Confermando i rumor delle scorse ore, un Hideo Kojima completamente impazzito e in preda a un attacco di ridarella (l’avrà contagiato il personaggio dell’anno, Joker… di certo non il GOTY The Elder Scrolls V: Skyrim) ha annunciato il reboot di Metal Gear Solid: Rising. Reboot di un titolo non ancora nei negozi? Ebbene sì, è l’ultima novità dal Giappone.
La nuova denominazione del gioco è un complesso Metal Gear Rising: Revengeance, dalla fusione dei quasi sinonimi revenge (rivincita) e vengeance (vendetta). Il gioco sarà prodotto da Kojima Productions e sviluppato da Platinumgames, la stessa software house degli acclamati Bayonetta, Vanquish, Mad World e soci. Ci sarebbe da essere contenti, ma, in realtà, la cosa mi rattrista alquanto: Revengeance sarà dunque un action dai ritmi folli, una risposta targata Konami ai successi di Ninja Gaiden e Devil May Cry. Mi aspettavo ben altro.
Aggiornamento: Come se non bastasse il trailer quassù per farci ricordare quanto sia triste il mondo (dei videogiochi), giungono nuovi dettagli sulla trama di Metal Gear Rising: Revengeance: il gioco non sarà più ambientato tra MGS2 e MGS4, ed esattamente nel periodo in cui Raiden si è ritrovato a vagare per l’Europa dell’Est, ma a qualche anno dalla fine di Guns of the Patriots. In pratica, Revengeance non avrà nulla a che fare con la serie Metal Gear Solid – anche per questo gli è stato cambiato il nome – e avrà un protagonista, il già citato Raiden, più o meno corrispondente alla comodissima figura del mercenario.
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