Apro la pagina di Word e mi si apre un intero mondo davanti. È il mondo di Microsoft e delle sue console da gioco, che compiono oggi dieci anni. È il mondo della prima Xbox, che stiamo festeggiando con un apposito contest, che ha fatto la gavetta, la trafila, ha spaccato l’utenza tra bene e male, ha permesso soprattutto a questo gioiellino che è Xbox 360 di entrare nelle case di milioni e milioni. Per cui, prim’ancora di iniziare, grazie Xbox: grazie non al marchio, non al marketing e tantomeno a Kinect, ma grazie Xbox, grazie console nera e verde coi tuoi enormi pad e quei fili plasticosi. Grazie Halo, grazie Fable, grazie Rallisport Challange 2, grazie Project Gotham Racing, grazie Call of Chtulhu: Dark Corners, grazie Forza Motorsport, grazie FIFA (e, non pensavo l’avrei detto, grazie Electronic Arts: ci hai creduto dall’inizio, tu), grazie Jet Set Radio Future e SEGA GT 2002, grazie Ninja Gaiden – anche se oggi giochi a fare il multipiattaforma -, grazie Rainbow Six & Splinter Cell, grazie Sudeki e Midtown Madness 3.
Sono questi i nomi, prim’ancora che tutto il resto, a cui dobbiamo sempre essere grati. Ne avrò senz’altro saltato qualcuno e me ne scuso, sì, ma con loro, perché la mia memoria non è degna di un passato tanto grande. Ecco lo spunto per una precisazione: il portfolio di Xbox può essere stato ridotto, come lo è effettivamente stato, ma solo in confronto a un gigante del software come PlayStation 2. Preso in se e per se, a mio parere, è sufficiente ad alimentare almeno i tre anni della sua esistenza europea.
Allora la domanda è spontanea quanto lecita, perché l’impressione è che Microsoft abbia trascurato un passato fatto di incertezze e scommesse perse per pompare il glorioso presente/futuro: c’è qualcuno che si vergogna della prima Xbox? Alzate la mano, su, se ci state leggendo. Vi vergognate, forse? Io un po’ mi vergogno, sì: mi vergogno nel vedere accostata una console così hardcore – e mi spiace usare il termine, fare distinzioni sulle console non in base al loro utilizzo è alquanto triste – ad un aggeggio dal potenziale enorme ma, per il momento, infinitamente casual. Un accostamento che è stato fatto nel trailer a fondo post e che sembra festeggiare non i dieci anni dalla nascita del marchio, ma i dieci anni di Kinect.
Quest’ultimo, spero sia chiaro, magari, perché lo sta dicendo un fan di vecchissima data, è soltanto uno spicchio irrisorio nella nostra storia; uno spicchio di storia ancora tutto da plasmare. Mi sembra ingiusto, francamente, veder qualcosa che a momenti non è ancora nato prendere il posto, fagocitare lo spazio che sarebbe invece stato bene dedicare ai successi e agli insuccessi, alle gioie e alle sofferenze – perché ce ne sono state: non crediate sia stato bello vedere i vari Final Fantasy e Metal Gear Solid snobbare Microsoft – condivise per anni da ogni singolo giocatore. Sarebbe bastato più dei dieci secondi (su due minuti!) dedicati a Halo e soci: un tributo più ampio, più creativo, più convinto e convincente.
Per il futuro c’è tempo, specie quando si festeggiano i compleanni. Buon compleanno, a proposito, Xbox. E non offenderti troppo, non pensarci su due volte: life is short, play more.
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Zambo