Resident Evil Operation Raccoon City

Resident Evil: Operation Raccoon City, tra difetti e nuovo gameplay, non è comunque da 4

di • 12 aprile 2012 • RecensioneCommenti (6)1869

Si è tanto parlato del nuovo spin-off della serie Resident Evil, Operation Raccoon City, e lo si è fatto spesso e volentieri in chiave negativa. Bene. Lasciatemi precisare una cosa: il lavoro svolto da Slant Six Games, la software house cui Capcom ha affidato lo sviluppo del gioco, avrebbe potuto essere senz’altro migliore. Avrebbero potuto lavorare, i developer inglesi, in maniera più approfondita, accurata e “rispettosa” su una varietà alquanto ristretta di aspetti – ristretta ma importante.

In primis, perché l’abito fa (quasi) sempre il monaco, la grafica. Vedete, il comparto tecnico non conta più di tanto nei giudizi di XboxWay, ma ha una sua precisa valenza: indica, almeno in superficie, al tatto videoludico o chiamatelo come volete, la qualità della produzione. Quello di Resident Evil: Operation Raccoon City è estremamente altalenante e va dal gradevole del 70% dell’avventura al pessimo di un inspiegabilmente presente 30%. Si va, per intenderci, da momenti in cui il titolo sembra persino all’altezza di RE5 ad altri che, specie nelle scene di stacco tra gli scontri a base di zombie e forze speciali, imbarazzano la vista e il ricordo dell’ultimo capitolo incentrato su Chris Redfield. Non è certo un buon inizio. In secondo luogo, restando ancora in tema di mancanze, è alquanto deludente la struttura briefing-azione-CG-azione propria degli scenari creati ex novo. Se è vero che avrei preferito introduzioni ai livelli più profonde, è altrettanto chiaro che questa scialba componente narrativa pesa soprattutto sulle location inventate, come dicevo, di sana pianta e non ispirate a quelle storiche del franchise. Se, nella prospettiva dello storytelling, l’“andate lì e sparate più o meno a caso” delle situazioni da shooter puro è aberrante, intendiamoci, lo stesso non accade quando vengono chiamati in causa i prodotti principali di Resident Evil 2 e 3: pur sfruttati come setting e citazioni, la centrale di polizia, l’ospedale, la torre dell’orologio e poco altro raggiungono picchi inimmaginabili per un titolo del genere, ossia un TPS estremamente arcade – passatemi il termine – dalla fruizione rapida e continuativa. Picchi inimmaginabili, dicevo, arrivati solo in circostanza di calma relativa, di una tranquillità che è frutto della riflessione e dell’esplorazione. Tutto questo serva da lezione alla Capcom che si appresta a pubblicare Resident Evil 6.

Un dettaglio non da poco, e che, conoscendo l’esperienza degli sviluppatori di SOCOM, mi ha negativamente stupito, è l’assenza di una gestione anche abbozzata della squadra. L’Operation Raccoon City viene portata a termine (starà poi a voi decidere come, attraverso i due comunque non memorabili finali) da un team di quattro elementi, scelti in una rosa più ampia di personaggi dalle specifiche caratteristiche: come mai non è possibile dir loro dove andare? Dove appostarsi, dove mirare, quali azioni compiere? È possibile che Capcom abbia chiesto di non lanciarsi nel ramo degli sparatutto tattici, ma ormai il “danno” era stato fatto e sarebbe stato meglio rimanere coerenti col resto del gioco, visibilmente privato di un’opzione utile soprattutto a causa della non eccelsa intelligenza artificiale.

Licker e cani figurano tra i tributi alla serie originale, che rivive anche in effetti sonori e location.

Cosa salva, allora, Resident Evil: Operation Raccoon City dai tanti “4” riscossi nei giorni scorsi? Se ci avete già giocato, la domanda non è di difficile risposta; il discorso si complica per chi non ha provato il titolo e si ritrova a leggere ben tre paragrafi di difetti ed errori tecnici. Metto sul tavolo, innanzitutto, la buona varietà di nemici proposti da Slant Six Games, che non si è fermata agli zombie – ritorno gradito nella serie, antipasto di quello che sarà RE6 – ma ha pensato per l’occasione alle truppe governative che tenteranno di salvare Leon S. Kennedy e condannare la colpevole Umbrella Corporation, al soldo della quale lavora la squadra dei protagonisti. Da questo numero di varianti consegue la necessità di cambiare talvolta il proprio personaggio e optare per qualcuno che abbia abilità peculiari tali da permettere il corretto e più semplice svolgimento possibile della missione: lo scienziato può servire in presenza di enormi quantità di non-zombie sullo schermo, il demolitore è decisivo contro le terribili B.O.W. che spesso e volentieri compariranno sul vostro cammino, il ricognitore è importante per i completisti, e via dicendo.

Al roseo quadro di cui sopra aggiungo le skill aggiornabili e le armi (loro non si possono modificare: peccato) da sbloccare per ciascun membro del team, che garantiscono, insieme ai voti tipici della saga, un ottimo grado di rigiocabilità – potreste sentirne il bisogno per i livelli più suggestivi, che ho citato poc’anzi, e per la co-op a quattro giocatori. Altrimenti vi consiglio il multiplayer, dove sarà disponibile solo l’equipaggiamento acquistato nella campagna e in cui spicca il curioso deathmatch a base di zombie e dei veri nemici da accoppare in stile Gears.

Come potete vedere, Resident Evil: Operation Raccoon City è un atipico esempio di gioco diesel: parte male, decolla nelle fasi centrali, crolla nel finale e si assesta su una componente multigiocatore ben congegnata e, almeno quella, approfondita a dovere. Prendetelo se siete appassionati del franchise e non riuscite proprio a resistere fino ad ottobre, o avete sempre desiderato un approccio à la Rambo nei primi episodi. In tal caso, comunque, faticherò davvero a definirvi fan di Resident Evil.


Sviluppato da Slant Six Games e pubblicato da Capcom, Resident Evil: Operation Raccoon City è disponibile per Xbox 360 e PS3 dal 23 marzo.

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  • ClaireRedfield92

    Sempre i soliti commenti da parte positiva del gioco… cronologie ridicole… chi è un vero fan sa cos’è Resident Evil… buon proseguimento.

  • Alex

    è un fallimento mi aspettavo di meglio e nn un gioco corto che si finisce in 3 giorni poco intrigante e troppo sparatorio i più belli per me fino a ora rimangono 2 e 3

    • Misteronero74

      gia ma batterfiel 3 quanto dura 5 ore . altri giochi mf3 92 per cento ?? io trovo operation divertentente anche se non e un capolavoro

      • Misteronero74

        alex se ai il gioco io o la 360 che ne dici di giocarlo online ciao

  • Misteronero74

    gia ma io lo preferisco a resident 5 almeno la giocabilita non e schifosa anzi . CHE NE PENSI DI HITMAN ABSOLUTION DICONO CHE SOMIGLIA ASPLINTER CELL sara un capolavoro . ci sara la limited su res 6 ciao

  • camilletti emanuele

    oh operation raccon cyti per la ps3 ma quando gioco a versus de sempre aspettare inutilmenye che mi trova uno partita e i giocatori come posso fare per risolvere questo problema