Mi sono avvicinato a Orcs Must Die!, Live Arcade di Robot Entertainment (in buona parte, gli ex-Ensemble Studios) che, dopo lo sviluppo dei DLC per Halo Wars, passa finalmente a un progetto originale. Un primo approccio alla console, direi anche positivo, con una mano tesa alla caciara che tanto tira ultimamente – basti pensare ai vari Left 4 Dead o Dead Rising, senza voler necessariamente farne un male – e l’altra rivolta a chi, come il sottoscritto, ha amato alla follia la serie Age of Empires.
Da buon arcade vecchio stampo, Orcs non dispone di una trama ben articolata, ma ne fa cenno solo nelle sue fasi iniziali: un mago à la Gandalf, vale a dire barbuto e con un po’ di Merlino che non guasta mai, perisce nell’eterna lotta contro gli orchi e passa il testimone al suo (sciagurato) apprendista. Nei panni di quest’ultimo, dovremo dunque lanciarci in sfide dalle proporzioni sempre più bibliche con l’avanzare dei livelli, per difendere le mura di ventiquattro fortezze vagamente medievali. A nostra disposizione, ed è questo l’affondo nelle radici “strategiche” degli sviluppatori, un ampio inventario di armi e trappole con cui sopravvivere all’assalto delle odiate creature.
Radici strategiche che emergono, quindi, dall’utilizzo di trappole molto utili ai fini della missione: penso a quegli enormi apparecchi per sparare frecce ai malcapitati, ma anche al catrame per rallentare i nemici, ai barili esplosivi per trovarsene di meno tra i piedi o a semplici meccanismi attivabili al passaggio. Un’armamentario di tutto rispetto che, sommato alla fantasia dei giocatori e ad armi immancabili come spada e balestra, garantisce a tutti un certo divertimento. Che, ahimè, si rivelerà poi fine a se stesso.
Il limite più fastidioso che ho riscontrato nelle svariate ore di prova riguarda l’intelligenza artificiale. Non che mi aspettassi chissà cosa, chiaramente discutiamo di un Live Arcade, ma spesso e volentieri le routine degli orchi danno sui nervi. Non è bello colpire un nemico e vedere che questi se ne frega bellamente dei tuoi colpi, prevalentemente perché è stato programmato soltanto per raggiungere la fine del livello; la elimini lo stesso quella bestiaccia, ma non ti diverte di sicuro un comportamento del genere, poco realistico e anche visivamente brutto a vedersi – senza risposta dell’IA sembra di giocare da soli.
Ho detto sembra? No, no, è proprio così: in Orcs Must Die! si gioca da soli; niente multiplayer, né competitivo né co-op, il che è piuttosto frustrante a fronte della richiesta dei 1200 Microsoft Points necessari per acquistare il titolo. Una mancanza inspiegabile perché, tra l’altro, una feature come il gioco cooperativo si sarebbe prestata tantissimo alla formula di Orcs, simile com’è, concettualmente parlando, al già citato sparatutto Valve.
Considerati pro e contro, il mio consiglio è quello di attendere eventuali sconti e patch per qualcosa che vada oltre il single-player: Orcs Must Die! merita un’occhiata, ma non a queste condizioni.