007 Legends

007 Legends è il ritratto di un’industria senza valori

di • 27 novembre 2012 • RecensioneCommenti (0)1876

La storia dei tie-in bondiani è lunga, ma con solo un paio di alti e tanti, tantissimi bassi. C’è qualcuno che non ha mai sentito parlare di 007 Goldeneye per Nintendo 64? Forse ogni giocatore che si rispetti l’ha sentito nominare o visto giocare almeno una volta nella sua vita. Era il capostipite degli FPS moderni su console, con una solida modalità multiplayer locale e una campagna che l’hanno scolpito nella storia della console e soprattutto in quella dei videogames.

Da lì in poi tutto un calare, fino ad arrivare ad un discreto 007 Blood Stone e al remake del sopracitato capolavoro Rare per Nintendo Wii di Eurocom, successivamente rimasterizzato in HD dalla stessa su Xbox 360 e PlayStation 3. Dopo il revamp della scorsa stagione, ecco arrivare, sviluppato in poco meno di un anno, puntuale come un orologio e pronto a sprofondare nel mare magnum delle uscite natalizie, 007 Legends, ovvero: piazziamolo a €69 con la speranza di racimolare qualcosa dall’uscita del Bond cinematografico numero ventitré. Grande Activision.

E il risultato della strategia della casa di Call of Duty qual è stato? Uno sparatutto che definire mediocre è lusinghiero e che ha trascinato nel baratro una software house con ventiquattro anni di storia. Un capolavoro d’altri tempi. L’incipit non è male: uno shooter comprendente alcune delle missioni più belle della storia filmica dell’agente inglese per eccellenza, dei flashback che partiranno dalla scena cardine del nuovo Skyfall: la caduta di James da un treno in corsa per un colpo di fucile. Cinque le missioni tratte dai seguenti film: Goldfinger, Al servizio segreto di sua Maestà, Licenza d’uccidere, La morte può attendere e Moonraker. La sesta, dedicata a Skyfall, è invece disponibile via DLC gratuito post-lancio.

Le sezioni di guida sono un must, nel senso che dovete evitarle

Una bella serie di pellicole che si tramutano in una poco credibile fotocopia del Call of Duty meno riuscito, con tanto di Daniel Craig a prendere il posto dei più storici Bond. Non me ne voglia Daniel (di gran lunga uno dei miei 007 preferiti), ma la storica scena del laser in Goldfinger con Craig al posto di Connery basta per spiegare l’immensa perplessità nei confronti della scelta del protagonista. Dicevamo, un Call of Duty mal riuscito, un susseguirsi continuo delle classiche meccaniche degli FPS di Infinity Ward/Treyarch ripetute testardamente per tutto l’arco delle sei missioni. Aggiungiamoci qualche mini-game, i quicktime event, le sezioni di guida e il comparto multiplayer destinato a fine certa e la brodaglia è servita.

E allora è lecito domandarsi: perché affidare dei progetti simili a software house sull’orlo del tracollo finanziario, senza il tempo di confezionare a dovere il prodotto e proponendo la solita minestra che tanto ci fa voltare lo stomaco da anni? Perché probabilmente i quattro spiccioli dovuti all’effetto scia dell’uscita del film valgono più del licenziamento di sviluppatori con uno stipendio e una famiglia a cui badare. E’ il solito marcio che circonda questa e tante altre industrie, avide di denaro e quasi prive di valore, che si definiscono portatrici di innovazioni e fautori di mondi creativi altrimenti irraggiungibili. Non può, non deve andare così e per avere un cambiamento bisogna ribellarsi a queste produzioni snobbandole o recuperandole al prezzo più basso possibile, in modo da far sopravvivere gli studi responsabili nella speranza di lavori migliori.

In un momento in cui la controparte cinematografia raggiunge nuovi fasti, il James Bond videoludico, dopo l’ottimo remake di 007 Goldeneye, non riesce a stare al passo e si limita ad imitare le produzioni più celebri di questa generazione. Evitatelo come la peste e direzionate lo sguardo verso delle custodie (e delle copertine) migliori. Giocatore avvisato…


Sviluppato da Eurocom e pubblicato da Activision, 007 Legends è disponibile dal 19 ottobre per PC, PS3 e Xbox 360.

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