Recensione – Sonic Free Riders (Xbox 360)

di • 21 novembre 2010 • RecensioneCommenti (0)767

Titolo: Sonic Free Riders
Genere: Corse
Piattaforma: Xbox 360 (Kinect)
Sviluppatore: Sonic Team
Publisher: Sega
Data di rilascio: 10 novembre 2010

Sonic e Kinect. Un binomio che avrebbe potuto fare scintille ma che al primo tentativo fa soltanto fumo. Niente arrosto. Sonic Free Riders pone le basi su un concept di gioco dalle ottime potenzialità, che (sempre col condizionale) avrebbe potuto, ma anche dovuto, sfruttare le capacità della periferica Microsoft per offrire un’esperienza senza precedenti. Un gioco in cui puoi sfrecciare a bordo di uno skate volante semplicemente oscillando a destra e a sinistra con il busto, in posizione da surfista? Qualcosa di eccezionale, vista solo nei film. E che ai film resterà relegata ancora per un po’.

[img alt='Allungando la mano è possibile prendere gli anelli dalla distanza. In teoria.']/immagini/Articoli/category1505/picture113632.aspx[/img]Il titolo di lancio proposto da Sega altro non è che un mero tentativo per dire "io c’ero". Triste prospettiva per un franchise come quello del porcospino blu, storica mascotte della casa giapponese che, proprio per questo motivo, avrebbe meritato rispetto. Avremmo preferito anche un titolo di danza, se questo fosse servito a dare a Sonic un degno ruolo nella line-up Kinect. Ci ritroviamo invece con un gioco che non funziona, fin dal primo incontro (traumatico) con i menù (i peggiori visti finora su Kinect), fino all’arrivo in pista. Che poi, non per mettere il dito nella piaga, ma Sega un giorno dovrà spiegarci per quale motivo ha deciso di dotare Sonic di uno skate a levitazione gravitazionale (attendiamo luce su questo mistero dal rilascio del primo Sonic Riders, nella passata generazione). Non era forse il porcospino più veloce al mondo?

Comunque. I problemi ovviamente vanno ben oltre questa discutibile scelta di Sega, legata più al buon senso che ad altro. Alla fine dei conti, questo "Sonic-surfista-del-futuro" riuscirà a regalarvi solo uno snervante torcicollo. Il sistema di controllo vi chiederà di posizionarvi a 180 gradi, quindi con una spalla rivolta al televisore. E per guardare lo schermo dovrete girare la testa di 90 gradi. Wow! Ma le magagne, angolazioni a parte, arrivano nel momento in cui inizia la gara. I controlli non rispondono bene come vi aspettereste e, passati i primi minuti di stupore per sentirsi un po’ il Marty McFly della situazione, inizierete a vedere tutti i limiti del prodotto. Gare poco stimolanti, grafica da PS2, percorsi poco ispirati. Insomma, c’è tutto il necessario per il fallimento. Che riesce in pieno.

[img alt='La grafica rasenta i livelli della passata generazione.' align='center' width='400']/immagini/Articoli/category1505/picture113790.aspx[/img]

Neanche le modalità multiplayer saranno in grado di risollevare le sorti dell’ultima produzione Sega, men che meno la presenza di tutti i personaggi storici della serie, divisi come sempre in quattro squadre con abilità diverse (la modalità per singolo giocatore è una sorta di storia da affrontare con la propria squadra preferita). Ed è un peccato, perché come dicevamo in apertura, sebbene non abbia molto senso un Sonic su pedana volante, il gioco in sé aveva le potenzialità necessarie per essere quantomeno godibile. Era interessante anche la modalità multiplayer cooperativa, ad esempio, dove due giocatori giocano faccia a faccia a mani unite, cercando di guidare i propri skate in sintonia. Ma funziona male, quindi nulla di fatto.

Un’esperienza snervante. Scaffale.

                                                                                

4

/10

 

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