Xbox One DRM

Xbox One e DRM: atto finale

di • 8 giugno 2013 • Videogames, inc.Commenti (0)3164

Dopo una tregua durata poco più di due settimane, Microsoft ha finalmente sputato il rospo e ha deciso di chiarire definitivamente la questione inerente al DRM su Xbox One. In particolare, la casa di Redmond ha parlato del funzionamento di questo sistema che necessiterà di una connessione internet, che determinerà inoltre, una volta per tutte, il destino dei giochi usati.

Procediamo con ordine e scopriamo come funzionerà il tanto odiato DRM, il cui scopo è quello di tenere traccia di determinate informazioni attraverso un collegamento internet. Xbox One non dovrà essere sempre connessa alla rete per funzionare, tuttavia non potremo neanche usufruirne illimitatamente senza internet.

Ecco come stanno le cose: Xbox One dovrà essere collegata a internet almeno una volta al giorno, nell’arco di 24 ore potremo quindi giocare anche in modalità offline. Al termine di questo lasso di tempo, la console ci chiederà una nuova autenticazione, dovremo quindi effettuare il login Xbox Live.

Questo discorso vale per la nostra console e per la nostra libreria di giochi, in cui troveremo tutti i nostri titoli installati dal disco di gioco o scaricati dal Marketplace di Xbox Live. E se volessimo accedere alla nostra libreria da un’altra console? Ciò sarà possibile, ma potremo utilizzare i titoli presenti nella libreria per al massimo un’ora.

Quelle descritte finora sono le conseguenze della presenza del DRM su Xbox One, ma vediamo il lato positivo di questa nuova aggiunta, che nonostante tutto porterà alcuni vantaggi di cui potranno beneficiare coloro che dispongono di una connessione a internet veloce e costante.

Grazie all’implementazione del DRM non avremo più bisogno di aggiornare manualmente il sistema, le applicazioni e i giochi: la console provvederà al download e all’installazione di ciascun update in background. Molti titoli sfrutteranno inoltre la tecnologia cloud, per l’archiviazione dei dati di salvataggio e trarne ulteriori vantaggi. Sarà pur sempre la faccia migliore della medaglia, ma gli aggiornamenti automatici non basteranno a placare l’ira dei videogiocatori che si sono dichiarati nuovamente contrari alle decisioni prese da Microsoft, che tuttavia si ritrova con le mani legate.

Qualcosa non va, Serpe? Non mi dire che non hai una connessione ADSL.

Passiamo ora al secondo punto da trattare, quello dei giochi usati su Xbox One. I videogiocatori hanno quasi scatenato una vera e propria guerra ai danni di Microsoft e dei publishers quando hanno cominciato a leggere in giro dell’esistenza di un’ipotetica tassa d’attivazione (activation fee) dei giochi usati, equivalente al prezzo stesso del gioco. Microsoft è intervenuta smentendo l’esistenza di questa fantomatica tassa.

Per l’azienda non ci sarà alcun problema nel permettere agli utenti di comprare e rivendere giochi usati presso i negozi specializzati (es: Gamestop), ma i publishers third-party la pensano allo stesso modo? Al contrario di Microsoft Studios, aziende come EA e Ubisoft potranno decidere di imporre costi aggiuntivi alla compravendita di giochi usati. In questo modo, come ne abbiamo parlato recentemente, gli editori inizierebbero a guadagnare anche sulla vendita di giochi usati, cosa che finora non portava neanche un dollaro nei loro portafogli.

Prima abbiamo vi abbiamo anticipato di come i giochi su Xbox One vengano installati sulla console tramite il disco presente in ogni confezione. Dopo l’installazione non avremo più bisogno del disco per poter avviare il gioco, infatti dovremo semplicemente accedere alla nostra libreria sulla console e scegliere il titolo a cui desideriamo giocare. Ogni gioco sarà vincolato al nostro account Xbox Live ed effettuando il login il sistema verificherà se questo è ancora in nostro possesso.

Ma perchè verificare se un titolo è ancora in nostro possesso? E se volessimo prestare un gioco a un amico? Microsoft ha pensato anche a questo… A modo suo. Per cedere il gioco a un amico, questo dovrà soddisfare due “semplici” requisiti:

  1. Dovrà essere essere presente nella vostra Lista Amici da almeno 30 giorni.
  2. Ogni gioco potrà essere prestato una sola volta. Se avete intenzione di prestare la vostra copia di Forza Motorsport 5 a un secondo amico, meglio fare retromarcia e rassegnarsi.

Questo “trasferimento” non comporta costi aggiuntivi fortunatamente, ma risulta comunque piuttosto limitativo. Microsoft continua il discorso relativo alla condivisione di giochi con amici e parenti e parla di un limite di 10 persone con le quali potremo condividere i titoli della nostra libreria, che potranno essere avviati anche da altre Xbox One.

Limite. Limite. Limite. Potremmo quasi cambiare l’intero titolo con questa sola parola.

Basterà un semplice login per accedere a tutti i nostri giochi su Xbox One.

Ed ecco la dura realtà alla quale Microsoft ci sottopone, con le sue “condizioni” che non possiamo fare altro che accettare se vorremo convivere serenamente con Xbox One. Tutta questa storia potrebbe ricordare la trama di Duplex, in cui una giovane coppietta (il videogiocatore e Xbox One) viene quotidianamente infastidita da una vecchia signora che si rivelerà una vera canaglia (il DRM). Ma evitiamo di sdrammatizzare ulteriormente la faccenda con inutili paragoni.

Il vero scopo del DRM presente su Xbox One è, in definitiva, il tracciamento delle informazioni legate ai nostri giochi, vincolati a loro volta al nostro profilo. Xbox Live terrà costantemente traccia degli aggiornamenti di tali informazioni, che potrebbero riguardare il prestito di un gioco, la sua vendita o altro ancora. I vantaggi di questo sistema sono davvero pochi e non bastano a giustificare la necessità di collegare periodicamente la console a Internet.

Non potremo giocare offline per più di 24 ore e oltre questo limite la console avrà la stessa utilità di un fermacarte, a meno che non effettueremo il login per l’autenticazione. E cosa dire allora degli incredibili servizi TV e di tutte le offerte dedicate allo sport, al noleggio di film e di serie televisive mostrate all’Xbox Reveal? Viviamo in Italia, non negli States, cara Microsoft.

Ma nonostante tutto, forse, un “lieto fine” c’è: Microsoft terrà seriamente conto, stavolta, del feedback degli utenti per modificare il sistema proposto, se lo riterrà necessario. Se invece la situazione appena delineata non dovesse cambiare, armiamoci di santa pazienza, di una buona connessione a internet (l’ideale sarebbe 1.5 Mbps) e di tanti film in Blu-Ray, nel caso la connessione venga a mancare per più di un giorno.

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