Recensione – Tron: Evolution (Xbox 360)

di • 16 gennaio 2011 • RecensioneCommenti (0)1112

Titolo: Tron: Evolution
Genere: Action
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Propaganda Games
Publisher: Disney
Data di uscita: 07 Dicembre 2010

Tron: Evolution è l’ultimo dei "tie-in" nato da una pellicola cinematografica, per la precisione il neonato capitolo Disney in fatto di computer grafica, 3D e rinnovamento di ciò che era stato già visto in passato: "Tron Legacy", nei cinema già dagli ultimi giorni di dicembre dello scorso anno.

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Come quelli della mia generazione sapranno, il primo "Tron" è nato nel 1982 ed è uno dei film considerati "di culto" per le idee, tecnologie ed effetti speciali utilizzati all’epoca, qualcosa di fuori dal normale, straordinario e inarrivabile per qualsivoglia altra produzione del tempo (si parla di primi tentativi riusciti di computer-grafica). A distanza di 28 anni ci viene riproposto quel mondo virtuale che Kevin Flynn aveva contribuito a realizzare e popolare, collocando il titolo videoludico a metà tra le due pellicole.

In Tron: Evolution assumeremo quindi le sembianze di "Anon" (Anonymous), software di controllo realizzato da Kevin per investigare sulla cospirazione all’interno di Tron.

Sistema di controllo e nemici

Tra le più grandi pecche del gioco. Nonostante le ambientazioni siano tutto sommato ben riprodotte, si può notare la poca cura del dettaglio rispetto a titoli che propongono panorami simili (vedi Halo, tanto per citare un cult), controllare Anon non è subito semplice e può portarvi talvolta (nonostante l’esperienza maturata dopo una manciata di ore di gioco) a trattare poco bene controller, console e DVD del gioco. Salti sbagliati, scatti mai cominciati, attacchi assolutamente banali verso i nemici. Basta un solo pulsante e una pressione ripetuta per qualche minuto (senza neanche cercare la combo particolarmente complessa o spettacolare) per raggiungere lo scopo prefisso e guadagnare il prossimo checkpoint.

Altrettanto irritante è la sequenza audio-video di recupero backup di Anon dopo una mossa sbagliata o un’energia portata a zero tra tentativi di sopravvivenza ai nemici e salti acrobatici tra un muro e l’altro in stile Matrix. Da non sottovalutare (anch’esso soggetto a ripetute imprecazioni da parte del giocatore) è il sistema di inquadramento, le telecamere decidono in completa autonomia di puntare ciò che avete davanti nel peggior modo possibile, giusto per complicarvi ulteriormente la vita e obbligarvi al repentino aggiustamento tramite il secondo joystick del vostro controller X360.
Queste poche righe permettono di capire quello che vi offre il sistema di controllo di Tron: Evolution, non c’è appello alcuno.

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Riempire il vuoto

Ciò che dovrebbe dare del valore aggiunto al titolo è proprio l’esser la via di mezzo tra il primo ed il secondo capitolo cinematografico, permettendo al giocatore / spettatore di colmare quelle lacune che potrebbero sorgere andando a vedere Tron: Legacy. Le sequenze video sono marchiate Bink e sono fruibili ad inizio gioco e -chiaramente- tra un check-point e l’altro, sempre ammesso che non ci sia qualche "evento particolare" o si arrivi al completamento del capitolo che porta al combattimento con un nemico sempre più "potente e preparato" a sfidare Anon.

Mi sembra di essere tornato alla ripetitività e alla strana sensazione di già visto, già giocato, noioso dopo poco. E’ la stessa sensazione che ho provato quando giocavo il primo episodio di Assassin’s Creed, almeno quello si faceva perdonare di gran lunga per ambientazioni, possibilità di esplorare (seppur ancora limitata) e novità nel suo campo.

A completare quanto detto fino ad ora, c’è la possibilità di andare online per giocare in multiplayer. Le modalità sono le classiche DM (anche a squadre) o CTF, uniche due che ho voluto provare per verificare la qualità del titolo e l’eventuale ritardo nei comandi tra console locale e server. Daranno un po’ più di longevità al titolo in "carriera singola", con la speranza che non stanchi talmente presto da cominciare a trovare dei server sempre più vuoti dove organizzare sfide.

In conclusione

Ci si deve aspettare di più da chi sfrutta un titolo di questo tipo ed una casa di produzione tutto sommato robusta. Certo non si possono fare miracoli nonostante il sempreverde motore Unreal alla base della grafica, non è solo lui a decretare la qualità di un titolo. Archivio il gioco e ringrazio la Disney e la Propaganda Games per "averci provato", sarà per una prossima volta.

                                                                                

5

/10

 

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