Oggi voglio parlarvi di Fallout: New Vegas, The Elder Scrolls V: Skyrim e Star Wars: The Old Republic. Voglio parlarvi di tre titoli che, in un modo o nell’altro, hanno segnato molte delle mie ore da videogiocatore (nel caso dell’MMO di casa BioWare, le segnerà, con tutte le sue diverse peculiarità) e che, in questa occasione, mi fa piacere raggruppare sotto un unico, scomodissimo comune denominatore: la massiccia presenza di bug.
Ora: su New Vegas e Skyrim ho espresso, proprio tra le pagine di XboxWay, la mia opinione e, ahimè, non ho avuto modo di trattarli per quello cui spesso si riducono. E cioè degli intollerabili scatoloni pieni di errori tecnici più o meno gravi che, alla lunga, vengono sempre fuori.
Andiamo con ordine. Fallout: New Vegas, titolo della buggatissima saga appartenente alla buggatissima etichetta Bethesda e sviluppato dalla buggatissima Obsidian Entertainment (lo stesso team che ha avuto il fegato di firmare Alpha Protocol). Durante la mia prova su strada, francamente, non ho notato problemi di sorta – devo riconoscerlo, sono solitamente “fortunato” perché non mi capita quasi mai di incapparvi -, ma pochi giorni fa, tornando sull’argomento insieme ad un mio amico dopo essermi accorto che, sì, un bug lo avevo incontrato, ho raggiunto una conclusione in materia: è inaccettabile che siano venduti dei prodotti in queste condizioni e che, a distanza di due anni dalla loro immissione sul mercato, non vengano sviluppate delle patch correttive, lasciando trasparire un’atmosfera di pressoché totale noncuranza della community. L’amico di cui sopra, che ha giocato di recente per la prima volta all’RPG dallo stesso publisher di Oblivion, mi ha addirittura parlato di freeze della console. A due anni dall’uscita!
Ma procediamo. The Elder Scrolls V: Skyrim, un gioco di ruolo pazzesco per quant’è grande e assuefacente, soffre di problemi simili nella sua versione Playstation 3 (su 360, ne sono testimone, zero problemi per me). Una versione lanciata a novembre e che tuttora, metà gennaio, ha un gravissimo problema al sistema di salvataggio: più grande è il file dati, infatti, più instabile e basso è il frame-rate. Incredibile che sviluppatori e tester non se ne siano accorti prima dell’uscita, incredibile. Incredibile nel senso letterale del termine: non ci credo. Non ci credo perché è fin troppo facile immaginare una situazione del genere: Bethesda ha una data di uscita improrogabile, oltrepassata la quale il gioco slitterebbe al 2012. Inaccettabile, per un publisher che, su quella data, ha puntato un intero anno fiscale. Qual è la decisione meno dannosa da prendere? Fin troppo facile, ho detto: si fa uscire un titolo testato il minimo sindacale (se l’hanno testato, su PS3; a questo punto il dubbio mi viene) e poi si provvede a risolvere con il fix di turno. Solo che stavolta, mi sa, i californiani hanno fatto male i loro calcoli, il problema dei salvataggi è più grave del previsto e, quindi, la figuraccia è dietro l’angolo. Sempre che non l’abbiano già fatta.
Solidarietà ai possessori di una copia di Skyrim per PS3 (almeno su 360 e PC ci si è accontentati dei draghi che volano all’incontrario e delle resistenze azzerate…), ma andiamo avanti per chiudere il discorso su Star Wars: The Old Republic. Una produzione che mi attira molto, lo ammetto, e che prima o poi finirà per mettere piede in casa mia. Possibile, mi chiedo, che dopo anni e anni di sviluppo, quintali di gettoni d’oro investiti su quest’ultimo e mesi di beta testing, non sia saltato fuori uno dei tanti bug che stanno correggendo di recente? Per dirne uno, possibile che i ragazzi di Austin non siano mai entrati in un’ambientazione interna e non abbiano mai fatto caso ai conseguenti vistosissimi rallentamenti? Per dirne un altro, possibile non abbiano notato che mettersi a ballare consente (consentiva) di accedere all’immortalità? No che non è possibile!
E dunque? Dunque qui entra in gioco, scusate il… gioco di parole, l’aspetto affaristico della nostra industria. Il business. Con le sue perverse eppur giustificabili riflessioni sul male minore. Ma è necessario che anche i videogiocatori prendano coscienza di tale aspetto, che si comportino in modo tale da non rompere, tutt’altro, la magia del videoludo, che acquistino con maggiore consapevolezza e apprezzamento per chi li rispetta davvero. Nel caso specifico: New Vegas evitiamolo, Skyrim compriamolo per la piattaforma più affidabile, The Old Republic aspettiamolo e diamogli il tempo sufficiente per smaltire la (vergognosa) fase di beta testing post-release.
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