Recensione – James Bond 007: Blood Stone (Xbox 360)

di • 9 novembre 2010 • RecensioneCommenti (0)849

Titolo: James Bond 007: Blood Stone
Genere: Azione
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Bizarre Creations
Publisher: Activision
Data di rilascio: 5 novembre 2010

È curioso che ci sia voluto un team di sviluppo notoriamente legato al genere racing per riportare l’agente 007 alla ribalta, in ambito videoludico. Non che il Quantum of Solace targato Treyarch fosse brutto, tutt’altro. Il punto è che il Blood Stone di Bizarre Creations riesce a cogliere l’essenza delle avventure di James Bond e a proporle sotto forma di uno sparatutto in terza persona che, nonostante i suoi alti e bassi, è quasi riduttivo definire tale. Piuttosto, si tratta di un mix di generi ottimamente realizzato, dall’action allo stealth, fino ad arrivare al racing ovviamente, fiore all’occhiello del team britannico, recentemente passato sotto l’egida Activision e autore (per Microsoft) della serie Project Gotham.

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Blood Stone inizia col botto. Siete catapultati ad Atene, una delle sette location riprodotte nel gioco, all’inseguimento di un possibile terrorista che minaccia un attentato durante il summit del G20. E in pochi minuti avrete provato tutto, o quasi: avrete ucciso una decina di nemici con la vostra silenziosa pistola e un altro paio con due attacchi corpo a corpo degni del miglior Chuck Norris; avrete guidato un motoscafo tra esplosioni spettacolari e una scattante Aston Martin in mezzo al traffico greco (uguale a tutti gli altri, se ve lo stavate chiedendo). Insomma, un incipit con gli attributi che vi terrà incollati allo schermo fino alla sigla d’apertura, accompagnata dalla colonna sonora firmata Joss Stone. Poi però il prodotto si perde un po’. Il ritmo viene meno, per ritornare sugli standard iniziali solo dopo la metà dell’avventura. E solo in parte. Per fortuna sono poche le "cadute", si avvertono giusto quando sarete costretti nelle poco riuscite ambientazioni interne. Poi avrete modo di ritornare a godere dei bellissimi paesaggi, come quelli di una Monaco illuminata dai fuochi d’artificio, per dirne uno. O i fiumi ghiacciati della Siberia, per dirne un altro. E la lista continua.

La poca varietà di armi non va a intaccare il divertimento regalato dalle fasi action, sequenze ben ritmate tra attacchi melee e azione in pieno stile sparatutto. Il sistema di focus, che si genera portando a termine le esecuzioni furtive, è molto simile a quello già visto in Splinter Cell: Conviction (il mark and execute, come dicono in Ubisoft) e permette di effettuare degli headshot con estrema precisione e con incredibile fluidità. I nemici non avranno scampo.

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La linearità di alcuni livelli fa storcere un po’ il naso, è vero, ma l’esperienza è complessivamente gradevole, grazie anche al plot scritto da Bruce Feirstein appositamente per il gioco, il secondo (dopo Everything or Nothing) a non essere legato a una pellicola. Insomma, una trama che dona estrema varietà al prodotto, capace di catapultare l’agente segreto in giro per il mondo nelle situazioni più disparate e che viene condita da una realizzazione artistica che è essa stessa emblema di una cura per i dettagli riscontrabile, più o meno, per tutta la durata dell’avventura. Eccezion fatta per le fasi di spionaggio/hackeraggio smartphone alla mano: inutili, tutte uguali e assolutamente prive di mordente. Forse, al posto loro, sarebbe stato meglio inserire altre sequenze in automobile. Le avremmo gradite. E tanto.

Valutazione generale

Presentazione: 8
Mi chiamo Bond, James Bond. C’è da dire altro? Ah, sì. È praticamente un film.

Grafica: 8
Bellissime le ambientazioni esterne. Le location sono varie e in grado di stupire per la loro realizzazione artistica.

Gameplay: 7.5
Un po’ lineari alcuni passaggi, ma in generale ci si diverte dall’inizio alla fine, fatta eccezione per la decriptazione dei dati con lo smartphone. Le fasi in auto, però, sono eccezionali.

Sonoro: 8
Ottimo il doppiaggio con le voci originali degli attori. La colonna sonora è degna del miglior film di James Bond.

Longevità: 7
Non dura moltissimo, ma se siete dei veri amanti della spia inglese probabilmente lo rigiocherete.

Multiplayer: 6.5
Classiche modalità di gioco, tra cui un deathmatch che pecca in personalità. Non raggiunge i livelli del single-player.

Voto complessivo: 7.5

Buon esordio per Bizarre Creations sotto il marchio Activision. Un’ottima avventura. Nonostante qualche passo falso qua e là, è in grado di divertire grazie ai suoi ritmi cinematografici e all’inossidabile fascino di James Bond.

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