Recensione – Medal of Honor (Xbox 360)

di • 29 ottobre 2010 • RecensioneCommenti (0)905

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Titolo: Medal of Honor
Genere: Sparatutto
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: EA Los Angeles/DICE
Publisher: Electronic Arts
Data di uscita: 15 ottobre 2010

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Spesso, quando si parla di sparatutto, ci si concentra su quanto sia stato difficile ambientare il conflitto in questione nel passato, o nel futuro, a seconda della varietà del titolo e dei diversi sviluppatori. Ora, figuriamoci quanto possa essere stato complesso piazzare un nome illustre quale Medal of Honor in epoche odierne e, più precisamente, nella guerra in Afghanistan, dalle sfumature sempre diverse, con finali potenzialmente infiniti. Lo sanno bene i californiani di EA Los Angeles, che hanno cercato di catapultarci nel conflitto afgano fornendoci una simulazione bellica dai forti contrasti. Andiamo ad esaminare, con la "lente d’ingrandimento" alla mano, il loro lavoro…

[img alt='Non starete mica pensando ai talebani?']/immagini/Giochi/category1947/picture112461.aspx[/img]

Partiamo dalla trama. La produzione EA/DICE risulta molto più realistica della concorrenza, in quanto lo scopo della guerra non è quello di portare la pace nel mondo, che, per quanto sia un lieto desiderio, è talvolta anche irrealizzabile; ma, in molti momenti della trama, abbiamo la percezione che i militari si trovino dinanzi ad un evento fuori dalla loro portata, dove il massimo obiettivo sarà spesso quello di portare a casa la pelle – compito spesso arduo nelle aride e impervie campagne dell’Afghanistan. Ci troveremo spesso di fronte a vere e proprie forze armate da sconfiggere con pochi alleati a cui poter affidare le chiavi della missione.

Joypad alla mano, nel menù iniziale, da subito dobbiamo scegliere se puntare sulle vere fondamenta del gioco, cioè la modalità campagna, o sbizzarrirci in multiplayer. Se preferite andare subito sulla prima, verrete catapultati nelle prime fasi di un’invasione dell’Afghanistan nel 2001, dove una squadra speciale statunitense (la DEVGRU) è stata inviata per uno speciale incontro con una Spia della Cia, l’informatore Tariq. Nelle prime fasi impersonerete "Rabbit", ma quest’ultimo  non sarà l’unico personaggio con cui giocherete: incarnerete anche Deuce, il classico ‘Lupo Solitario’ con il quale svolgerete le missioni da cecchino, Hawk Hawkins, abile pilota aereo ed infine Dante Adams, specializzato in cavalleria pesante. Allora vi verrà da dire: beh, hanno proprio pensato a tutto no? Non esattamente… Per quanto gli sviluppatori si siano perfettamente cimentati nel loro compito, riuscendoci in maniera più che discreta, ci sono delle imperfezioni di troppo in Medal of Honor. Se da una parte la più che buona grafica con immagini fluidissime si fonde quasi perfettamente con riproduzioni sonore incalzanti, dall’altra un’intelligenza artificiale che tenderà ad esporsi troppo facilmente al fuoco avverso macchierà momenti epici nel corso del vostro scontro armato. Inoltre se la preparazione alle battaglie si presenta come palpabile, avvenimenti successivi e precalcolati rovineranno il tutto. Il mix di tali sbagli allontana ancora troppo MoH da standard elevati, facendo scivolare troppo giù il prodotto rispetto a una concorrenza ormai ben fornita.

[img alt='... Dovreste. Loro stanno pensando a voi.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1947/picture112460.aspx[/img]

Se l’unione delle varie lacune sparse qua e là è percepibile anche dal giocatore meno esperto, come se non bastasse, dopo cinque ore di gioco vi ritroverete già sotto mano un prodotto finito. Avete capito bene: vi basteranno cinque o al massimo sei ore per completare il gioco, pure a livelli IA consistenti. È questa la nota davvero stonata nello sparatutto losangelino. Insomma, l’esperienza solitaria finisce ancor prima che il giocatore possa assaporare appieno le varie modalità che ci offre il titolo EA.

Tuttavia, non ci sentiamo di bocciare totalmente Medal of Honor, in quanto, sebbene le pecche ci siano e si notino pesantemente, altri pregi lo rendono comunque appetibile. Troverete pane per i vostri denti, nel caso vogliate cimentarvi in un’esperienza di gioco nuova che non vi terrà attaccati al televisore per un lasso di tempo notevole e che, ad ogni modo, manterrà intatte le peculiarità del titolo in questione. Senza avvicinarlo fortemente a Call of Duty, ma pur sempre senza infangare il nome dello stesso.

Valutazione generale

Presentazione: 8.5
Il menù si presenta di chiara comprensione fin da subito, e anche da un punto di vista estetico non delude le aspettative del giocatore. Semplice ed intuitivo.

Grafica: 9
Meritano un nove le riproduzioni grafiche di Medal of Honor. I modelli poligonali sono stati ben costruiti dalla software house americana, che ha inoltre implementato un ottimo frame-rate con cali frequenziali pressochè nulli.

Gameplay: 8.5
Molto buona la giocabilità: intuitivi e reattivi quanto bastano i comandi. Spesso dovremo cucciarci ad aspettare il momento giusto dietro rocce o edifici, ed esporci, quando lo riterremo necessario, ai rischi del fuoco avversario.

Sonoro: 8.5
Le riproduzioni audio sono belle ed accattivanti, ma non fanno da cavallo di battaglia per il prodotto.  Sicuramente merita una menzione la scelta appropriata della colonna sonora The Catalyst, brano del celebre gruppo statunitense Linkin Park, che si fonde perfettamente con la scena, stimolando ulteriormente il giocatore a calarsi nel personaggio.

Longevità: 7.5
Siamo giunti alla valutazione che fa crollare di almeno mezzo punto il voto finale del gioco. Se sette-otto ore di gioco sono relativamente poche per un FPS, figuriamoci se le ore vengono ulteriormente ridimensionate a cinque, con la remota possibilità di trovare robuste complicazioni nel corso del vostro viaggio…

Multiplayer: 8.5
Pur senza eccedere, il multiplayer sviluppato da DICE pare ben lavorato e si piazza a metà fra l’insufficiente e l’ottimo. Gli svedesi hanno preferito la strada "dell’ordinarietà", dotandoci di un gioco con una modalità online abbastanza classica che, speriamo, non farà storcere il naso a nessuno… o quasi.

Voto Complessivo: 8.5

Alla fine dei conti, possiamo dare un accettabile otto e mezzo a Medal of Honor, poiché la sua doppia faccia – affascinante da una parte ma ampiamente migliorabile dall’altra – non ci permette di poter dare di più al titolo californiano/svedese. EA, del resto, ha saputo offrirci un prodotto godibile sotto svariati aspetti, ma svalutato da qualche errorino di troppo da parte degli sviluppatori. Una buona alternativa a Call of Duty, nonostante manchi ancora di quel pizzico di esperienza che lo avrebbe elevato ai massimi livelli del genere FPS.

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