Oramai parlare di next-gen è diventata una consuetudine in questi giorni, sempre più ricchi di nuovi annunci e di buone notizie per coloro che attendono con ansia l’arrivo della nuova generazione di console. Ma facciamo un piccolo passo indietro e torniamo al 21 Febbraio, giorno in cui è stata svelata la PlayStation 4, la futura nemesi della nostra desiderata Xbox 720 (o qualunque sia il suo nome).
Durante la conferenza di Sony abbiamo potuto osservare per la prima volta la potenza di una piattaforma next-gen quale la PS4, che sarà molto probabilmente simile a quella della prossima Xbox, almeno secondo il modesto parere degli sviluppatori che lavorano da anni nel settore. Durante il corso del medesimo evento abbiamo assistito alle dimostrazioni di alcuni motori grafici, tra i quali il già noto Unreal Engine 4 e altri interessanti progetti che ritroveremo nelle prossime produzioni videoludiche. Approfondiamo l’argomento parlando quindi dei game engine next-gen, i motori grafici sui quali gireranno i nuovi videogiochi che usciranno su Xbox 720 e soci.
Partiamo proprio dall’Unreal Engine 4, che è stato rivelato al pubblico da Epic Games in occasione dell’E3 2012 con un’impressionante demo, Elemental. Saltano immediatamente all’occhio gli effetti particellari e l’illuminazione calcolata in tempo reale, ma sono solo alcune tra le nuove features del promettente engine, che da sempre è riuscito a distinguersi per la sua potenza e versatilità.
Abbiamo visto l’Unreal Engine 3 su diverse piattaforme, una più potente dell’altra, e con le sue ultime incarnazioni lo abbiamo gustato persino su dispositivi portatili come iPhone e iPad. Proprio come il suo predecessore, l’UE4 si potrà dunque adattare senza troppe difficoltà ad hardware diversi, tant’è vero che la scalabilità è una delle principali caratteristiche sbandierate da Epic in diverse occasioni. Tuttavia il vero potenziale di questo motore grafico potrà essere percepito solamente attraverso le piattaforme di fascia alta, come la stessa PS4 e, di conseguenza, la Xbox 720.
Passiamo dall’Unreal Engine 4 a un degno avversario, il Frostbite 3. La sua rivelazione ha accompagnato l’annuncio ufficiale di Battlefield 4, titolo sviluppato sia per le console attualmente disponibili sul mercato sia per quelle che devono ancora venire. Scelta saggia? Vedremo.
Con la prima demo gameplay non nego di essere stato colpito dalla grafica del gioco, nonostante fossi ben consapevole di trovarmi di fronte al sequel di Battlefield 3: luci completamente dinamiche, uno scenario ricco di dettagli e animazioni facciali da capogiro.
Arriviamo al punto in cui la domanda sorge spontanea: si tratta davvero di un semplice videogioco? Con la loro ultima creazione gli sviluppatori di DICE hanno raggiunto un livello di realismo mai visto prima d’ora nell’intero panorama videoludico, neanche con i titoli mostrati alla presentazione di PS4 (vedi Killzone: Shadow Fall).
Ma il realismo offerto dal Frostbite 3 è davvero impareggiabile? A rispondere a questa domanda ci pensa Hideo Kojima con il suo nuovo Fox Engine, la cui parola d’ordine è fotorealismo. Alla GDC di quest’anno, Kojima Productions ha tenuto una conferenza dedicata interamente al Fox Engine, con lo scopo di mostrare agli sviluppatori le caratteristiche del motore grafico e la sua praticità.
Una delle più grandi capacità del Fox Engine è proprio la sua resa delle texture e del controllo della luminosità, rendendo possibile un diretto confronto tra immagini tratte dalla realtà e le loro controparti virtuali. Tra le varie features dell’engine ritroviamo il rendering in tempo reale degli elementi in-game, già incontrato nell’Unreal Engine 4, che permetteranno agli sviluppatori di risparmiare tempo e ulteriore fatica e di tenere sempre sotto controllo il lavoro in corso. Il Fox Engine verrà usato nei prossimi Metal Gear Solid, ma il fattore scalabilità rimane tuttora un dubbio.
Il quadro descritto finora sembra decisamente positivo, con due motori grafici potenti e versatili, quali l’Unreal Engine 4 e il Fox Engine, e lo sbalorditivo Frostbite 3, quest’ultimo che sarà messo a disposizione per le future produzioni EA. Ma questi, fortunatamente, non saranno gli unici engine next-gen, poichè ce ne sono altri abbastanza validi da cambiare le carte in tavola.
Ma cambiamo un po’ aria e passiamo a un progetto più ambizioso, quello proposto da Activision per la grafica di nuova generazione. Per il momento questo engine non sembra intenzionato a mostrare i muscoli con effetti grafici da urlo, ma lo fa attraverso la resa delle animazioni facciali e l’espressività dei volti. Attraverso un video gli sviluppatori di Activision rendono noti i passi in avanti effettuati nella riproduzione dei volti degli attori, ammiccando a Quantic Dream.
Il pubblico è sempre rimasto affascinato da questo tipo di realismo che caratterizza le animazioni dei personaggi, ne è il perfetto esempio L.A. Noire. Questo comporterà ovviamente un maggiore impegno e un aumento di risorse nelle fasi di sviluppo, in particolare quelle del motion capture. Una cosa è certa: se dovessimo trovare nei prossimi videogames le stesse tecnologie sperimentate da Activision, la concorrenza avrà seriamente di che preoccuparsi.
Non abbiamo più dubbi sulla qualità grafica dei futuri giochi, sarà sensazionale. I motori grafici che abbiamo appena conosciuto hanno molto da dimostrare, ma riusciranno a tirar fuori tutta la potenza necessaria dalle prossime piattaforme? Con l’attuale generazione ci sono voluti parecchi anni per trovare la risposta alla stessa domanda e c’è chi afferma che non siamo ancora in grado di rispondere.
Ma non dovremmo preoccuparci così tanto sul colpo d’occhio dei prossimi videogiochi, quanto piuttosto del livello di intrattenimento che potranno offrire. Riprendendo le parole di Patrick Bach, executive producer di DICE, è stato ormai raggiunto il punto in cui non si riesce a stupire il pubblico con le recenti novità tecnologiche e bisogna ora concentrarsi sull’uso che si fa di tali tecnologie.
Speriamo che questa realizzazione tecnica non intralci la sperimentazione di nuove formule gameplay, la creazione di nuove ed emozionanti storie e, quindi, che non rovini l’innovazione.
Anche questa volta l’industria videoludica è riuscita a dare prova di un’evidente evoluzione, resa possibile dalle nuove tecnologie e dal costante impegno dei produttori. E per concludere, citando per un’ultima volta un altro grande portavoce del folto gruppo di sviluppatori, il visionario David Cage, “ora siamo limitati solo dalla nostra immaginazione”.