Che iter difficile quello di Bioshock Infinite. Annunciandolo nell’ormai lontano 2010 con un trailer fulminante nel caldissimo periodo estivo, Ken Levine mostrava al mondo qual era la sua idea di seguito per Bioshock, “sapientemente” preceduto dal secondo episodio made in 2K Marin, poco esaltante sia per la critica che per il pubblico.
Dal quel giorno è passato tanto tempo e il gioco in questione ha subito tanti ritardi, anche dovuti a dei problemi con il network della modalità multiplayer successivamente esclusa dal pacchetto finale. L’ultimo delay è stato causato da una necessità impellente di una pulizia generale capitanata da Rod Fergusson, ex responsabile di Gears of War in quel di Epic Games. Che lo vogliate o no (e noi lo vogliamo eccome!), è quasi arrivato il giorno in cui potremo mettere le mani sull’ultima fatica di 2K Games e Irrational Games, e noi vogliamo pregustarlo in queste righe con un’anteprima stuzzica-appetito.
La prima grande differenza di Infinite rispetto al passato è l’identità del personaggio: Booker DeWitt è un protagonista con grande personalità, una filosofia ben precisa e una missione da portare a termine: salvare Elizabeth, una speciale ragazza dotata di strani poteri, per pagare i suoi debiti. Da quanto abbiamo potuto leggere e vedere, questo nuovo capitolo comincia con delle reminiscenze del primo Bioshock. Con il mare in tempesta, una barca si avvicina ad un faro; in mano avremo una valigetta con una pistola e le istruzioni da seguire. Questa volta però l’ascensore non ci porterà sul fondo dell’oceano, ma tra le nuvole di Columbia, una città volante ripudiata dai suoi stessi creatori, incapaci di ricreare il sogno americano, abitata da degli individui estremamente nazionalisti e più volte definita dallo stesso Levine come un’equivalente della Morte Nera lucassiana. Citazionismo allo stato dell’arte.
La vera protagonista della produzione, proprio come in passato, è quindi la città, già dai primi passi impregnata di una politica ai limiti del culto religioso con poster e statue di Comstok, il leader, ovunque. Un’ossessione tale da prevedere un vero e proprio battesimo per poter accedere alle strade. Un culto affiancato da un’immancabile odio rappresentato dal movimento di resistenza Vox Populi, protagonisti con gli immancabili racconti audio che prendono il nome di Voxophone.
Sin dalle prime immagini del gioco è stato impossibile negare la bellezza di Columbia, immersa nel blu, coloratissima e architettonicamente complessa. Una complessità che, grazie ai binari che collegano le varie zone della città, si sposerà con la varietà d’azione e sarà il punto cardine del gioco nel momento in cui bisognerà affrontare i nemici, che siano essi robotici o umani.
Il dubbio più grande risiede nella struttura del gioco, che purtroppo ricorda troppo i binari di cui sopra: il gameplay è sì ampio e dinamico, ma ben lontano dal non essere lineare; una scelta attuata può avere risvolti morali ma, tralasciando il finale, non può cambiare le fasi successive. Niente di cui preoccuparsi eccessivamente – stiamo anche parlando senza avere tra le mani il prodotto completo e una caratteristica del genere va valutata sul lungo termine -, ma si tratta comunque dell’unico punto su cui si potrebbe avere da ridire. Artisticamente parlando, penso che nessuno abbia niente da obiettare. Dai vari filmati abbiamo potuto constatare che, grazie al comparto grafico d’avanguardia, gli sviluppatori sono riusciti a mettere in risalto tutte le loro doti con ambientazioni varie, colori sgargianti e texture ultra dettagliate.
Insomma, tutto fa notare che siamo sul fine di questa lunghissima generazione e che i developer conoscono fin troppo bene le macchine su cui lavorano.
Ve l’abbiamo detto dall’inizio: che lo vogliate o no, Bioshock Infinite sta arrivando, e sicuramente non è un titolo che lascerà indifferenti. E’ bello vedere delle persone lavorare con passione e sarà ancora più bello poter sentirla pulsare controller alla mano.
Sviluppato da Irrational Games e pubblicato da 2K Games, BioShock Infinite sarà disponibile dal 26 marzo.