Non lo ricordo neppure quell’Undercover. Non lo giocai: per mia fortuna evitai di farlo. Non dico che sarebbe il caso di evitare anche Need for Speed: The Run. Cioè, sì, però il discorso è leggermente diverso, sebbene si tratti degli stessi sviluppatori (EA Black Box). È diverso perché ero curioso, avevo delle aspettative. Così ho lanciato il gioco convinto di avere a che fare (finalmente) con un esperimento interessante, posto che “esperimento” e “interessante” non sono due parole che vanno d’accordo con il marchio Need for Speed. Ho cercato di non farmi ingannare dalle apparenze. Ma mi hanno fregato lo stesso.
Pensavo si trattasse di un racing game con forti connotazioni narrative, così lo avevano presentato nei mesi scorsi quei furbacchioni di Electronic Arts. Per la prima volta nella serie, pensate, si vedeva il viso del protagonista e si poteva addirittura scendere dall’auto per lanciarsi in adrenaliniche fasi d’azione tra le strade e i tetti della città. E c’era una storia, tipo quella degli action movies, dove tu sei ricercato dalla polizia perché hai combinato dei casini e devi scappare, il più lontano possibile. Da San Francisco a New York.
Sia chiaro: tutto questo c’è davvero in Need for Speed: The Run. Il problema è che non è come me lo aspettavo. È colpa mia che avevo troppe aspettative? Forse. È colpa loro che non le hanno rispettate? Anche, anzi, sicuro. Non voglio sentirmi in colpa per aver preteso qualcosa in più da un gioco con questo potenziale. Sapete quante belle cose si potevano fare con una premessa come quella di una gara coast-to-coast negli Stati Uniti? Provate a immaginare. Se ne potevano fare un sacco, ma proprio tante. E invece l’unica cosa che si fa è correre da un check-point all’altro, cercando di guadagnare posizioni in classifica contro avversari dotati di un’intelligenza artificiale scorretta e bacata. E, per di più, dovendo affrontare (per fortuna non troppo spesso) dei banali quick-time events: a questo sono state relegate le fasi fuori dal veicolo – non che pretendessi di correre a destra e a manca sparando all’impazzata ai passanti manco si trattasse di GTA.
La storia? Beh, più o meno l’avrete capita. Siete nei guai e una tizia vi propone di partecipare a questa gara per fare qualche soldo (un bel po’ di soldi). Qualche cut-scene, un paio di pressioni sui tasti frontali, tre o quattro personaggii secondari presentati con striminzite biografie durante i lunghissimi caricamenti (in qualche modo dovevano riempirli…). Questo è quanto: ecco la svolta narrativa di Need for Speed.
È un peccato, ve l’ho detto. The Run aveva un potenziale enorme e non solo sul fronte narrativo. Un potenziale che ogni tanto esce anche fuori, perché alcune fasi sono davvero elettrizzanti, spettacolari (tipo quella nelle Montagne Rocciose, con le valanghe: l’avrete vista in più di un video). Se solo si fosse spinto un po’ di più sull’acceleratore della storia e – per così dire – si fosse attivato il NOS sulle fasi più cinematografiche della gara, avremmo avuto uno dei racing game più originali degli ultimi anni. Quello che abbiamo, invece, è un titolo che prova a scimmiottare la storica serie OutRun, imbastardendola con tutta la fuffa tipica del franchise Electronic Arts. Inclusa quella geniale novità dei Reset, i rewind che ormai vanno di moda in quasi tutti i giochi di corse. Solo che qui sono limitati (esaurirli è sinonimo di game over, bisogna iniziare l’evento da capo) e se uscite poco poco fuori strada si attivano da soli. Sì, è frustrante, confermo.
A questo punto, penserete che almeno il multiplayer è da salvare. Mettiamola così: non è da buttare. Nel senso che fa il minimo indispensabile (gare fino a 8 giocatori sulle ambientazioni del single-player, nessun’altra modalità). Poi ci sono le Sfide, da giocare da soli non appena avrete portato a termine la modalità principale (e vi ci vorrà poco, intorno alle cinque ore). Sarebbero anche carine, ma personalmente non avevo più voglia di guidare auto così pesanti (è un arcade, fatemi derapare come si deve, per la miseria!) e di avere a che fare con quell’intelligenza artificiale. Mi ripeto: è un peccato. Un grande potenziale buttato alle ortiche. Roba che persino il Frostbite 2 (il motore grafico di Battlefield 3 ri-adattato in salsa racing per l’occasione) non ha saputo dare il massimo. E ho detto tutto.
Sviluppato da EA Black Box e pubblicato da Electronic Arts, Need for Speed: The Run è disponibile per Xbox 360, PS3, PC, Wii e Nintendo 3DS dal 18 novembre.
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