Questo speciale non è stato intitolato a caso: sì, la vendetta di Kinect. Sin dalla presentazione avvenuta ormai qualche anno fa a un vecchio E3, l’ex Project Natal ha sempre attirato i dubbi comprensibili da parte degli appassionati. Se il primo video di presentazione prometteva grandi cose, allo stato dei fatti Kinect si è rivelato solo un accessorio interessante per la stessa fascia di pubblico rimasta ammaliata dalla rivoluzione Wii, lasciando ai giocatori appassionati l’amaro in bocca di una periferica mai sfruttata come si deve per titoli diversi dal solito videogioco di ballo (per quanto bello possa essere Dance Central, intendiamoci).
Le vendite sono state eccezionali e probabilmente superiori alle attese, dando a Xbox 360 la possibilità di resistere veramente al ritorno di Sony e PlayStation 3. Il nuovo Kinect, che farà parte del pacchetto che ci troveremo ad aprire una volta acquistata la nostra fiammante Xbox One, vuole però non solo confermarsi con il cosiddetto pubblico dei casual gamer, ma anche tra gli appassionati ancora piuttosto scettici verso la rivoluzione, presunta, di casa Microsoft. Sapete qual è la sorpresa? Che tra le poche cose positive della presentazione a dir poco discutibile di Xbox One c’è da mettere anche Kinect 2.0.
Sì, perché chi ha avuto modo di provare in anteprima la nuova periferica è rimasto letteralmente colpito dai miglioramenti effettuati da Microsoft, tanto da avvicinarsi probabilmente al livello di innovazione e precisione che veniva promesso con il primo video di Project Natal. Il nuovo Kinect riesce finalmente a catturare e visualizzare in Full HD, tracciare fino a sei persone contemporaneamente ed è persino in grado di rilevarne l’umore tramite un sofisticato software di riconoscimento facciale. Il corpo del giocatore viene esaminato nel minimo dettaglio: nuove porzioni dello scheletro, peso di ogni parte, velocità di movimento, angolazione precisa e così via.
Tutte queste cose saranno rivelate con assoluta precisione da Kinect per Xbox One e l’utente non avrà nemmeno la necessità di doversi preoccupare di dettagli come distanza dal sensore o illuminazione della stanza: l’accessorio è stato progettato per funzionare in quasi ogni condizione di luminosità e soprattutto ha drasticamente ridotto la distanza e lo spazio necessario per il rivelamento del giocatore, grazie a un sistema di analisi talmente sofisticato da rilevare le pieghe dei vestiti indossati dai presenti in stanza.
È importante sottolineare inoltre come i problemi di latenza pare siano praticamente svaniti restituendo quell’effetto 1:1 tanto desiderato dagli acquirenti di Kinect. Le potenzialità si sprecano: e non parliamo di fitness game finalmente effettivamente precisi per calcolare l’efficacia degli esercizi, ma anche di giochi che riguardino essenzialmente gli appassionati, soprattutto se si pensa che è stato progettato per funzionare in sinergia con il nuovo pad. Crytek, con il suo Ryse, è pronta a darci all’E3 2013 la prima dimostrazione di un videogioco basato sul controllo tradizionale, ma migliorato tramite Kinect (per davvero insomma, senza limitarsi ai comandi vocali).
Altro punto saliente del nuovo Kinect è sicuramente l’avanzato riconoscimento vocale che darà modo all’utente di dialogare, quasi naturalmente, con la macchina. L’obiettivo di Microsoft è quello di creare un rapporto tra giocatore e Xbox One simile a quello che intercorre tra un possessore di dispositivo Apple e il famoso Siri. Kinect 2.0 risponde immediatamente ai comandi vocali impartiti dall’utente, senza le incertezze del predecessore. Il merito è di una tecnologia che prima di tutto localizza il timbro vocale del singolo giocatore, abbinandolo al relativo account, ed è poi in grado di isolarlo per poter ricevere i comandi anche all’interno di una stanza piuttosto rumorosa. Chi lo ha provato, conferma che il tutto funziona alla perfezione ed è parecchio impressionante. E se temete per la privacy, nessun problema: Microsoft ha specificato che sarà possibile disattivare completamente la periferica in qualunque momento.
Insomma, Kinect 2.0 si prospetta essere quella evoluzione che tutti si aspettavano. Un accessorio preciso, funzionale, completo e per certi versi innovativo, che proverà ancora una volta a conquistare tutti. I dubbi sono i soliti: quanto potrà effettivamente rivoluzionare la tradizionale esperienza di gioco senza dover costringere gli sviluppatori a una rivoluzione o, in certi casi, a un impoverimento della struttura di gioco? Risposte che probabilmente ci darà Microsoft stessa con una dimostrazione pratica all’E3 2013.