Ad oggi si hanno principalmente due possibilità: connettere Xbox 360 ad Internet e scaricare contenuti da Xbox Live, partecipare a partite multiplayer e interagire con altri giocatori o godersi soltanto la modalità offline dei propri titoli senza alcuna connettività. Nonostante gran parte delle persone abbiano optato per la prima delle due non è escluso che alcuni preferiscano la seconda opzione. È possibile però che con la nuova Xbox 720 questa scelta non sia tanto scontata – anzi, potrebbe semplicemente non essere affatto disponibile.
Gli ultimi, e aggiungerei anche inquietanti, rumor lasciano intendere che Microsoft possa realmente aver integrato nella sua nuova console l’obbligo di essere sempre connessi alla rete per poter avviare qualsiasi tipo di gioco o applicazione. Non dovrebbe stupire il fatto che una simile soluzione abbia fatto storcere il naso a molti, come anche al sottoscritto. Premetto che, aperta la scatola della mia console, una delle prime cose che ho fatto è stato connettere il cavo ethernet al modem, ma la possibilità di giocare senza connessione ad Internet, per quanto improbabile, rimaneva.
L’idea che invece questa libera scelta mi venga tolta è qualcosa che non apprezzo, come sicuramente tanti di voi. Sorvolando sull’ipotesi di voler deliberatamente disabilitare la connessione ad Internet, cosa accadrebbe se per qualche assurdo motivo dovessi avere problemi di rete? Semplice: niente Xbox, niente giochi e niente divertimento; è disturbante anche solo l’idea di uno scenario simile. Dopotutto una mossa di questo genere c’era da attendersela. Lo abbiamo già visto su vari giochi per PC, come ad esempio Diablo III (e il più recente SimCity, ndPS), dove il DRM ha creato non pochi problemi che hanno impedito a molti di giocare ad un titolo regolarmente acquistato.
Al di là del durissimo colpo che il sistema “always on” potrebbe causare al mercato dell’usato, uno di quelli più seguiti da parte degli utenti e più contrastati da publisher e software house, una simile eventualità rappresenterebbe una pesante limitazione, diventando l’ennesimo ostacolo da superare – o non superare, in questo caso specifico. Il “blocco”, infatti, non sarebbe a discrezione della singola software house, ma verrebbe implementato a livello di sistema operativo, escludendo di fatto qualsiasi spazio di manovra per gli sviluppatori che intendessero venire incontro ai bisogni dei giocatori.
Trovo che l’introduzione del DRM da parte di Microsoft possa potenzialmente rappresentare la morte commerciale di Xbox 720. Perché? È molto semplice. Una console è già di per se qualcosa di superfluo, non trattandosi di un bene primario; rimane inoltre un prodotto caratterizzato da un prezzo d’acquisto non indifferente e, in un periodo di crisi come questo, limitare pesantemente ed in modo del tutto arbitrario la libertà degli utenti potrebbe spingere molti di loro a boicottare la piattaforma.
Fortunatamente basta del semplice buon senso per supporre che si tratti di rumor e nulla più, come tutti ci auguriamo. Una compagnia che intenda lanciare un prodotto sul mercato dovrebbe presumibilmente sperare che abbia successo ed una mossa di questo genere non contribuirebbe certamente a raggiungere tale obiettivo.
Per quanto quindi alcuni possano non apprezzare le strategie del colosso di Redmond, i suoi servizi e marchi, la compagnia non sarebbe sicuramente arrivata dov’è ora se avesse esibito comportamenti poco intelligenti e dannosi. Purtroppo a questo punto si parla di semplici speculazioni, ma nei prossimi mesi avremo certamente nuove informazioni su cui riflettere. Di positivo c’è che Sony ha confermato l’assenza dell’always on su Playstation 4, lasciando presagire che anche Microsoft abbia deciso di seguire la stessa strada. In caso contrario posso già immaginarmi il vincitore della console war di prossima generazione.