XCOM Enemy Unknown

XCOM: Enemy Unknown è coraggioso ma non troppo

di • 25 ottobre 2012 • RecensioneCommenti (0)1333

Sparatutto, racing, sportivi: questa generazione di console non si è fatta mancare niente. O forse qualcosa manca all’appello… gli shooter tattici! Roba à la Full Spectrum, per intenderci. Titoli che non vendono e che perciò è superfluo vedano la luce. Per fortuna, mia e degli appassionati del genere, non tutti la pensano così, tantomeno 2K Games che deciso di investire con forza sul franchise XCOM.

Il tempo è denaro e quelli di XCOM lo sanno bene: ogni passaggio comporterà un tempo di attesa in caso di feriti o ricerche da effettuare

Enemy Unknown, proveniente dagli studi Firaxis (gli stessi di Civilization), sarà seguito dal TPS di 2K Marin, che si ispirerà anch’esso alla serie originale e amatissima specie dai fan di vecchia data. Ma per il momento sarà lui il protagonista: un RTS con l’innegabile tendenza all’azione, visuale dall’alto ma non troppo, scorci da vero e proprio sparatutto con una giocabilità da JRPG grazie ai turni – che un tempo amavo, ma oggi, lo riconosco, mi fanno impazzire.

Uno shooter tattico, dunque, come l’ho definito in fase di introduzione. XCOM: Enemy Unknown procede una strada coraggiosa e percorsa di rado (se non mai) negli ultimi anni. Lo fa però senza prendersi troppi rischi, con una struttura di gioco, piaccia o meno, cui spesso e volentieri mi sono ritrovato a voler aggiungere degli ingredienti ahimè esclusi. Meccanismi troppo automatizzati, forse, e so di poter spingere su questo tasto perché il titolo è innegabilmente una roba da PC. Anzi, non vi nascondo che se avessi potuto mettere le mani su quella versione sarei stato molto, molto più felice. Ma su console… Beh, su console funziona, ma non hai mai l’impressione di prendere una via autonoma, assistito come sei da un livello di difficoltà normale troppo accomodante (superate le prime due missioni da learning curve, almeno) e da un difficile complicato all’inverosimile.

Altro problema, a mio parere molto più grave, è la monotonia dell’azione. E’ vero, ci sono molte attività “collaterali” durante la campagna, tra cui costruire nuove sezioni all’interno della base, personalizzare la propria truppa, scegliere come investire i fondi messi a disposizione dai vari stati e via dicendo, ma è di gameplay vero e proprio che sto parlando. Non viene mai richiesto un colpo di genio che ti faccia sentire uno stratega degno di Napoleone e, d’altra parte, la dimensione delle mappe unita alla difficoltà di cui parlavamo sopra non lo consentirebbe neanche. E alla lunga, specie dopo aver trovato la fatidica chiave di Volta, tutto risulta prevedibile, banale, noioso. Persino il poco popolato multiplayer.

In caso di attacco, la visuale passa dall’isometrica alla terza persona con una certa agilità

Allora la domanda è: c’è spazio per questo genere di giochi su Xbox 360 e, in generale, sulle console HD? Sul piano commerciale, credo mi conforteranno i dati di vendita nei prossimi mesi, dubito altamente; su quello creativo, che dipende con forza dal precedente, rispondo con un . I budget saranno sempre limitati per simili produzioni e, nonostante il talento degli sviluppatori chiamati in causa, certe ristrettezze pesano sul risultato finale.

XCOM: Enemy Unknown vale in funzione di qualche ora di stupore e divertimento, dopodiché si ammoscerà, depresso com’è, in una crisi di generi alquanto preoccupante. Acquisto da valutare con attenzione.


Sviluppato da Firaxis e pubblicato da 2K Games, XCOM: Enemy Unknown è disponibile per PC, PS3 e Xbox 360 dal 12 ottobre.

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