Dishonored Il Pugnale di Dunwall

Dishonored: Il Pugnale di Dunwall: stessi contenuti, prospettiva diversa

di • 22 aprile 2013 • RecensioneCommenti (0)1854

Dal lancio di Dishonored, una delle poche nuove IP uscite lo scorso anno su Xbox 360, è passato un po’ di tempo ormai. Intanto è giunto sul mercato Bioshock Infinite, il seguito di un titolo che per atmosfera ricordava molto il lavoro della pubblicazione Bethesda, e di tutta risposta Arkane Studios ha reso disponibile Il Pugnale di Dunwall, il secondo DLC, un po’ più standard rispetto a quanto visto con il primo, Dunwall City Trials.

Il Pugnale di Dunwall ci propone la visione delle vicende dall’altro lato della “barricata”, quella di Daud, l’assassino della regina, ancora una volta forgiato e comandato dall’Esterno per scoprire la vera identità della sua vittima. Un tris di missioni che ci permette di tornare a respirare la boccata d’aria fresca arrivata sugli scaffali dei negozi ad ottobre e che ci fa riscoprire la bontà del gameplay messo su dai responsabili del design di Black Mesa.

Mi ha ricordato un po’ quello che fu Raam’s Shadow per Gears of War 3, questo Il Pugnale di Dunwall. Un add-on che fornisce più contenuti per regalare la visione dagli occhi dell’antagonista e narrare alcune vicende fino ad allora rimaste nell’ombra. Un modo di offrire un bis della portata principale che potrebbe far storcere il naso ai fan che hanno apprezzato e richiedono a gran voce il ritorno di Corvo Attano.

È questo l’unico contro che mi viene in mente insieme all’impossibilità di godere del doppiaggio originale di Daud a cura di Michael Madsen.

In termini di gameplay siamo quindi sulla stessa linea d’onda del prodotto principale, un’esperienza che si attesta sui medesimi standard qualitativi e che porta anche alcune novità riguardanti l’arsenale e i poteri. Dal lato delle armi il nostro “nuovo” protagonista ha infatti a disposizione le inedite granate stordenti – utilissime in una fase in cui, per esempio, bisogna liberare un ostaggio dai soldati che lo circondano -, mentre per quanto riguarda le abilità fa il suo debutto la possibilità di chiamare in aiuto altri assassini.

Le fasi iniziali del gioco viste dagli occhi di Daud: stessa scena, prospettiva differente.

Nulla di tutto questo, insieme alle varianti delle già conosciute potenzialità di Corvo, riesce a cambiare radicalmente il gioco ma va comunque fatto un plauso a un DLC che, al modico prezzo di 800 Microsoft Points, propone ore di gioco aggiuntive per un titolo riuscitissimo e si avvale del lusso di servire in tavola anche qualcosa di nuovo. La sperimentazione è ciò che definisce Dishonored e questo contenuto scaricabile non è da meno, posso assicurarvelo.

Le tre missioni si attestano sulla durata di circa cinque ore e ci riportano a Dunwall riciclando, ma non troppo, degli ambienti e delle situazioni che aggiungono ad un racconto già intrigante la prospettiva di Daud, l’interessante personaggio che ricorderemo per aver dato inizio all’arco narrativo del successo di Arkane.

Ogni singola azione ha sempre le sue molteplici vie e le altrettanto numerose conseguenze: sta a voi decidere l’approccio da seguire in quel paradiso di libertà videoludica che è Dishonored.

Se siete tra quelli che hanno apprezzato e sono andati a nozze con questo stealth action, non esiste motivo per ignorare Il Pugnale di Dunwall, un DLC che propone la stessa formula senza stravolgerla e dipingendo un quadro adatto a chi, molto semplicemente, non ce la fa ad attendere un seguito. Volete un’altra porzione di uno dei pochi piatti di prima scelta (e qui la smetto con le metafore culinarie) di queste console ridotte all’osso?

Fatevi avanti, costa poco e ce n’è abbastanza per tutti.


Sviluppato da Arkane Studios e pubblicato da Bethesda Softworks, Il Pugnale di Dunwall, il secondo DLC di Dishonored, è disponibile sul Marketplace di Xbox Live dal 16 aprile al prezzo di 800 Microsoft Points.

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