Il primo Dead Space, assieme a Mirror’s Edge, doveva rappresentare la punta di diamante del nuovo corso di Electronic Arts. I giochi, nonostante l’eccezionale qualità, fallirono sotto il profilo delle vendite e riuscirono a crearsi un’ampia base di utenza solo dopo diversi mesi, quando, sottoprezzo, furono riproposti sul mercato. Non stupisce, dunque, che EA e Visceral abbiano tentato di trasformare la serie e renderla più vendibile, nonostante le preghiere dei fan più incalliti, che vedevano in Dead Space il vero erede di Resident Evil.
Dopo aver tentato la via del multiplayer competitivo, Visceral Games in Dead Space 3 si gioca la carta della cooperativa, a mio avviso una modalità molto più adatta ai giochi che fondano tutto il loro fascino sulla storia e l’atmosfera. Visceral è stata brava a studiare una via di mezzo tra la goffaggine di Capcom – che ha semplicemente aggiunto un secondo personaggio a Resident Evil, rovinando irrimediabilmente l’atmosfera – e la svogliatezza di Bungie – che durante i filmati fonde magicamente i quattro giocatori di Halo in un unico Master Chief. Infatti, la campagna, pur mantenendo una struttura pressoché identica in entrambe le modalità, modificherà alcuni elementi per rendere più integrata la presenza di un secondo giocatore. Per esempio, se una porta bloccata da due interruttori in single-player andrà sbloccata premendo in sequenza i tasti di apertura, in co-op la stessa azione andrà fatta in concerto col compagno. Stessa cosa per i dialoghi: se da soli Isaac parlerà direttamente con coloro che irromperanno nel suo sistema di comunicazione, in presenza di un altro giocatore assisteremo a qualche sequenza filmata in più, nelle quali il risultato sarà il medesimo, ma frutto della concertazione tra il protagonista e John Carver. Così da salvare capra e cavoli.
Gli amanti dell’horror potranno, infatti, godere di un’esperienza solitaria e claustrofobica in pieno stile Dead Space; i meno coraggiosi si faranno invece accompagnare da un amico, affrontando i necromorfi in stile Army of Two.
Tutto bene, dunque? Forse, perché in sede di recensione andrà vagliata più approfonditamente la reale attinenza del terzo capitolo col passato della serie. In altre parole, la paura in Dead Space non era generata solo dall’essere da soli contro tutti. In Dead Space 3, Clarke è più agile, si può riparare dietro gli oggetti, impugna armi automatiche, può rotolare lontano dai nemici. Insomma, non è più il carrarmato ambulante che abbiamo imparato ad amare nei precedenti episodi. Certo, torneranno gli smembramenti selettivi, i necromorfi continueranno a saltare fuori dal nulla, sia che questo sia rappresentato da un angolo angusto di un corridoio, sia da una fitta tempesta di neve. Ripetiamo, cosa da amanti della serie, chi come me ha dovuto mollare tutto più volte perché non sopportava la tensione, sarà contento di poter affrontare la campagna in compagnia di un amico, col quale farsi forza e fare finta di essere un duro.
Dal punto di vista tecnico la cooperativa funziona alla grande, il sistema di drop-in, drop-out permette di passare da una modalità all’altra senza problemi, consentendovi di procedere con la vostra partita in libertà, senza dovervi rifare lunghe sessioni per “recuperare” il partner. Questo, però, va a discapito del livello di difficoltà, che rimarrà immutato anche in presenza di due giocatori, rendendo la partita molto più semplice. Dal punto di vista grafico, il lavoro svolto continua a essere sensazionale. Il motore di Dead Space 3 butta su schermo una quantità di dettagli ed effetti davvero elevata, in grado di mandare in sollucchero anche i palati più fini. E a chi teme un cambio di ambientazione troppo marcato rispetto al passato, posso dire che le sezioni all’aperto sono limitate, ma soprattutto variano semplicemente la formula classica del gioco. Nel senso che gli sviluppatori sono stati bravi a utilizzare espedienti quali tempeste di neve e folate di vento per nascondervi alla vista i nemici e farveli balzare sotto il naso all’improvviso con conseguente balzo dalla sedia.
In altre parole, Visceral Games ha provato a fare sì che lo status di blockbuster si riflettesse su Dead Space 3 in modo positivo, ovvero integrando alcuni elementi originali in una struttura consolidata. Se ci sia riuscita o no è presto per dirlo, quello che si può notare dalla demo è che il notevole budget è stato utilizzato per innalzare i valori produttivi della serie alle stelle, con una grafica e una regia davvero di prim’ordine. Sperando nell’assenza di Dario Argento!
Sviluppato da Visceral Games e pubblicato da Electronic Arts, Dead Space 3 sarà disponibile dall’8 febbraio su Xbox 360, PS3 e PC. La demo, che abbiamo avuto modo di provare in anteprima, sarà scaricabile gratuitamente dal Marketplace di Xbox Live a partire dal 22 gennaio.