Anche quest’anno si è concluso l’ennesimo ciclo della serie Assassin’s Creed. Quello del terzo capitolo però, più di qualsiasi altro, mi è sembrato un fuoco di paglia. Sarà pure che La Redenzione pare essere il finale senza botti, ma alla questione aggiungerei anche la vicinanza con l’annuncio di Black Flag.
Si sta correndo troppo in quest’industria: neanche il tempo di pensare di voler portare al termine Assassin’s Creed III, che ne annunciano i contenuti scaricabili; neanche il tempo di pensare di volerli acquistare, che risultano già vecchi, perché stai già pensando al capitolo successivo.
Critiche al modello di vendita a parte, come forse già sapete, La Redenzione è l’ultimo DLC incluso nel pacchetto La Tirannia di Re Washington, una visione alternativa della realtà dove si analizza il lato oscuro di George Washington. Grazie a questo universo parallelo – una roba che vagamente mi fa venire in mente J.J. Abrams e Fringe – gli sviluppatori hanno potuto modificare a proprio piacimento gli avvenimenti della storia americana, dove, sorpresa delle sorprese, c’entra il Frutto dell’Eden dell’illimitata saga del credo dell’assassino.
Il contenuto scaricabile ha inizio con un’esaltante sezione in barca, l’introduzione più fresca e divertente di AC3, al tal punto da fare da base al prossimo episodio. Siamo di nuovo sull’Aquila, questa volta per raggiungere New York, luogo in cui si è barricato Re George costruendo una piramide. A quanto pare, un buon motivo per Ratonhnhanké:ton per mettere mano alla terza delle pozioni magiche dei suoi antenati e richiamare a se lo spirito dell’Orso.
Ed è così che, in una sequenza del tutto simile al capolavoro Sony Japan Shadow of the Colossus otterremo il violento potere dell’animale. Una sorta di omaggio che perde la sua magia nel momento in cui ci rendiamo conto che l’abilità acquisita risulta essere la meno utile e stilisticamente ispirata del triangolo scaricabile. Con la pressione dell’apposito tasto si può, molto semplicemente, attivare un attacco in grado di colpire un determinato cerchio intorno a noi o, in alternativa, distruggere elementi appositamente selezionati dell’ambiente.
L’interessante impianto narrativo porta allo svolgimento di diverse missioni, secondarie e non, capaci di proporre lo stesso e identico grado d’azione che spinge molti di voi ad acquistare un episodio della serie all’anno, oltre che proporre ulteriori collezionabili per allungare la durata dell’add-on. Il peccato però sta nell’epilogo, incapace di reggere l’epicità di un incontro che vede come protagonisti uno dei personaggi videoludici più acclamati dalla massa negli ultimi tempi e un Washington in chiave cattiva che (addirittura!) sta mettendo su una piramide.
A mio parere, anche se va apprezzata per la sua voglia di sperimentare, La Tirannia di Re Washington è una serie di contenuti che dovrebbe essere giocata nella sua interezza solo da chi si ritiene un fan sfegatato della serie Ubisoft. In caso contrario, non ha senso prendere in considerazione l’acquisto (singolo o multiplo) di questi pacchetti che falliscono nel celebrare, migliorare e rinnovare solidamente il divertimento di un titolo già vecchio a pochi mesi dalla sua pubblicazione.
Con un ulteriore Assassin’s Creed alle porte, direi che sta proprio a voi aficionados inamovibili valutare se il “gioco” vale la candela. Tutti gli altri dovrebbero, se proprio necessario, lasciarsi travolgere dal sesto ciclo del blockbuster di produzione francese.
La Tirannia di Re Washington – La Redenzione è disponibile dal 23 aprile ad un prezzo di 640 Microsoft Points.