Che Close Quarters, il secondo DLC in arrivo a giugno per Battlefield 3, rappresentasse un deciso cambio di rotta nel gameplay classico della serie, era cosa prevedibile e prevista. La conferma di oggi è come un grosso punto esclamativo la cui grafia potrebbe, ancora una volta, non piacere ai fan del multiplayer aperto e libero firmato DICE.
Ma la software house svedese ha voluto provare una strada diversa: una strada fatta di contenuti aggiuntivi differenziati in base alle loro caratteristiche – non più i content drop di Modern Warfare 3, per citare la concorrenza, ma pacchetti a tema – e che finirà comunque per accontentare tutti. Anche chi, nella fattispecie, si aspetta da Battlefield scontri su larga scala e, magari, infarciti di mezzi speciali.
La notizia del giorno è che Close Quarters, stando al lead designer Niklas Regraeus, non sarà compatibile con l’emblematica modalità Rush e introdurrà la nuova Conquest Domination:
“Ci siamo concentrati sulla modalità Conquest. Il gameplay di Domination veniva in genere utilizzato nelle mappe più piccole, simili a quelle che stiamo realizzando per il nuovo pacchetto. Basandoci su questi ricordi abbiamo usato il sistema di spawning del Team Deathmatch di Battlefield 3 adattandolo al Conquest Mode per gli spazi più stretti”.
Un’ulteriore step nella callofdutizzazione del franchise? C’è da augurarsi che, nonostante il successo più o meno fragoroso del map pack, la risposta a tale domanda sia un bel “no”: l’ispirazione al franchise Activision, palese nella campagna solitaria di Battlefield 3, ha già fatto i suoi danni…
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