Dicono che per ogni buon week-end passato ci sia una news di Mass Effect 3 dietro l’angolo. Non so se questa sia una leggenda o meno – so per certo che tra poco ricomincierò il primo Mass Effect, così, per tenermi in allenamento – ma, come per magia, anche questo lunedì abbiamo una bella chicca relativa all’action-RPG di casa BioWare.
Parola a Casey Hudson, allora, che ha discusso dell’interessante binomio Mass Effect 3 – Kinect:
“Non eravamo partiti con l’intenzione di rendere Mass Effect un titolo voice-controlled. Ma un programmatore ci stava lavorando nello studio, aveva un Kinect e ci stava facendo degli esperimenti. Ha capito che con il software rilasciato con Kinect è davvero facile connettere qualcosa che puoi fare nel gioco con qualcosa che hai detto, quasi facile come sembra. Non è richiesto alcun lavoro di ricerca – era tutto lì, pronto per noi. Abbiamo iniziato a pensare cosa avremmo potuto ottenere, ci sono venute in mente così tante cose – avresti potuto dire a un membro della squadra di attaccare un obiettivo, avresti potuto dire a un membro della squadra di cambiare arma. Mentre sei impegnato col controller, puoi dirgli di fare qualcosa che non puoi fisicamente fare, perché le tue dita non sono libere”.
Ma non è solo un problema di dita più o meno libere. Quello che Hudson, quello che il team di BioWare pone è una questione di narrazione e di come – cosa su cui (colpevolmente) nessuno ha ragionato finora – Kinect possa migliorarla. Rivoluzionarla.
“Sembra che Kinect sia il futuro dello storytelling interattivo. Parli con un personaggio e approfondisci una conversazione, gli fai domande e gli dici cose, e dopo tocca a te riprendere il pad: noti che è un freddo pezzo di plastica e pensi ‘questo è il passato e ciò che stavo facendo era il futuro’. Quel che lo rende funzionale è che semplicemente funziona. È affidabile e veloce, quindi possiamo iniziare a fare qualcosa con i gesti”.
Mi consola il fatto che non si stia parlando di un’invasione del motion gaming nelle meccaniche che erano e devono restare “hardcore”. Qui si sta parlando di uno specifico aspetto dell’esperienza ludica, ossia l’interazione con i personaggi e con la storia: qualcosa su cui si può lavorare (chi meglio di BioWare…?), un discorso nel quale Kinect dovrà seriamente avere voce in capitolo.
D’altronde, pare che Mass Effect 4 sia una mera questione di tempo. E che questo ritorno di fiamma tra gli sviluppatori di Edmonton e gli affari di casa Microsoft possa giovare ai videogiocatori di Xbox 360 (o della sua erede). Il futuro è better with Kinect?
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