Assassin's Creed III

Cronaca di un’ascesa incontrollata: perché Assassin’s Creed III “funziona”?

di • 2 marzo 2012 • Senza categoriaCommenti (6)2247

Dando un’occhiata ai nostri “indici d’ascolto”, nelle giornate di ieri e mercoledì 29, ho sbattuto ancora una volta il muso contro una triste verità: Assassin’s Creed piace. Assassin’s Creed III piace, e anche molto. Assassin’s Creed piace non quanto un, che so, The Darkness; non quanto uno Splinter Cell o un Metal Gear Solid. Assassin’s Creed piace ai livelli di GTA, del quarto e del quinto episodio (ricorderete le convulse giornate del suo annuncio), il che è da un lato – quello di chi non impazzisce per la serie e raramente ha provato a capirla – preoccupante, ma dall’altro, dal punto di vista di Ubisoft e dei suoi sviluppatori, apprezzatissimo.

Il packshot Xbox 360 di Assassin's Creed III

Il punto è: cosa ha fatto la serie Assassin’s Creed per entrare in un Olimpo finora proprietà privata di tre o quattro franchise? Grand Theft Auto, per dirne uno: il titolo che più di ogni altro ha innovato e innova quasi per definizione. Non c’è GTA senza qualcosa di nuovo, senza quella ricerca della novità che, con ogni ragionevole dubbio, potrebbe finire per divorare l’intera produzione. GTA, per intenderci, faceva del free-roaming quando questa denominazione ancora non esisteva. Che piaccia o meno, la saga Rockstar ha dato tanto al mondo dei videogiochi, e un posticino negli evergreen – e nelle “parole” più ricercate sulla rete – se lo merita tutto.

Assassin’s Creed? Non so quale sia il meccanismo che scatta nelle menti dei videogiocatori ad ogni minimo annuncio su di lui, su quel personaggio tanto figo quanto intollerabile che è Ezio Auditore, o sull’Altair che nulla dice e niente fa. Apro e chiudo una parentesi: non tiratemi in ballo Halo e Master Chief perché lì, almeno, un gameplay si sono sforzati di costruirlo nel corso degli anni – dando, più o meno allo stesso modo di GTA, inizio a un filone ludico completamente inedito su console. Ecco, ditemi una sola peculiarità di Assassin’s Creed. Una sola feature che lo caratterizza rispetto agli altri o, per restare in casa Ubisoft, da un Prince of Persia senza le sabbie del tempo. Vi aspetto nei commenti.

Dicevamo: Assassin’s Creed, meccanismo. Devo smentirmi, perché un’idea su quale ragionamento scatti insconsciamente nelle testoline dei videogiocatori me la sono fatta. E mi ha portato dritta dritta a Pro Evolution Soccer, la serie calcistica firmata Konami. Fateci caso: dalle mie (dalle nostre: Sergio mi ha confermato, per quanto possano valere casi come il suo e il mio) parti, chi gioca a PES, chi aspetta informazioni sul gioco e chi, in definitiva, è emigrato su Fifa negli ultimi due o tre anni si piazza ora tra i fan più incalliti di AC. Quindi, è interessante sottolinearlo anche in chiave sociologica, c’è una coincidenza tra gli utenti di PES e quelli di Assassin’s Creed: non so di quale tipo, ma c’è. C’è, vi dico! Che sia l’eccitazione per un concept “cafone”, popolare, come quello di un assassino che viaggia nel tempo e ammazza gente con lame nascoste sotto il mantello? Probabile. Che sia il sapiente marketing di Ubisoft, che, dopo quel famoso trailer rilasciato all’E3 2006, quando il gioco sembrava un’esclusiva Sony, ha “naturalizzato” il marchio? Possibile. Anzi, questo spiegherebbe perché, nel giro di nemmeno cinque anni, il brand sia diventato una delle certezze dell’industria videoludica.

Per quanto poche e incerte siano le conclusioni a cui siamo giunti, le riflessioni fatte a monte si basano sul concetto – sicuro, questo – che Assassin’s Creed “tira”, come diciamo in gergo: è un prodotto che funzione e della cui esistenza dobbiamo esser grati al publisher francofono. Continueremo ad informarvi su Assassin’s Creed III, diretto stavolta negli Stati Uniti, finché non potremo metterci su le mani e parlarne nella nostra consueta Opinione: magari chiuderò gli occhi o li aprirò, perché una chance ce la meritiamo tutti, quando arriverà in redazione…

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  • http://www.facebook.com/people/Felice-Di-Giuseppe/1364096150 Felice Di Giuseppe

    Assassin’s Creed è, insieme al solito Call of Duty, il ritratto del videogiocatore quasi medio e con poca cultura. In entrambi ci sono elementi puramente spettacolari che affascinano i più. Altair e Ezio sono fighi perché saltano a destra e a sinistra ammazzando i Templari, questi cavalieri che attualmente hanno seguito inspiegabile. Perché ha successo? E’ un po’ come chiedersi perché la gente al cinema urla e applaude per le gesta di Vin Diesel.

    Detto questo, Assassin’s Creed III, se è vero che è in sviluppo da tre anni come dicono e che gli sviluppatori stanno rivoluzionando le meccaniche che hanno contraddistinto la serie, con il setting che si ritrova risulta  molto affascinante anche per me che mi sono annoiato a metà del primo episodio. Ma ho paura che dovranno fare il passo falso per attirare ancora più gente e allontanare quelli un attimino più interessati alla maturazione del videogioco come medium serio.

  • Luxen

    da non giocatore di PES ma giocatore di tutta la saga di AC posso dirti il mio modesto parere sul gioco… il gioco in sé non è né il massimo in circolazione né il meglio nella sua categoria.. ma quello che coinvolge è la trama.. AC si basa e continua a vivere sula trama iniziato dal primo e continuato negli altri.. una trama che è stata ben strutturata e portata avanti.. (non solo con videogiochi ma anche con libri e fumetti).. il gioco diventa quasi un intermezzo tra un pezzo di trama e l’altro… e sinceramente io ho apprezzato molto questo fattore… logicamente DE GUSTIBUS

    • http://www.facebook.com/daniele.muzzetta Daniele Muzzetta

      Chi si è fermato al primo episodio, bollandolo come noioso e insipido non può certo parlar bene dell’intero franchising.
      Diciamolo, il primo episodio ha scoraggiato e disinteressato molti, se non si è veramente interessati alla trama e al contesto storico, e non se ne percepiscono le potenzialità e i probabili sviluppi, porta molti ad abbandonarlo a tre quarti, se non a metà.
      Probabilmente, nelle menti di Ubi, lo scopo del primo episodio era per lo più il collaudo di meccaniche nuove e stili narrativi inediti, il gettare le basi su sviluppi futuri, spesso e così anche nel cinema, dove un primo episodio suscita l’interesse e predispone ciò che verrà poi (Vedasi Episodio pilota di LOST, dove escludendo la presentazione dei personaggi e gli effetti speciali, resta solo lo schianto di un’aereo in un’isola, e come sappiamo, da li è nato un fenomeno).
      Il secondo Episodio di AC2, inizia molto in sordina scoraggiando ancor di più del primo, e lo dico io che dopo averlo provato i primi dieci minuti, l’ho tenuto nel cassetto più di un’anno prima di riscoprirlo ed apprezzarlo), due mesi fa infatti, rispolverandolo, mi sono chiesto perchè se ne parlasse tanto.
      Come per la prima volta, sciettico e annoiato, affronto la prima ora di gioco, e con lo svilupparsi della trama… Cavolo… Da li appuntamento fisso ogni sera, son partito così e ora mi ritrovo quasi sul finire di “Revelations” (il quarto in ordine cronologico) e sono già in trepidante attesa di AC3…

      Sono uno che mangia tutto il piatto prima di dire (EVENTUALMENTE) che fa schifo e anche se fosse, non lo direi per rispetto verso chi lo apprezza e chi ci ha lavorato, ma rispetto comunque l’opinione altrui senza imporre ma al limite proporre la mia.
      Per questo dico, si tratta di un fantastico franchising, arricchitto da nozioni storiche e influenze artistiche non di scarsa cultura come detto da alcuni. E parlo da appassionato di storia e arte, il gioco è ricco di avvenimenti storici reali, monumenti e dipinti ottimamente realizzati, e nozioni storiche ogni dove.
      Plot ottimamente plasmato e versatile, che consente davvero infiniti e mai scontati sviluppi, anche se, muovo una critica anch’io, alcune direzioni della trama vanno troppo sul fantascientifico e possono inizialmente disorientare apparendo fuori contesto. Ma solo chi conosce la trama dal primo episodio a Revelations può apprezzare.

      Per tutti gli altri, è giusto che ognuno coltivi le proprie passioni e giochi ai generi che più gli aggradano…

  • Adrian

    Il successo di AC è anche per me assolutamente incomprensibile.Bella grafica,possibilità di fare qualche mossa figa,poi il NULLA.Probabilmente è il titolo AAA col peggior gameplay che abbia mai giocato.

  • DimyHC

    Sinceramente penso che la maggior parte dei giochi negli ultimi tempi non abbia proposto grandi innovazioni dal punto di vista della meccanica. Prendiamo per esempio i COD, hanno praticamente la stessa meccanica di gioco dal primo all’ultimo cambia solo il tipo di guerra e ovviamente la grafica, però la trama dei COD dopo MW1 devo ammettere che mi ha sempre colpito per non parlare del finale molto cinematografico di MW3. Ora prendiamo un gioco come GTA, una serie che ha segnato la storia dei videogiochi ma che (secondo me) ha perso molto, GTA IV trovo che non sia minimamente paragonabile a San Andreas come coinvolgimento infatti ho preferito la sua ”parodia” (Saints Row 3) ad esso.
    Tornando ad Assassin’s Creed trovo che come viene detto in molti altri commenti non si puo giudicare il franchise solo attraverso Assassin’s Creed 1, e non si puo definire AC una serie senza cultura e per videogiocatori medi. Riguardo la cultura AC è farcito da un contesto storico avvincente e sopratutto reale dal momento che è realmente esistita la setta dei Nizariti e tutt’ora esiste in forma diversa, ovviamente l’eterna lotta tra templari , i riferimenti alla fine del mondo nel 2012 , yona guni , nazca e il resto fa si che la storia sia mescoli con esoterismo e modernità ed è questa la miscela vincente di AC.
    Una trama coinvolgente al punto da essere diventato un cult (gente che si tatua loghi, turismo in città come Monteriggioni e San Gimignano, cortometraggi fanmade e tanto altro), io stesso ho versato qualche lacrima gurdando Ember o giocando a Revelation.
    Quindi penso che AC abbia ripreso semplicemente un ideologia che è andata perduta , un ideologia che caraterizzava i giochi di quasi 20 anni fa, l’idea che non è la meccanica il punto forte del gioco, ma il coinvolgimento emotivo e la trama, un coinvolgimento che ho trovato vagamente in Skyrim in MW ma di certo non negli altri titoli del ”olimpo”.

  • DimyHC

    Sinceramente penso che la maggior parte dei giochi negli ultimi tempi non abbia proposto grandi innovazioni dal punto di vista della meccanica. Prendiamo per esempio i COD, hanno praticamente la stessa meccanica di gioco dal primo all’ultimo cambia solo il tipo di guerra e ovviamente la grafica, però la trama dei COD dopo MW1 devo ammettere che mi ha sempre colpito per non parlare del finale molto cinematografico di MW3. Ora prendiamo un gioco come GTA, una serie che ha segnato la storia dei videogiochi ma che (secondo me) ha perso molto, GTA IV trovo che non sia minimamente paragonabile a San Andreas come coinvolgimento infatti ho preferito la sua ”parodia” (Saints Row 3) ad esso.
    Tornando ad Assassin’s Creed trovo che come viene detto in molti altri commenti non si puo giudicare il franchise solo attraverso Assassin’s Creed 1, e non si puo definire AC una serie senza cultura e per videogiocatori medi. Riguardo la cultura AC è farcito da un contesto storico avvincente e sopratutto reale dal momento che è realmente esistita la setta dei Nizariti e tutt’ora esiste in forma diversa, ovviamente l’eterna lotta tra templari , i riferimenti alla fine del mondo nel 2012 , yona guni , nazca e il resto fa si che la storia sia mescoli con esoterismo e modernità ed è questa la miscela vincente di AC.
    Una trama coinvolgente al punto da essere diventato un cult (gente che si tatua loghi, turismo in città come Monteriggioni e San Gimignano, cortometraggi fanmade e tanto altro), io stesso ho versato qualche lacrima gurdando Ember o giocando a Revelation.
    Quindi penso che AC abbia ripreso semplicemente un ideologia che è andata perduta , un ideologia che caraterizzava i giochi di quasi 20 anni fa, l’idea che non è la meccanica il punto forte del gioco, ma il coinvolgimento emotivo e la trama, un coinvolgimento che ho trovato vagamente in Skyrim in MW ma di certo non negli altri titoli del ”olimpo”.