Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord

Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord non è all’altezza delle aspettative

di • 20 dicembre 2011 • RecensioneCommenti (2)3744

Ogni fan de Il Signore degli Anelli dovrebbe gioire (ed effettivamente lo fa) alla notizia dell’ennesimo tie-in da libro/film a videogioco. Lo fa, l’ho fatto anch’io. La Guerra del Nord, poi, sembrava piuttosto promettente, ambizioso, come si addice all’epicità di qualcosa che non solo è racconto o finzione, ma ha anche la forza di ergersi a mondo a sè, a universo artistico e ludico. Sembrava l’occasione del riscatto di una Snowblind finora ai margini della next-generation, di un brand, Il Signore degli Anelli per l’appunto, sedotto e abbandonato dall’ottima Electronic Arts di La Battaglia per la Terra di Mezzo e quella pessima di La Conquista, in cerca, facciamola breve, di una redenzione fin troppo facile da guadagnarsi.

Una delle poche varianti sul tema, l'uso dell'arco è piuttosto semplice e non richiede particolari doti di precisione. Ma giù le mani da quel Kinect.

Sembrava. Sembrava perché, a ben vedere, non lo è. La Guerra del Nord è un discreto hack ‘n slash con un’altrettanto discreta, modesta componente ruolistica, che non è per nulla fedele non alla trama – in cui si incastra alla perfezione, come, forse, avrebbe dovuto fare il wannabe Metal Gear Revengeance – quanto alle atmosfere e al senso delle produzioni da cui attinge. Mentre Il Signore degli Anelli è ambientazioni enormi, aperte e libere, l’action di casa Warner Bros. è sorprendentemente ristretto, chiuso in inspiegabili camere stagne più concettuali che tecniche: la sequenza ondata di nemici – scena d’intermezzo – ondata di nemici – scena d’intermezzo la dice lunga, perché appartiene a un genere, quello dei TPS, in cui l’epopea di Tolkien non avrebbe dovuto entrare. Lo ha fatto, il risultato è, lo dicevo, discreto, ma c’entra davvero poco con la fonte d’ispirazione.

Passata quasi in sordina la delusione per l’assenza di un editor, sopperito dalla possibilità di scegliere tra tre personaggi diversi, peraltro livellabili e intercambiabili nel corso dell’avventura, non mi è rimasto che concentrarmi sul gameplay della produzione. La battaglia offre svariati spunti di divertimento: i personaggi hanno la giusta pesantezza (magari eccessiva per i colpi più importanti), ci sono varie combo, dalla discutibile efficacia ma ci sono, e abilità – diverse in base al pg di propria scelta – da guadagnare a suon di punti XP. È chiaro sin dalle prime battute che la vera vocazione del titolo è per la co-op: limitata dalla ristrettezza delle location, che, ribadisco, mi sarei aspettato molto più articolate, ma senza dubbio esaltata dal buon numero di nemici su schermo e dalla difficoltà dell’azione, per cui è comunque necessario ricorrere alle skill di ciascuno dei tre protagonisti.

Chiudendo un occhio sulle noiose boss fight, che sono generalmente dei semplici combattimenti più lunghi della media, o sulla manciata di pixel che mancano per l’alta definizione, e aprendolo invece su alcune peculiarità non da poco (chiamare in proprio aiuto un’aquila gigante è figo, lo ammetto) o sull’interessante modellamento dei personaggi, Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord vive di alti e bassi: troppo poco per spiccare nel mare dei prodotti basati sull’arcinota licenza e in quello dei beat ‘em up in cui, purtroppo, va a piazzarsi.


Sviluppato da Snowblind Studios e pubblicato da Warner Bros. Interactive Entertainment, Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord è disponibile per PC, PS3 e Xbox 360 dal 7 novembre.

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  • Enrico Santi

    Dovevano farlo uscire prima o dopo l’inverno oppure a 39 Euro.
    Non potrà mai competere con Skyirim…

    • Anonimo

      Ecco, non so se l’ho detto nella rece di Skyrim, ma è lui il vero Signore degli Anelli… magari nemmeno volontariamente.