Aliens4

Aliens: Colonial Marines, perché?

di • 27 marzo 2013 • RecensioneCommenti (0)2378

L’Opinione che state per leggere si apre con un enorme punto interrogativo ma la domanda, vedrete, è soltanto retorica: Aliens: Colonial Marines fa semplicemente schifo e io, Paolo Sirio, sono incazzato nero nel vedere una Xbox 360 – come un PC, magari pagato migliaia di euro, o una PlayStation 3 – utilizzata in questa maniera indegna da una commistione senza nome e qualità di studi nascosti sotto la firma di Gearbox Software (i creatori di Borderlands).

Aliens: Colonial Marines fa schifo su due livelli. Il primo: tecnicamente parlando, siamo di fronte a un gioco cui dire “è da PlayStation 2” è persino un complimento. Non che la grafica sia tutto né tantomeno una parte chissà quanto importante del videogioco, ma non è accettabile vedersi presentare una “portata” del genere, la cui pochezza incide notevolmente sul gradimento generale. Per farla breve, se anche ci fosse qualcosa di buono in questa produzione, e vi assicuro che non c’è, sarebbe completamente offuscata da un comparto grafico penoso, con asset che, non ne ho la certezza ma solo il vago sentore, sono stati perfino riutilizzati da Duke Nukem: Forever.

Il secondo livello: la sceneggiatura. L’inizio del nuovo Aliens, per quanto possa essere giustificato dall’ispirazione alla licenza cinematografica, non è altro che un imbarazzo per chi si batte da anni per elevare il mezzo videoludico ad arte espressiva. Chiuso un orecchio sul doppiaggio italiano frettoloso e insipido, ci si ritrova in situazioni di gioco ricche di cliché e banalità varie, come il sergente che urla contro le reclute con un linguaggio scurrile – lo stesso che sto cercando di filtrarvi con termini quali “schifo”, “incazzato” – o il soldato testardo che disobbedisce agli ordini e irrimediabilmente muore.

Ma c’è un terzo livello che, al pari degli altri messi insieme, mi turba molto: come diciamo sempre su XboxWay, lanciare le nostre recensioni con qualche giorno di ritardo rispetto ai concorrenti più blasonati ha l’immancabile vantaggio di poter non solo provare a fondo i giochi ma anche di studiare le critiche mosse a chi, per un motivo o per un altro, li ha erroneamente giudicati. Posto che la soggettività di tali giudizi è sacra, mi viene quantomeno da sorridere leggendo gli articoli di chi ha premiato Colonial Marines come il miglior videogioco di Aliens mai prodotto e pure di quanti non l’hanno bocciato senza mezze misure, anch’essi complici del deprimente andazzo dell’ultima industria videoludica.

Chi l'ha detto che l'oscurità è vostra nemica?

La colpa è di tutti quelli che chiudono un occhio per compiacere la PR di turno, la colpa è di tutti quelli che si fanno troppo coinvolgere emotivamente,  la colpa è di tutti quelli che portano, in buona o cattiva fede (la seconda è ampiamente diffusa nel nostro paese), acquirenti e denari verso i produttori di titoli scadenti come Aliens: Colonial Marines.

Con il massimo rispetto per gli sviluppatori che ci hanno lavorato, con la fedeltà che debbo prima di tutto e tutti ai miei lettori. Non acquistate questo gioco.


Sviluppato da Gearbox Software, TimeGate Studios, Demiurge Studios e Nerve Software, pubblicato da SEGA, Aliens: Colonial Marines è disponibile dal 12 febbraio per PC, PS3 e Xbox 360.

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