Non importa di quali giochi si sia appassionati, né quale console si possieda: quando un’azienda nel settore videoludico chiude è impossibile non dispiacersi, sia per i futuri titoli che non vedranno mai la luce, sia per i talentuosi sviluppatori costretti a guardare altrove per riuscire a dare sfogo al proprio talento.
Uno dei casi più recenti che ha avuto più impatto sull’industria è senz’altro la chiusura di THQ, azienda costretta a dichiarare bancarotta a causa di un andamento estremamente negativo e di una risposta altrettanto negativa degli utenti ad alcuni dei suoi ultimi giochi rilasciati sul mercato. Un esempio può essere Darksiders 2, i cui risultati mancati hanno contribuito non poco alla crisi fatale che ha colpito il publisher.
A spiegare la situazione relativa agli ultimi mesi di sopravvivenza del noto editore è stato Danny Bilson, ex vice presidente addetto ai core game di THQ, incaricato prima di visitare gli studi di sviluppo per approvare su quali titoli avrebbero lavorato, poi di recarsi personalmente per portare le cattive notizie. Compito che lui stesso ha definito essere una delle sue peggiori esperienze in ambito lavorativo.
Tuttavia, l’ex dirigente credeva che THQ avesse realmente tutte le carte in regola per superare la crisi e riuscire a sopravvivere, grazie soprattutto ad una buona line-up e ad una quantità di denaro sufficiente per supportarla in modo adeguato. Ora però sappiamo come sono andate realmente le cose e di come il publisher sia stato costretto a chiudere i suoi studi e a vendere la propria proprietà intellettuale alle aziende rivali del settore.
Fortunatamente molte delle IP vedranno la luce anche senza il supporto di THQ: Relic Entertainment, noto per Company of Heroes e Warhammer 40,000, è stata acquisita da Sega; la proprietà di Evolve e la licenza per i titoli WWE da Take Two Interactive; quella di Homefront da Crytek; e THQ Montreal è andata a Ubisoft per 2.5 milioni di dollari, una cifra piuttosto irrisoria se si considera il grande talento ottenuto dall’azienda francese. E le altre proprietà di THQ? I diritti per lo sviluppo del franchise di Darksiders sono andati a Nordic Games, mentre Saints Row, uno degli open world più pazzi in circolazione, è ora di proprietà di Deep Silver.
Come vedete, gran parte delle serie più apprezzate dai fan continueranno a vivere ed arriveranno sul mercato con nuovi capitoli che riusciranno ad appassionare milioni di giocatori in tutto il mondo, ma non è detto che tutti i titoli che THQ avrebbe pubblicato verranno sviluppati. Infatti, nonostante le proprietà intellettuali siano state acquisite, non è affatto certo che i nuovi proprietari decideranno di puntare su di esse, viste le potenziali perdite, stimate anche in base a quanto accaduto proprio all’editore statunitense.
Di positivo c’è invece che il franchise di Darksiders potrebbe migliorare tantissimo se messo nelle giuste mani, a prescindere dalle vendite deludenti del secondo capitolo. Il concept di base è interessante e non metto in dubbio che con qualche idea innovativa possa affermarsi come uno dei franchise più apprezzati della defunta software house. La speranza è comunque che situazioni del genere non si ripetano e che il talento possa essere riconosciuto e portato avanti, pur di fronte ad una situazione economica molto delicata e ad un mercato tutt’altro che semplice da affrontare.
Attendo con ansia di poter sapere in che modo verranno sfruttate le proprietà intellettuali di THQ, ma fino ad ora la situazione sembra promettere bene, soprattutto se si pensa a Saints Row 4, sequel del famoso open-world game che arriverà sugli scaffali ad agosto.