Warren Spector

Warren Spector: “L’industria è sempre stata un caos”

di • 20 novembre 2012 • NewsCommenti (0)879

Quando un gigante come Warren Spector, appena uscito da un poco atteso fallimento videoludico, dice che “L’industria è, ed è sempre stata, un caos”, arriva il momento di fermarsi e porsi delle domande.

Durante un’intervista con i colleghi americani di Kotaku, il celebre game designer ideatore di Deus Ex ha provato a descrivere la volubilità che da sempre caratterizza ogni azienda del settore.

Queste le sue esatte parole:

È stressante com’è sempre stato il settore videoludico. Questa è la cosa che bisogna ricordare, e che ho sentito per anni. Quando abbiamo iniziato in Junction Point, eravamo solo in due. Poi siamo arrivati a sei, e infine a undici.

Quando provi a costruire uno studios dal niente, durante un colloquio potresto sentirti dire dal candidato “è tutto molto bello, ma ho bisogno di stabilità”. A quel punto gli risponderei “allora lascia il settore”, perchè questo è un settore che non è mai stato caratterizzato da altro che dal chaos, anche se ora è un po’ differente. [...] Non è come lavorare in una catena di montaggio dove devi fabbricare 50.000 sportelli d’automobile al giorno. Mio padre era un dentista. Otturava 20 carie al giorno. La sua vita veniva scandita da tutt’altre cose. Se sei uno scrittore, un regista o uno sviluppatore di videogiochi, la tua vita sarà definita da un numero molto ridotto di cose. E se non fai cose che per te significhino qualcosa, allora non farai altro che tirare a campare. E questo non mi interessa.

Epic Mickey 2, ultimo tentativo di Junction Point Studios, ha ricevuto opinioni tendenzialmente negative dalla critica, lasciandoci pensare che lo sfogo di Warren Spector parta direttamente dai cambi che Disney ha effettuato nella propria politica aziendale.

Dopo essere uscito da Ion Storm nel 2004, il developer ha lavorato soltanto a questo franchise, riscuotendo un giusto successo su Nintendo Wii, ma non riuscendo a replicare il colpo col pubblico delle console hardcore. A questo punto il futuro della sua software house resta nell’ombra, mentre ancora deve esprimersi direttamente sull’andamento dell’ultima produzione.

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