LEGO Il Signore degli Anelli è uno dei giochi che ho aspettato con maggiore curiosità negli ultimi tempi. Appassionato di LEGO? No, non proprio. Non quanto de Il Signore degli Anelli, almeno, saga che ho seguito nelle iterazioni libresche, in quelle filmiche e, naturalmente, in quelle videoludiche.
Queste hanno lasciato decisamente a desiderare, di recente, e il passaggio delle licenze Middle-Earth nelle mani di Warner Bros è stato tutt’altro che una cattiva notizia. EA aveva sfruttato i diritti derivati da pellicole e libri con una certa stanchezza dopo i successi de La Compagnia dell’Anello e Le Due Torri sulla prima Xbox, con le eccezioni degli RTS nati su PC e arrivati anche su Xbox 360 nelle fasi del suo lancio. La Conquista, di Pandemic, prometteva di richiamare i fasti de Il Ritorno del Re, ma decretò in realtà la conclusione di una partnership nata bene e finita male con Gandalf e soci. Tornando a noi e a WBIE, il MOBA Guardians of Middle-Earth rappresenta se non altro un modo originale di accompagnare l’uscita del film Lo Hobbit.
Altro titolo che non a caso ha anticipato il day one del blockbuster di Peter Jackson, LEGO Il Signore degli Anelli rispetta appieno la tradizione della serie a mattoncini di Traveller’s Tales, con un taglio ironico di fronte all’epicità dei fatti raccontati e una qualità sia tecnica che videoludica in senso stretto a tratti sorprendente. Una cosa mi ha fatto storcere il naso, denotando una sgradevole “fretta” nello sviluppo del gioco (forse) dovuta proprio alla scadenza di Lo Hobbit. Il gioco copre con il suo arco narrativo tutta la trilogia de Il Signore degli Anelli, senza riuscire a sfruttarne appieno il potenziale, senza approfondire episodi che l’avrebbero meritato e dando una sensibile accelerata tra una sequenza giocata – le quest principali – e l’altra. Un sistema che sbriga il suo compitino, dando cioè un degno incipit al film ora in proiezione nei cinema, ma che non mostra una grande lungimiranza se misurato con la saga videoludica, nata ed esaurita in otto-dieci ore di gameplay solitario.
Una e una cosa sola, sebbene di primaria importanza. Perché, per il resto, non ho molto da eccepire. LEGO Il Signore degli Anelli è esattamente il titolo che mi aspettavo: sottilmente (talvolta non troppo) ironico, curato nelle meccaniche da platform e nei combattimenti non chissà quanto impegnativi, serio candidato a sessioni di cooperativa con gli amici, nelle quali sembra dare davvero il meglio di se nonostante una complicata compatibilità con l’assetto da open world alla base dell’azione. Ma sentendo parlare di mondo aperto non aspettatevi qualcosa à la GTA: le nostre sono meccaniche semplificate per calzare al meglio su un pubblico variegato – non parlo solo dei bambini -, approfondite quanto basta da brevi missioni secondarie e favorite dalle magiche ambientazioni ispirate alla licenza di Tolkien. Guardando le prime sezioni “libere” del gioco capirete che (com’era successo con LEGO Batman) non c’era alternativa all’open world per trasporre al meglio quella magia: l’ho fatto persino io che, per ragioni di tempo, non impazzisco per il genere.
Appare dunque chiaro che LEGO Il Signore degli Anelli sia inaspettatamente non solo uno dei migliori esponenti del franchise dei mattoncini, ma anche un pretendente alla corona di miglior Il Signore degli Anelli videoludico realizzato finora. Non che ci volesse molto, ma il piglio di Traveller’s Tales (che dovrà in futuro dimostrare la maturità necessaria a non ripetersi con il solito stampino) e la familiarità con certe situazioni ben note agli appassionati della saga di Frodo rappresentano un mix letale che non può essere ignorato a cuor leggero. Soprattutto alle porte del Natale.
Sviluppato da Traveller’s Tales e pubblicato da Warner Bros. Interactive Entertainment, LEGO Il Signore degli Anelli è disponibile dal 23 novembre per Xbox 360, PlayStation 3, Wii, Nintendo DS, Nintendo 3DS e PlayStation Vita.