Durante l’E3 di quest’anno abbiamo avuto la possibilità di assistere alla presentazione di un’ampia gamma di giochi, soprattutto dedicati alle console di prossima generazione. Tra questi, a differenza degli anni passati, sono comparsi anche titoli appartenenti ad un genere ignorato negli ultimi anni, salvo alcuni rari esemplari: parliamo degli MMO.
Il genere MMO, per i non addetti ai lavori, si basa interamente su un’esperienza di gameplay condivisa da più utenti, rimuovendo quindi l’ormai consolidata divisione tra modalità giocatore singolo e multiplayer. Negli ultimi anni questo settore ha subito un’imponente crescita, soprattutto nel mondo dei PC. Basti pensare infatti alla fama di World of Warcraft, forse l’MMORPG per antonomasia, ma anche League of Legends, Guild Wars 2 e molti altri ancora.
Ho sempre apprezzato la filosofia alla base di questi prodotti, ovvero la volontà di riunire tutti i gamer in un’unica esperienza, permettendo alle persone di giocare insieme, o occasionalmente in singolo, e di allearsi per un obiettivo comune, magari dividendosi in fazioni. Migliaia di utenti possono interagire interpretando personaggi fantastici e immedesimandosi in un mondo completamente nuovo.
Come ho già accennato, fino ad ora quest’esperienza si limitava esclusivamente al settore dei PC, con poche alternative per chi invece preferisce le console. Questo era presumibilmente dovuto alle difficoltà tecniche incontrate dagli sviluppatori nello sviluppare giochi di questo genere, ma con il passare degli anni la tecnologia ha fatto incredibili passi avanti, anche nel mondo delle console, e finalmente si iniziano a vedere i primi risultati.
Durante l’E3 infatti Ubisoft ha presentato Tom Clancy‘s: The Division, un MMO in cui più giocatori potranno unirsi in una squadra ed esplorare un mondo decadente ambientato in uno scenario post apocalittico.
Il gioco è ambientato a New York tre settimane dopo lo scoppio di un’epidemia virale senza precedenti che ha avuto inizio durante il Black Friday, il venerdì successivo al Thanksgiving Day che tradizionalmente dà il via allo shopping natalizio. Dopo l’incredibile diffusione dell’epidemia, il cui virus è stato trasmesso attraverso il passaggio di banconote e monete, si assiste all’interruzione di tutti i servizi di base con l’intera città nel caos più totale. Il Presidente sceglie successivamente di attivare la Division, ovvero un’unità top-secret addestrata per lavorare in modo indipendente e gestire situazioni come queste, pur conducendo una vita apparentemente normale.
I videogiocatori potranno giocare come in un normale shooter in terza persona nascondendosi dietro vari ostacoli e, cosa più interessante, collaborando con gli altri per sopravvivere. Sono anche stati mostrati alcuni elementi tipici degli RPG ed infatti sarà possibile livellare il proprio personaggio, ed esplorare numerosi luoghi di interesse, come Manhattan e Brooklyn, nonché altre aree celebri di New York.
Descritta in questo modo l’esperienza alla base di The Division risulta molto interessante e personalmente non vedo l’ora di poter mettere le mani sul gioco, soprattutto dopo l’interessante presentazione E3 di Ubisoft. Sul palco, durante l’evento, è stato trasmesso un video di gameplay in cui quattro giocatori collaboravano, impartendo indicazioni ed ordini, per affrontare una serie di nemici. Oltre naturalmente ad una grafica degna delle console di ultima generazione, The Division rappresenta per me un vero e proprio punto di svolta per la next-gen e l’idea di partire con qualcosa di nuovo, di inedito con un’alto potenziale di successo non fa che aumentare l’hype dell’attesa.
Come molti di voi avranno notato la precedente generazione di console è stata dominata prevalentemente dal genere degli FPS e dei TPS, spesso trascurando, in favore di guadagni assicurati, eventuali altri titoli dotati di una maggiore originalità. La speranza è che con l’arrivo sugli scaffali di Xbox One e PS 4 avremo la possibilità di apprezzare una maggiore varietà di giochi e di generi oltre i già consolidati first person shooters.
Attualmente, purtroppo, non ci sono certezze sulla qualità finale di The Division e se riuscirà a rispettare le attese, ma io spero, piuttosto, che il titolo targato Ubisoft possa spingere altri produttori a dedicare risorse al settore dei MMO che, a parer mio, potrebbe offrire numerosi spunti positivi nel mondo delle console, abbandonando lo spazio ormai circoscritto dei PC.
Per ora non ci resta che attendere e vedere in che modo il gioco verrà recepito dal pubblico, con la speranza che la qualità finale di The Division sia veramente come annunciato. Fino ad allora non posso che essere ottimista circa l’idea che la prossima generazione di console possa iniziare con qualcosa di nuovo, qualcosa che, si spera, potrà portare nuova linfa ad un genere sempre troppo trascurato.