Activision uccide Guitar Hero, è la fine di un’epoca

di • 11 febbraio 2011 • Our WayCommenti (0)1040

A causa del costante declino del genere musicale, la compagnia discontinuerà ogni attività relativa al business di Guitar Hero e interromperà lo sviluppo del prossimo episodio. La compagnia fermerà inoltre la lavorazione di True Crime: Hong Kong.

È questa la dichiarazione, firmata Bobby Kotick, che segna la fine di un’epoca. Quella della musica fai-da-te, delle chitarre in plastica e delle (assurde) polemiche sulla possibilità di imparare a suonare uno strumento grazie a un videogioco. È tutto finito, nel freddo battere delle dita sulla calcolatrice di un commercialista, che sconsigliava ad Activision di proseguire l’accanimento terapeutico su un franchise agli sgoccioli, e nella considerazione che i videogiocatori avevano di Guitar Hero. Una considerazione distrutta dalle uscite annuali e che ha avuto il colpo di grazia tra fine 2009 ed estate 2010, all’uscita di prodotti come Band Hero e quel Greatest Hits che sapeva di morto, sepolto e riesumato.

Sono molto deluso da quello che è successo. Sono arrabbiato con Activision perché, con altre modalità e una lungimiranza assolutamente mancata ai capoccia americani, questo brand avrebbe potuto godere di una sorte migliore. Riempire il mercato di prodotti uguali l’uno all’altro e in così poco tempo ha portato a un simile stallo: sarebbe bastato caratterizzare maggiormente, per non dire “dare un senso”, alle singole uscite per cambiare il destino della serie. Si è scommesso sul volubilissimo casual gamer con l’insipido Band Hero, si è strizzato l’occhio a chi non avrebbe mai dovuto avere a che fare con la dicitura Hero, ossia gli amanti della musica elettronica – sarebbe stato sufficiente un altro titolo, si è inutilmente lavorato su strumentazioni poco pratiche e costosissime (la stessa Harmonix ha pagato le conseguenze della follia in plastica e, talvolta, in legno: adesso è una software house indipendente). E l’elenco degli errori commessi dal management statunitense potrebbe ancora proseguire, tra un buon filone principale ed azzardati spin-off, ma mi fermo per questioni di praticità – almeno io.

L’impressione è che, e mantengo la promessa di chiudere qui, non si è capito il motivo dell’esplosione del rhythm gaming. Neppure io, riflettendoci, la capisco, perché: 1) non è la musica ad aver sorretto Guitar Hero II & III (i migliori della serie), visto che Warriors of Rock ha anch’esso una tracklist da paura e ha venduto sì e no due copie; 2) non è il gameplay, per il semplice fatto che questo era inizialmente ridotto all’osso (GH II non aveva neppure un supporto a Xbox Live, eccezion fatta per le classifiche…) e si è espanso strada facendo. L’effetto novità – ormai svanito – resta dunque il maggiore indiziato, l’unica motivazione che trovo plausibile, adesso, per la lontana esplosione del fenomeno Guitar Hero.

Una motivazione che mi intristisce, perché la novità è ciò che colpisce l’utente facile e non pensavo, sinceramente, che Legends of Rock fosse roba da casualoni.

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