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Sonic & All-Stars Racing Transformed è un kart racing da tenere in considerazione

di • 26 novembre 2012 • RecensioneCommenti (0)1683

Un genere fino a un anno fa esclusiva di Nintendo, il kart racing, ha invaso da qualche giorno anche Xbox 360 e PlayStation 3. Lo ha fatto con LittleBigPlanet Karting, su cui per ovvie ragioni non mi soffermo, con l’altalenante F1 Race Stars di Codemasters e infine con Sonic & All-Stars Racing Transformed.

Mi verrebbe subito da chiedere a SEGA i motivi della scelta di un nome tanto lungo e tanto inconcludente – non ci vuole certo un mago, questo potrei dirlo a Sony, per capire che inserendo “All-Stars” in un titolo lo rendi troppo vago e fastidiosamente anni ’90 -, ma finirei per dare il via a quest’Opinione col piede sbagliato e lungi da me il volerlo fare.

A questo gioco le console HD chiedevano delle cose semplici semplici: grafica coloratissima e gameplay profondo ma leggero. Facile a dirsi, e nel primo caso lo sarà pure, un po’ meno a realizzarsi. Perché sì, Sonic è diventato una mascotte per bambini e i kart sono il genere che più fa al caso loro, ma ammettiamolo: solo adulti e hardcore gamer possono comprendere fino in fondo il nuovo titolo di Sumo Digital. Soltanto loro possono sognare ad occhi aperti guardando la fedelissima riproduzione delle location di Skies of Arcadia o ripercorrendo, con tanto di Beat, le strade di Jet Set Radio – nessun altro. Se giocato in quest’ottica, e cioè nell’ottica del tributo, allora All-Stars Racing Transformed è fenomenale, non vedrete nulla di meglio incentrato sui personaggi e gli universi stupidamente trascurati da e di SEGA.

Ma c’è dell’altro, c’è della sostanza sotto questa superficie a base di malinconia: nella fattispecie, ci sono modalità ben studiate e concretizzate, che servono ad alleggerire la lunghezza del world tour, e tre tipologie potenzialmente diverse di gameplay, da cui il sottotitolo Transformed. Durante le corse e a seconda delle sezioni dei tracciati, i veicoli si trasformano in velivoli o imbarcazioni modificando quanto basta l’approccio alla competizione. Le parti in acqua ricordano da vicinissimo quelle di Hydro Thunder, con questi battelli che salgono e scendono in base all’andamento della corrente, e devono combattere non solo gli avversari ma anche le onde. Aeroplani e simili non riservano grandi emozioni se non nelle apposite modalità, come in quelle basate sui checkpoint che, volendo restare nell’alveo dei giochi di SEGA, richiamano alla memoria i fasti di Panzer Dragoon. Imprescindibile no, coreografico sì e sappiamo tutti quanto la spettacolarità conti in prodotti del genere.

Bisognerà guardarsi anche dagli ostacoli sparsi sui percorsi

Una spettacolarità che Sumo Digital si è assicurata di mantenere viva anche tramite l’uso degli immancabili power-up. Quelli di Transformed, finirò per chiamarlo T. pur di risparmiare qualche carattere, sono quasi tutti efficaci ed equilibrati, se si esclude l’All-Star che incrementa la velocità del mezzo e abbatte ogni ostacolo sulla sua strada. Forse mancano delle opzioni difensive all’infuori del guantone che para gli attacchi avversari, e di questo ne risente la solidità di una classifica sempre pronta ad essere stravolta, ma credo che una tale assenza non possa certo essere involontaria e sia, anzi, figlia della volontà di non dare alcun punto di riferimento ai contendenti. Piaccia o meno, è così che funziona il gioco ed è inutile, anzi dannoso per il povero fegato che dovrà tollerare sconfitte all’ultima curva, aspettarsi di comandare per lunghi tratti.

Al cospetto anche di un track design che sarebbe eccelso se non cadesse talvolta su alcune scelte discutibili (del tipo “mettiamo un portale qui perché non sappiamo come chiudere la gara”) e di una personalizzazione giustamente limitata a parametri tecnici, l’unico vero e proprio appunto che posso muovere è al comparto grafico, e non perché voglia fare il pignolo e impuntarmi su un aspetto secondario del gioco, ma proprio perché questo aspetto secondario non è. In un titolo del genere, che l’utente sia bambino o meno, ritengo sia necessario metter su un mix di belle animazioni – e qui ci siamo – e di visuali performanti, fatte di risoluzione elevata e fluidità. Il nuovo Sonic è invece tutto fuorché in alta definizione, risultando, sebbene dopo le prime ore di gioco l’amaro in bocca tenda a svanire, poco più di una produzione per PS2. Un autentico pugno nell’occhio, un uno-due che insieme a Black Ops II forse non mi meritavo, al termine di una generazione di console.

Ciò detto, vi chiederei di tornare al paragrafo che ho iniziato con un bel “c’è dell’altro”. Sonic & All-Stars Racing Transformed è non solo un meraviglioso tributo al meglio del portfolio di SEGA, ma anche un kart racing che dovreste prendere in considerazione per diversi fattori: il prezzo budget e la lunghezza della ‘campagna’ lo rendono infatti una scelta interessante se cercate qualche ora di divertimento magari in compagnia.

Una limatina qua e là, e potremmo presto ritrovarci di fronte al miglior Sonic degli ultimi anni. Con buona pace degli amanti dei platform e delle leggende videoludiche.


Sviluppato da Sumo Digital e pubblicato da SEGA, Sonic & All-Stars Racing Transformed è disponibile dal 16 novembre per PC, PS3, PS Vita, 3DS, Xbox 360 e dal 30 novembre per Wii U.

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