Più ci gioco e più me ne convinco: FIFA Street è il picchiaduro del calcio. Sì perché, a ben vedere, se non impari le “combo”, nel nostro caso i trick, non vai avanti. O, perlomeno, ti fermi a un certo punto – un punto in cui non sei né un campione né una mezza cartuccia, semplicemente uno che preme i tasti a caso. La levetta analogica destra, sempre nel nostro caso.

L’ultima iterazione, la quarta, del calcio stradaiolo di Electronic Arts presenta un discreto ventaglio di novità, che vanno dal gameplay all’approccio che gli sviluppatori hanno tenuto nel differenziare questo gioco dal franchise di punta. Le licenze, ad esempio, riguardano cinque campionati e non cinquemila, come siamo abituati a vedere, con un tocco di personalizzazione delle squadre – parlo da una prospettiva estetica – che hanno tenute d’allenamento più o meno credibili al di là della consueta divisa. La giocabilità non è più completamente arcade e la grafica non è cartoonesca, il che significa maggior realismo ma non minor “joga bonito”: gli utenti devono ancora lottare per eseguire finte e virtuosismi vari, che in buona parte delle modalità sono imprescindibili e rendono praticamente inutile ciò che nel classico FIFA è fondamentale: il gol.

Perché, vedete, FIFA Street è il picchiaduro del calcio. Richiede una certa pratica – non a caso ci sono l’arena d’allenamento e il manuale tra i menù – per farsi domare, e chi si accontenta non gode. Almeno è questa la mia esperienza: cercare continuamente la rete ha poco senso, se ti viene richiesto il bel gioco e l’accumulo selvaggio di punti, per cui have fun. E quanti modi ci sono per divertirsi: si va dal freestyle a due al calcio a sei, più schematico e regolamentato, tutto incluso in un World Tour che ricorda EA Sports Grand Slam Tennis 2, che ricordava Top Spin, che ricordava… insomma, non è nulla di intrinsecamente originale, ma ci sta. Ci sta alla grande: le prime schermaglie in strada, i tornei nazionali, la gloria mondiale – è soltanto il mezzo attraverso il quale arricchire il proprio personaggio, preventivamente creato con tanto di abiti e “personalità”, e la sua squadra. In base alle nostre preferenze, costui diventerà uno scattista, un esperto di dribbling, uno stopper, un regista e via dicendo, esprimendo così un modo interamente personale di intere il calcio (da strada).

Questo è l’aspetto che mi piace di più: potersi regalare un’esperienza nuova a ogni partita, sfruttando il regista nel ruolo di difensore bloccato in un 3 – 1 da calcetto e lasciando svariare gli altri protagonisti, a cui bisognerà prima di tutto spiegare come muoversi in due semplici comandi affidati real-time alla croce direzionale; quando sarete riusciti a farlo, avrete compiuto metà della vostra opera. Perché l’altra metà…

È il picchiaduro del calcio. Dare attenzione alle abilità speciali e ai trucchi da insegnare al giocatore vuol dire ricevere, in cambio, tanto vapore da annebbiare la vista degli avversari e poi, soltanto poi, finalizzare. Ecco, sento di offrirvi due soli suggerimenti: concentratevi sulla finalizzazione e sul dribbling, nel ramo delle abilità, ma insegnate quanti più trucchi vi è possibile al vostro calciatore. Altrimenti, preparate il Lasonil: la schiena del malcapitato portiere ne avrà presto bisogno.

Tra il multiplayer locale e online libero, una corposa modalità single-player e partite personalizzabili fino al midollo con gli amici, FIFA Street è la legalizzazione del bel gioco. Certo, fa storcere il naso che sia libero proprio per tutti – beccarsi un tunnel da Giorgio Chiellini (ciao Giorgio!) non è il massimo – ma questa è la vita. Questo è il calcio. Questo è FIFA Street. Promosso.

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FIFA Street è disponibile dal 15 marzo per Xbox 360 e PS3.

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