Recensione – Dragon Ball: Raging Blast 2 (Xbox 360)

di • 30 novembre 2010 • RecensioneCommenti (0)1677


Titolo: Dragon Ball: Raging Blast 2
Genere: Picchiaduro
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Spike
Publisher: Namco Bandai
Data di uscita: 08 Novembre 2010

Il marchio di Dragon Ball, per Namco Bandai, è una vera e propria miniera d’oro. Basti pensare a Dragon Ball Origins e Dragon Ball Origins 2 per console Nintendo DS, seguiti da Dragon Ball Tenkaichi Tag Team, Dragon Ball Z Attack of the Saiyans ed al picchiaduro 3D Dragon Ball: Racing Blast. E proprio del sequel di quest’ultimo ci occuperemo nella recensione che vi state accingendo a leggere, per un titolo che, come ogni seguito degno di essere chiamato tale, mira a correggere (ed elevare) ogni singola caratteristica del predecessore. O perlomeno, così dovrebbe essere.

[img alt='Freezer è sempre più malvagio.']/immagini/Articoli/category1505/picture113826.aspx[/img]

Questo nuovo capitolo offre ventisette nuovi personaggi (per un totale di circa 90), molti dei quali tratti dai film di Dragon Ball Z o dagli OAV (come ad esempio il malvagio Cooler o Table). Direttamente dai precedenti episodi troviamo Broly Super Sayan 3 e Vegeta Super Sayan 3, oltre ai classici protagonisti della serie regolare (come il sempreverde ed immancabile Goku, qui presente nelle sue molteplici evoluzioni). La modalità Collezione Battaglie del Drago (ossia il classico story mode) è stata rimpiazzata da una nuova opzione battezzata ‘Galassia’, accompagnata per l’occasione dalla modalità ‘Dragon Soul’, la quale ci permetterà di personalizzare alcuni personaggi aumentando le loro abilità di lotta.

Ma è nel sistema di combattimento che Dragon Ball: Raging Blast 2 gioca le sue carte. Spike, sviluppatrice del titolo, ha infatti tentato di rendere più ‘easy’ l’approccio per i neofiti, sebbene il gameplay risulti essere ancora eccessivamente complesso e macchinoso: le combinazioni di tasti per eseguire le combo più devastanti lasceranno talvolta basito anche il giocatore esperto, pure a causa di un certo ritardo nell’esecuzione dei colpi. È altresì vero che la gamma degli attacchi è molto vasta e non mancano i consueti colpi speciali, accompagnati dalle trasformazioni del personaggio (tipiche della serie) e dalle ‘Fusion’ tra più lottatori. Molto coreografico quindi, ma la giocabilità è lasciata troppo al caso.

Le arene, esattamente come nel capostipite, non fungeranno solo da mero campo di battaglia, bensì permetteranno un’esplorazione a trecentosessanta gradi con conseguenti cambi di prospettiva nel combattimento (tra scontri a terra, in aria e addirittura sotto la superficie del mare). Elevato sarà inoltre il grado di interattività con l’ambiente circostante, visto che svariati elementi dello scenario cadranno letteralmente a pezzi dopo l’impatto devastante delle nostre onde energetiche.

[img alt='Interfaccia essenziale per il nuovo Goku vs Vegeta.' align='center' width='400']/immagini/Articoli/category1505/picture113828.aspx[/img]

E relativamente al comparto tecnico, le location (così come l’intera rosa dei combattenti realizzati con l’abusata tecnica del cell shading), nonostante siano discretamente simili alla controparte anime/manga, soffrono di uno scarso livello di dettaglio, a cui si uniscono visuali non propriamente allo stato dell’arte (si focalizzeranno talvolta su inquadrature spettacolari, a scapito della panoramica globale sullo scontro).

In definitiva, quindi, Dragon Ball: Raging Blast 2 è "solo" l’ennesimo picchiaduro 3D dedicato all’intramontabile e leggendaria saga delle Sfere del Drago creata da Akira Toriyama, che va ad accumularsi alle decine e decine di titoli analoghi presenti sul mercato. Sia chiaro, non necessariamente un gioco mediocre, bensì un prodotto inutile. "For Fans Only", questa volta più che mai.

                                                                                

6

/10

 

Potrebbe interessarti anche...