Il post-E3 2006 continua a dare grosse soddisfazioni a Microsoft e agli appassionati di Xbox 360. Sony si trova in difficoltà con PlayStation 3 ed è costretta a spostare il lancio in Europa addirittura alla primavera 2007. Secondo Natale di vantaggio consecutivo dunque per la console verde, che può anche vantarsi di esclusive inaspettate dettate dalla situazione come FIFA 07 e Pro Evolution Soccer 6.
Arrivano però i primi problemi: Wii di Nintendo esplode in tutta la sua potenza commerciale e, nonostante puntasse a un’utenza diversa a quella di Xbox 360, riesce a toglierle spazio e visibilità. Console Microsoft che deve inoltre scontrarsi con le polemiche scaturite dal “Red Ring of Death”, il famigerato anello della morte che segnalava un guasto sui primi modelli.
È risaputo che il colosso di Redmond si è trovato ad affrontare una situazione molto difficile dal punto di vista dell’immagine, perché il tasso di Xbox 360 difettose era clamorosamente alto, superiore alla media prevedibile. Per rimediare, Microsoft riuscì tutto sommato a mettere in piedi un servizio di assistenza gratuita (telefonate, trasporto, riparazione e sostituzione a spese dell’azienda) e soprattutto ha applicato garanzia illimitata a tutti coloro che avevano acquistato Xbox 360 nei primi periodi del lancio. La situazione poté definirsi in un certo senso risolta nel 2008 inoltrato con la commercializzazioni di nuove versioni che riportarono il tasso di guasti alla normalità.
Il percorso di Xbox 360 dunque negli anni successivi, vanta numerosi alti e qualche basso, come quello raccontato nel paragrafo precedente. Microsoft chiuderà la generazione con più di 80 milioni di console vendute, una crescita enorme rispetto la prima Xbox, ma non è di nuovo riuscita a fare breccia nei cuori dei giocatori giapponesi, che hanno ancora una volta praticamente ignorato l’esistenza del sistema statunitense. Ragioni patriottiche sostengono in molti. Vero, sicuramente il popolo giapponese preferisce affidarsi a soluzioni di casa invece di dar fiducia allo straniero, ma bisogna mettere in conto anche gli errori di Microsoft dal punto di vista del marketing.
Inizialmente, l’azienda era riuscita a mettere in piedi una line-up fortemente competitiva sul suolo nipponico: esclusive fatte in casa come Lost Odyssey e Blue Dragon, senza contare esclusive strappate come Tales of Vesperia, Star Ocean (saghe tornate poi alla base come conseguenza dello scarso appeal commerciale di Xbox 360), Tekken e Final Fantasy solo per dirne alcune. Giochi che sono stati in grado di dare una spinta provvisoria alla console, tanto da registrare numeri comunque molto superiori rispetto il predecessore, ma nulla che possa paragonarsi a quanto fatto da Wii e PlayStation 3. Colpa di Microsoft si diceva, incapace di organizzare campagne marketing degne di quelle previste per gli Stati Uniti e soprattutto di dare una costante continuità a questa strategia, che si è sciolta come neve al sole nel corso della generazione.
Negli Stati Uniti nasce invece il discorso completamente opposto. Xbox 360 è partita subito forte e si è affermata come nuovo marchio di riferimento dell’industria videoludica nel corso degli anni, specialmente dopo il lancio di Kinect, di esclusive dal forte valore commerciale e di piani volti a rendere il dispositivo un vero e proprio centro multimediale da salotto, filosofia che abbiamo visto sarà ereditata da Xbox One. PlayStation 3 è stata completamente annientata, mentre Wii ha visto il suo dominio diminuire anno dopo anno a partire dal 2008 in poi, fino a essere pronta a subire il sorpasso da parte della console Microsoft.
L’Europa è invece apparso il territorio più equilibrato, ma anche qui Xbox 360 ha dovuto patire forti sofferenze, seppur non paragonabili a quelle giapponesi. Regno Unito a parte, dove è avvenuto di riflesso quanto visto negli States, il vecchio Continente ha preferito la rivoluzione Wii e il marchio PlayStation, sempre fortissimo da queste parti. Microsoft ha promesso che con la nuova generazione bisognerà ripartire proprio dall’Europa.
Insomma, pur con qualche pecca, Xbox 360 può considerarsi in definitiva un grande successo. È stata una console in grado di sdoganare definitivamente il marchio Xbox (e non solo in ambito video ludico), di offrire una line-up varia e capace di soddisfare ogni esigenza, di vendere una quantità di unità importante e infine ha permesso a Microsoft di confermarsi come uno dei nuovi punti di riferimento dell’industria. Basti pensare a quanto tutto il sistema Xbox LIVE sia stato imitato, ma forse ancora non qualitativamente raggiunto, dalla concorrenza. O a come le strategie del colosso di Redmond abbiano influenzato in qualche modo anche le scelte degli avversari. Non più solo una comparsa di lusso come nella scorsa generazione, ma una vera e propria protagonista.
Ora, all’alba dell’E3 2013, Microsoft ha tutto da dimostrare. Xbox One è stata per il momento fonte di notizie non proprio entusiasmanti per gli appassionati: tra una presentazione rivolta a ben altro pubblico e tra varie limitazioni che preoccupano i consumatori, l’azienda statunitense dovrà tornare ai livelli dell’E3 2006, e probabilmente fare qualcosa di più, per convincere i fan che Xbox prima di tutto è ancora sinonimo di videogioco. L’impressione per fortuna è che le cattive notizie siano passate. Ora tocca alle cose positiva. Ora, tocca ai giochi!