più alte) vanno sapientemente imboccati con la giusta precisione. Ogni movimento sbagliato dell’analogico andrà a concorrere per una “sana” strusciata o volo sull’asfalto, salvo poi ricorrere alla limitata (in numero) funzione di rewind. Resta quindi scongiurato un qualsiasi approccio arcade, per una soluzione che lascia il prodotto Milestone a chi le moto le ama e sa trarre soddisfazione da un’uscita di curva precisa, studiata e figlia di un “prova e riprova” a mio parere fondamentale.

"... e dopo il semaforo scatenate l'inferno!", disse il Guido Meda confinato al commento pre e post gara.

“… e dopo il semaforo scatenate l’inferno!”, disse il Guido Meda confinato al commento pre e post gara.

C’è però da premiare il sistema di guida che restituisce un feeling fedele ad ogni categoria, diverso ad ogni settaggio e che viene influenzato correttamente dalle condizioni climatiche o dall’usura delle gomme. Negli uffici Milestone si va avanti a pane e motori e come in ogni occasione precedente va reso onore al lavoro svolto in questo senso.

Ma allora cosa c’è che non va?

I problemi più evidenti della produzione italiana sorgono parlando del lato tecnico che, eccezion fatta per la precisione con cui sono state ricostruite le piste che compongono il campionato motociclistico più famoso al mondo, è davvero difficile promuovere a pieni voti: mentre nulla si può dire ai modelli dei piloti e delle moto, lo stesso trattamento non può essere riservato per i tracciati poco dettagliati, già rovinati da delle texture non all’altezza delle restanti. Aggiungeteci anche un frame-rate ballerino e il comparto animazioni decisamente discutibile, ed eccovi servito un quadro che non riesce assolutamente a restituire un feedback visivo e tecnico degno di un titolo che arriva nei negozi a fine generazione.

MotoGP 13 è un racing che va acquistato da chi è in grado di superare gli evidenti problemi dovuti ai tempi ristretti di sviluppo. Il gameplay, le modalità e le idee alla base del progetto sono potenzialmente succulente, appaganti e ben strutturate, ma fin troppo penalizzate da una resa tecnica deludente e una presentazione scarna, poco ispirata. La strada imboccata è quella giusta, bisogna solo curare di più la forma per arrivare in prima fila.

Come il gioco ci insegna, ci vuole tempo e dedizione per arrivare al podio.


Sviluppato dalla software house italiana Milestone, MotoGP 13 è disponibile per Xbox 360, PlayStation 3, PlayStation Vita e PC dal 21 giugno.

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  • ciccio

    fa schifo come gioco. Mille volte meglio il vecchissimo GP500, vero ed ancora oggi unico simulatore di guida per moto da velocità. MotoGP13 ha un engine fisico ridicolo. Le moto non vanno affatto così nella vita reale. Gp500 è corretto fisicamente e in oltre è supportato da una comunità che lo ha reso longevo (ha oltre 10 anni). Bocciatissimo.