Parliamoci chiaro, ragazzi: Xbox 360 è giunta al termine del suo ciclo vitale e le mancano solo una manciata di titoli al pensionamento. Solo uno di questi arriverà in esclusiva: Gears of War: Judgment. Chi l’avrebbe mai detto, un quarto episodio, che tanto quarto non è, a neanche due anni di distanza dal terzo capitolo. Sembra ieri quando ho cominciato a giocare a Gears of War 3, il più completo e rifinito della serie, e invece, tra multiplayer, Orda, Belva e campagna, sono passate centinaia e centinaia di ore, tante da farmi chiedere: c’era bisogno di un altro Gears prima della next-gen? A quanto pare si, Gears of War: Judgment ha le sue ragioni di esistere.
Judgment arriva in un momento particolare della vita di Xbox 360, proprio quando sta per lasciare il via libera alla sua erede, ma anche dello stesso titolo di Epic Games che si trova al varco di una svolta: il passaggio (momentaneo) di testimone ai neo-acquisiti People Can Fly e la dipartita di diverse teste grosse nell’organico della software house che ha dato i natali all’Unreal Engine. Insomma, ci sono diverse analogie tra il nome del gioco, le sorti del suo protagonista, il periodo d’uscita e gli sviluppatori, ma c’è (anche) qualcosa di buono e non credo che a Marzo, come dopo la lettura di questo articolo, avremo ancora degli ingiustificati dubbi.
GOWJ è ambientato trenta giorni dopo l’Emergency Day, la giornata che ha visto l’ascesa delle locuste sul pianeta Sera e l’inizio della resistenza umana. I protagonisti non saranno più Marcus e la Squadra Delta, bensì Baird e la Squadra Kilo, composta dalla vecchia conoscenza Cole e due nuove entrate: Garron, un veterano di guerra dell’est, e Sophia una nuova leva delle file COG dai capelli rossi. Le vicende saranno narrate tramite dei flashback che avverranno quando il giudice porrà delle domande al nostro biondo protagonista, accusato, insieme alla sua squadra, di aver utilizzato un’arma creata da Adam Fenix – padre di Marcus e creatore del Martello dell’Alba – durante l’attacco delle locuste sull’isola di Halvo Bay.
La scelta del cambio di protagonista è stata presa dai developer dopo aver domandato più volte ai fan quale personaggio avessero preferito tra i tanti disponibili. La scelta ha un suo perché e rende ufficiale la già nota preferenza per l’ingegnere Damon Baird, un eroe tanto vicino quanto differente dal suo collega Marcus per simpatia e senso dell’umorismo.
Dopo l’abbandono della nave da parte del direttore della produzione Rod Fergusson, del CEO di People Can Fly Adrian Chmeielarz, di alcuni membri storici dello studio polacco, del presidente di Epic Games Mike Capps e del design director del franchise Cliff Bleszinski, la serie dovrà dimostrare di saper sopravvivere e sapersi rinnovare in vista del grande salto verso la prossima generazione di console. Un rinnovamento difficile da attuare ora, ma che forse sta prendendo lentamente forma. L’obiettivo di People Can Fly è fornire la sua visione della saga di Epic apportando delle oculate modifiche al perno principale del gioco e rendendolo più difficile, intenso e frenetico. Una delle novità che vanno a rendere papabile la cosa è il sistema di spawn dinamico dei nemici: un’escamotage che mette di fronte al giocatore situazioni sempre diverse ad ogni morte. Una feature che andrà a modificare il già alto tasso di rigiocabilità del third-person shooter insieme al nuovo sistema a stelle, un punteggio che si accumula a seconda di come si è affrontata una determinata sezione della campagna e che tiene conto di headshot, armi e numero di morti.
L’intensità di gioco gioverà dell’introduzione dei Dynamic Defence Scenarios, nient’altro che la riproposizione delle meccaniche da gioco tower defence dell’Orda 2.0 di Gears of War 3, e delle Declassified Testimony, delle variazioni narrative e di gameplay attivabili ogni qual volta apparirà il classico teschio rosso in sovraimpressione. Parlando invece di velocità d’azione, salta subito all’occhio la possibilità di poter raccogliere munizioni semplicemente passandoci sopra e quella di poter cambiare arma – questa volta solo due per ogni giocatore – tramite la pressione del tasto Y.
Oltre al ritorno di tutte le modalità multiplayer che hanno reso famosa la saga – anche se non è stata ancora confermata ufficialmente la scontata presenza di una variante di Orda e Belva -, il debutto di PCF vede l’arrivo della modalità Free for All, il “tutti contro tutti” che mancava tra le playlist dei tre capitoli precedenti, e Overrun, il connubio tra le già citate Orda e Belva, dove le squadre impersoneranno a turni le locuste e i COG nell’intento di attaccare o difendere un generatore. A farla da padrona (solo) in quest’ultima modalità è il debutto del sistema a classi. Infatti, a seconda del personaggio della Squadra Kilo che sceglieremo, potremo destreggiarci tra scout, medici, assaltatori e ingegneri.
L’ulteriore lavoro sull’Unreal Engine 3 ha permesso un’ottimizzazione senza precedenti sulla console di Microsoft con una resa grafica priva di pop-up delle texture, una migliore realizzazione di luci ed effetti volumetrici e un frame rate granitico. Questa nuova versione del motore grafico più utilizzato della generazione porta anche a dei cambi a livello narrativo con modifiche alle location in tempo reale, incendi ed esplosioni. Insomma, questo nuovo Gears ha proprio l’aria di essere il canto del cigno di Xbox 360, una produzione perfezionista e divertente, in pieno stile People Can Fly, che farà da apripista ad un quarto capitolo proprio come Halo: Reach ha fatto con Halo 4. Avete capito perché vale la pena di attenderlo così tanto?
Sviluppato da Epic Games e People Can Fly, pubblicato da Microsoft Studios, Gears of War: Judgment sarà disponibile solo per Xbox 360 dal 19 marzo 2013.