Omerta: City of Gangsters

Omerta: City of Gangsters, un’offerta che potete rifiutare

di • 8 marzo 2013 • RecensioneCommenti (0)1777

Quando ho saputo di dover giocare ad Omerta: City of Gangsters per stilarne un verdetto, la mia reazione non è stato freddissima. Non sono ultradocumentato sul periodo ma, se c’è una cosa che mi fa impazzire, sono proprio gli anni del proibizionismo. Sarà che amo i gangster movie e lo stile (soprattutto nel vestirsi e nei modi di fare) che fuoriusciva da ogni uomo e donna dell’epoca, ma potete ben capire che il setting dello strategico in questione poteva essere la chiave per farlo rientrare nella schiera dei miei videogiochi preferiti. Purtroppo, ve lo dico subito, non è così e la colpa è tutta della realizzazione del titolo.

Omerta: City of Gangsters è ambientato negli anni venti ad Atlantic CIty, una città sommersa dalla mafia e dai criminali impegnati nel business degli alcolici, nella bella vita e nelle guerre tra famiglie. Lo stesso e identico sfondo che alimenta la trama di Boardwalk Empire – la serie TV attualmente in corso, scritta dalla mente dietro I Soprano e prodotta da Mark Wahlberg e Martin Scorsese, che vede come protagonista uno degli attori più importanti dello star system hollywoodiano, Steve Buscemi -. Capirete quindi che competere con un mostro mediatico del genere è davvero difficile.

Creeremo il nostro personaggio dopo un’attenta serie di domande mirate alla ricostruzione della sua storia e, soprattutto, alla distribuzione dei punti abilità. L’obiettivo? Chiaramente la scalata al potere. Le missioni spaziano dai furti alle sparatorie, senza dimenticare l’aspetto manageriale tipico di una qualsiasi attività criminale dell’epoca. Ma come si presenta il gameplay del titolo? Per esemplificarvi meglio la cosa vi chiedo di immaginarvi un mix tra il gestionale di Tropico – non a caso sviluppato dallo stesso studio responsabile di Omerta – e lo strategico a turni del più recente XCOM: Enemy Unknown.

Ecco, ora saltano fuori le pecche. Perché, se da un lato l’aspetto gestionale si limita ad assegnare dei compiti al nostro boss o ai suoi scagnozzi e aspettare, in modo del tutto passivo, che passi il tempo utile per portare a termine l’incarico, dall’altro non ci possiamo certamente aspettare la realizzazione certosina ed esaltante dell’ultimo lavoro di Firaxis. Gli obiettivi possibili sono si numerosi e differenti, ma la gestione degli incarichi non va oltre lo scegliere gli uomini giusti a cui affidarli e attendere. Per non parlare dell’aspetto economico e sociale, approssimativo e fin troppo semplice per le ciò che il periodo di riferimento può farci immaginare.

Parlando del già citato aspetto legato al combattimento, simile a quanto visto in XCOM, posso dirvi che sono presenti tutte le caratteristiche di un gioco appartenente al genere. Ogni personaggio avrà dei punti utili al movimento e a compiere le azioni, con punti di copertura strategici, abilità e livelli che modificano l’andamento e il risultato di una determinata mossa. Anche qui subentrano fattori quali rabbia e panico ad influenzare le “pedine” e a cambiare situazioni apparentemente già sotto il vostro controllo. Le uniche sostanziali differenze con la produzione 2K risiedono nella qualità del risultato finale e nella scadente IA nemica.

Il boardwalk, ovvero il luogo più caratteristico di Atlantic City.

Come penso avrete già capito, i problemi principali di Omerta risiedono nella eccessiva semplicità e nella scarsa qualità generale della produzione, ma purtroppo non ho ancora accennato a diversi altri grattacapi che chiudono un quadro che poteva essere migliore: il ritmo troppo lento che non fa decollare il gioco, la realizzazione grafica decisamente non all’altezza degli standard a cui siamo abituati a fine generazione e il sistema di controllo. Non vorrei farvi vivere la traumatica esperienza del passare dall’ottimo adattamento al pad di Xbox 360 del pluricitato XCOM a quello traumatico della produzione Kalypso. Se proprio ci tenete, siete dei masochisti nati e avete un po’ di tempo da perdere, fate stesso voi un confronto: entrambi i titoli sono disponibili in versione demo sul Marketplace di Xbox Live.

Carissimi aspiranti gangster e donnaioli della Atlantic City degli anni venti, per una maggiore immedesimazione nella parte, vi consiglierei di dare uno sguardo a Boardwalk Empire. Per quanto riguarda Omerta: City of Gangsters, riesco a consigliarvelo solo se siete degli amanti sfegatati del genere e, soprattutto, se potete giocarlo su PC. Io torno sconsolato a cercare un altro modo videoludico per vivere il sogno americano. Che peccato.


Omerta: City of Gangsters è disponibile in versione Xbox 360 dal 28 febbraio.

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