È il Call of Duty di Ubisoft, non giriamoci troppo intorno. E, checché ne diciate, ci sta: a chi non farebbe comodo avere una IP come questa? THQ, Sega e Codemasters ammazzerebbero per disporre di qualcosa del genere. C’hanno provato, lentamente ci stanno riuscendo – in rami l’uno diverso dall’altro – ma dopo quanti tentativi…! Il colosso francofono ha invece colto nel segno mooolto tempo fa, in pratica all’inizio di questa generazione, e ancora può permettersi il lusso di “tirare a campare”. Sì, perché Assassin’s Creed è il suo Call of Duty.
Nel corso di una conferenza con gli investitori, non pago del Revelations in arrivo a giorni sul mercato, il CEO di Ubisoft Yves Guillemot ha annunciato lo sviluppo di un nuovo Assassin’s Creed, che arriverà già nel 2012. Base annuale, Call of Duty. Ve l’avevo detto.
Non penso siate troppo sorpresi dalla notizia. Fatto sta che non abbiamo altri dettagli, se non quelli emersi in fase di presentazione dell’ultima avventura di Ezio Auditore: il nuovo episodio della saga, quello, per intenderci, in arrivo il prossimo anno, sarà incentrato sulla chiusura della trilogia principale, mentre Revelations si occuperà, one last time, del carismatico assassino italiano. Potete considerare già aperto il toto-protagonista, premettendo che il contemporaneo Desmond sia già schizzato in testa alle preferenze degli allibratori.
Ma torniamo coi piedi per terra, e parliamo, in chiusura, di Assassin’s Creed: Revelations. Stando a Guillemot, il quarto episodio della serie ha già ottenuto un numero “significativamente più alto” di preordini rispetto a Brotherhood, e questo impone a Ubisoft di aspettarsi dati di vendita a doppia cifra.
L’intero franchise ha piazzato 31 milioni di copie dal lancio del novembre 2007, anche grazie ai 9 milioni di Assassin’s Creed II (fino a marzo 2010) e i 3.14 milioni statunitensi del primo spin-off (alla fine di settembre).
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Enrico Santi