Mirror's Edge

Mirror’s Edge: La strana vita di una nuova IP (e del suo sequel)

di • 8 ottobre 2011 • Videogames, inc.Commenti (4)1820

Nell’ultimo numero della nostra rubrica Videogames, inc., prendendo spunto da una recente dichiarazione di Goichi Suda (al secolo Suda51), Paolo ha tirato fuori l’argomento delle nuove proprietà intellettuali e di quanto sia difficile, in un mercato sempre più dominato da sequel con numeri su base periodica (in senso matematico), avere successo facendo leva su nuovi personaggi, nuove ambientazioni, nuove storie. Si parlava di Shadows of the Damned. E si parlava, quindi, di Electronic Arts.

Oggi tocca a Mirror’s Edge. E si parla ancora di Electronic Arts.

Mirror’s Edge è uno di quei giochi che, in qualche modo, hanno segnato l’attuale generazione videoludica. In positivo, s’intende. L’ha segnata rivoluzionando l’approccio alla visuale in prima persona e di conseguenza creando un nuovo sotto-genere. Chi l’aveva mai visto un platform in soggettiva?

Era il 2008 quando Mirror’s Edge arrivò sul mercato. Lo amai, lo giocai, lo recensii. Ma la rivoluzione introdotta dagli svedesi del team DICE, gli stessi che in questi mesi sono al lavoro sull’attesissimo Battlefield 3 (a proposito, abbiamo provato la beta), non bastò – specie nell’immediato – a convincere il grande pubblico. E il gioco, almeno per gli elevati standard del publisher americano, non fu il successo sperato. In totale, comunque, ad oggi ha venduto 2 milioni di copie. Non sono certo poche, ma Need for Speed: Undercover (un altro videogioco targato EA, uscito nel 2008 e con costi di sviluppo senza dubbio inferiori) ha registrato qualcosa come 5,2 milioni.

Nonostante tutto, la creazione svedese continua a far parlare di sè, soprattutto alle luce di un sequel le cui sorti, negli anni, sono cambiate quasi di giorno in giorno, ma che è sempre più vicino a diventare realtà. Oggi, il produttore Patrick Liu definisce il franchise “un cult”, con un’enorme base di fan che, passatemi la malizia, potrebbe essersi creata anche grazie a quel sapiente tira e molla: “Mirror’s Edge 2 arriva!”; “no, non arriva”; “io dico che ci stiamo lavorando!”; “ma non è vero, no…”. Insomma, capite cosa intendo? Se n’è parlato talmente tanto che alla fine l’attesa – chissà, magari inconsciamente, magari anche in chi non aveva particolarmente amato (o persino giocato) il primo episodio – è cresciuta.

Ma questo sequel è in sviluppo? Ci giocheremo mai? L’ultima dichiarazione ufficiale di un esponente EA risale a pochi mesi fa, quando Frank Gibeau lasciò intendere che Mirror’s Edge 2 non solo è in lavorazione, ma sfrutterà anche il potentissimo motore grafico di Battlefield 3: il Frostbite. Lo scorso luglio furono le parole di Patrick Soderlund a riaccendere definitivamente la speranza dei fan: “Ho amato Mirror’s Edge e ciò che abbiamo fatto con Mirror’s Edge. Non abbiamo abbandonato il franchise. E stiamo lavorando a qualcosa, ma non posso dire altro”.

E oggi? Il già citato Patrick Liu, ai microfoni di Spong.com, si lancia in un’uscita dall’inequivocabile interpretazione.

“Conosciamo i punti di forza e di debolezza del nostro gioco. Se rilasciassimo un nuovo capitolo, sapremmo cosa migliorare e come raggiungere un pubblico più vasto. Penso, quindi, che ci sia mercato [per un sequel]

Dalla Svezia ne sono convinti, insomma. Con qualche accorgimento, Mirror’s Edge 2 sarebbe in grado di rivolgersi a un’audience più vasta e di riscuotere quel grande successo che il prequel non era riuscito a raggiungere. Resta comunque l’incognita publisher: se Patrick Liu è riuscito a convincere Electronic Arts, così come ha già convinto noi, Mirror’s Edge 2 arriverà. Abbiate fede.

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  • Filippo Tozzi

    Lo bramo dal 2008 stesso. Capolavoro. Nient’altro da dire.

    Però vi prego.. pubblico più ambio, si, ma non che si incominci a sparare invece che correre adesso eh, miraccomando. Speriamo anche che non gli dia alla testa questo fantomatico Frostbite 2, che lo stanno piazzando ovunque.

    • http://www.geekjournalist.it Sergio Giannone

      Di difetti ne aveva, Mirror’s Edge. A partire dal doppiaggio italiano di Asia Argento (che gli utenti internazionali hanno avuto la fortuna di non ascoltare :D), fino a cose più sostanziali come la poca varietà delle situazioni, una trama bella ma poco approfondita (non abbastanza da renderla muro portante del titolo: ne aveva le potenzialità, tuttavia).

      Diciamo che il primo Mirror’s Edge focalizzava tutto sul nuovo modo di giocare, sulla novità rappresentata dall’action/platform in soggettiva, ma non andava oltre. Nel sequel mi piacerebbe veder sviluppate tutte le sue potenzialità all’interno di un prodotto più completo e profondo. Anche le fasi più action, verso la fine dell’avventura, erano carine. Non penso diventerà mai un FPS come tu temi, Filippo. Alla fine è tutta questione di trovare l’equilibrio giusto. E penso sia questo ciò a cui si riferisce Patrick Liu.

  • Filippo Tozzi

    Si ecco, ovviamente il doppiaggio. Quell’anno li tra Asia e quell’altro in Dead Space è stato devastante..

    • Anonimo

      Diciamo che gli Argento non sono il massimo come espressività…