Tony Hawk's Pro Skater HD

Tony Hawk’s Pro Skater HD, quando il Live Arcade costa troppo

di • 1 agosto 2012 • RecensioneCommenti (0)1732

Tony Hawk è tornato e ha messo su l’abito buono dell’alta definizione. Pro Skater HD è la nuova iterazione della lunga saga Pro Skater, quattro episodi noti in Europa come Skateboarding, e che a questo giro ci ritroviamo con l’appellativo HD – che non sta a significare ‘questo è un remake in HD’, ma ‘abbiamo fuso trick e livelli dei primi due episodi e stiamo lavorando a un DLC con le caratteristiche del terzo’. Il discorso è complicato, proviamo a capirne di più.

Grindare è il mezzo più facile per riempire la barra dei trick speciali, necessari in alcuni casi per portare a casa la pagnotta

Pro Skater HD. Non è un remake, l’ho già detto, ma presenta lo stesso, identico feeling dei capitoli non-HD. Quelli che chiunque, e dico chiunque, ha provato almeno una volta nella vita sulla PlayStation dell’amico capellone e appassionato di una stramba (e dolorosa) disciplina. Per “stesso, identico feeling” intendo quel mix di emozioni, quel ventaglio di reazioni che vanno dal ‘figata pazzesca’ al ‘ma perché l’ho comprato?’ di quando un trick proprio non vuole saperne di riuscire o, ancora peggio, ci si chiede come mai lo skate si muova libero e incontrollato/incontrollabile anche quando non vi è alcuna pressione sulla leva analogica.

Domande da un milione di dollari cui avremmo voluto veder data una risposta, proprio perché di semplice ‘remake’ non si tratta ma di una versione inedita che Robomodo – i ragazzi di Ride e Shred, quelli della tavola-barra-joypad – ha estrapolato dal passato glorioso del franchise e modificato pesantemente usando l’Unreal Engine 3. Ne consegue una certa tristezza nel muovere lo stick destro e vedere che la visuale non si sposta, proprio come nel 1999. Da rivedere.

Se questo era il lato oscuro, il ‘ma perché l’ho comprato?’, è per dovere di cronaca e da fruitore più o meno casuale della saga di Tony Hawk che devo sottolineare i due piacevolissimi pomeriggi che ho passato in compagnia di Pro Skater HD. Una goduria che deriva principalmente dalla struttura a obiettivi delle ‘run’, per paradosso tranquillizzante anche di fronte al cronometro che scorre via grazie ai salvataggi con cui non perdere i risultati ottenuti nelle precedenti sessioni. È un sistema che ha funzionato per anni e può continuare a servire la causa di un genere prerogativa del free-roaming dopo il fantastico esperimento di Underground (e dei proseliti come lo Skate firmato EA): cosa che ha notato pure l’accoppiata Robomodo/Activision, subito pronta a suggerire l’ipotesi sequel. Lo aspetto al varco.

Fino ad allora, comunque, andranno risolte alcune magagne. In primis, va definita la natura stessa del gioco: remake, reboot, rimpasto; fatene ciò che volete, ma lasciateci sapere quale approccio adottare al momento dell’acquisto e della conseguente valutazione.

In secundis, cosa persino più importante, bisogna passarsi la classica mano sulla coscienza e fare una riflessione seria sul valore (economico, monetario, ditelo come preferite) del gioco: ho parlato non a caso di due bei pomeriggi in compagnia di Hawk e soci, e nonostante la qualità espressa 1200 Microsoft Points diventano in fretta un esborso fuori parametro anche per una vecchia IP al primo – spero non ultimo – tentativo digitale.


Tony Hawk’s Pro Skater è disponibile solo via Xbox Live per Xbox 360 dal 18 luglio al prezzo di 1200 Microsoft Points.

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